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Afghanistan, rapporto Amnesty: crescendo di attacchi sistematici dei talebani contro i civili
- Subject: Afghanistan, rapporto Amnesty: crescendo di attacchi sistematici dei talebani contro i civili
- From: press at amnesty.it
- Date: Mon, 23 Apr 2007 12:30:36 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS49-2007 AFGHANISTAN: RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA IL CRESCENDO DI ATTACCHI SISTEMATICI DEI TALEBANI CONTRO I CIVILI Con l'intensificarsi dell'offensiva di primavera dei talebani, sono sempre piu' in aumento gli attacchi suicidi, i rapimenti e le decapitazioni nei confronti della popolazione civile afgana. Queste azioni, secondo un rapporto diffuso oggi da Amnesty International, sono diffuse e sistematiche e hanno lo scopo di impaurire e controllare la popolazione locale. 'I civili afgani sopportano le conseguenze peggiori di questo conflitto, essendo presi in mezzo ai combattimenti tra talebani, forze governative, militari Usa e soldati di altri paesi della Nato' - ha dichiarato Claudio Cordone, direttore della Ricerca di Amnesty International. 'Ma sono i talebani ad applicare una politica esplicita di attacco contro i civili: stanno uccidendo insegnanti, rapendo operatori umanitari e incendiando edifici scolastici'. La laheya (il manuale militare dei talebani) prevede espressamente gli attacchi contro i civili e la loro uccisione. La regola 25 afferma che un insegnante che continui a svolgere la propria professione dopo aver ricevuto un ammonimento dai talebani dev'essere picchiato; se continua a insegnare 'in modo contrario ai principi dell'Islam' dev'essere ucciso. A sua volta, una fatwa (ordinanza religiosa) ordina la morte di chiunque sostenga l'intervento militare guidato dagli Usa. Negli ultimi due anni, i talebani hanno deliberatamente ucciso decine e decine di civili, considerati 'spie', tra cui attiviste per i diritti umani delle donne, esponenti religiosi, funzionari del governo, operatori umanitari e insegnanti. Tra il 2005 e il 2006 sono state date alle fiamme almeno 183 scuole in ogni parte del paese. La settimana scorsa, un giornalista afgano e' stato sgozzato dai talebani: Ajmal Naqshbandi, 25 anni, era stato preso in ostaggio a marzo insieme al giornalista italiano Daniele Mastrogiacomo e a loro autista, Sayed Agha. Mastrogiacomo e' stato rilasciato nel contesto di uno scambio di prigionieri, mentre Sayed Agha e' stato decapitato. Oltre a compiere attacchi mirati contro i civili, i talebani hanno ucciso o ferito centinaia di persone in attacchi indiscriminati, tra cui attentati dinamitardi e suicidi. Secondo dati dell'Onu e della Nato, le vittime civili nel 2006 sarebbero state almeno 756. 'Compiendo azioni indiscriminate come gli attentati suicidi in luoghi pubblici e prendendo deliberatamente di mira i civili, i talebani si sono resi responsabili di crimini di guerra' - ha aggiunto Cordone. 'Poiche' si tratta di attacchi diffusi e facenti parte di una strategia, devono essere considerati anche crimini contro l'umanita''. L'atteggiamento dei talebani nei confronti dei civili e' ben distante dagli obblighi del diritto internazionale. Un portavoce dei talebani, intervistato da Amnesty International, ha affermato che attaccare civili 'disarmati' non considerati costituire una minaccia e' 'vietato'. Egli ha pero' aggiunto che 'non c'e' differenza tra gli individui armati che combattono contro di noi e i civili che collaborano con gli stranieri'. Il manuale militare dei talebani vieta di impossessarsi di denaro o beni appartenenti ai civili, ma autorizza l'uccisione degli insegnanti. 'Tutte le parti coinvolte nell'attuale conflitto afgano devono assicurare che la popolazione civile sia protetta e che i prigionieri siano trattati con umanita', come richiesto dal diritto internazionale. Innanzitutto, i talebani devono cessare di colpire deliberatamente i civili e porre fine a tutti gli attacchi indiscriminati' - ha concluso Cordone. FINE DEL COMUNICATO Roma, 19 aprile 2007 Il rapporto Afghanistan -- All who are not friends, are enemies: Taleban abuses against civilians e' disponibile all'indirizzo http://web.amnesty.org/library/index/engasa110012007 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. 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