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TOPO SEVESO RIGIOCA A NASCONDINO!
- Subject: TOPO SEVESO RIGIOCA A NASCONDINO!
- From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
- Date: Sat, 21 Apr 2007 12:38:55 +0000
- Bounce-to: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
Nei primi giorni di aprile feci circolare un'appuntamento significativo, segnalatomi da Nicoletta Poidomani del movimento Facciamo Breccia, che si sarebbe svolto a Milano dal titolo Topo Seveso. Alcuni strorcero il naso, ritenendo non pertinente il tema alla lista o al sito, magari che tratta di pace e per di più le autrici erano tutte femministe, roba da prendere con le pinze, altro che la diossina. Allora purtroppo le riflessioni sono diventate News, stiamo messi come allora, giocano con la vita e la morte delle persone insieme alla diossina e alla disinformazione. Per questo, vi invito a leggere o rileggere il tema proposto solo pochi giorni fa. Seguono le ultime notizie di Rai news.Magari inoltrate. Doriana Goracci ________________________________________________________________________________ Vi ricordate di Seveso (10 luglio 1976 - tragedia negli impianti chimici dell'ICMESA)? La fuga di diossina? L'avvelenamento di una zona enorme fatta di terra e persone? Qualcun* ricorda che la gente fu avvertita del disastro dopo molti giorni e per un po' si tentò di sminuire, sviare, coprire...? Ricordate dei feti delle donne incinte, tutte contaminate, che si erano ammalati, deformati in una Italia dove ancora l'aborto legalizzato, la legge 194, non esisteva? Molte donne, divenute contenitori di morte, loro stesse contaminate, abortirono in paesi stranieri e a pochissime fu permesso di abortire in Italia. Che poi la faccenda degli aborti fu molto più complicata. Non si conoscevano gli effetti della diossina sui feti, gli unici dati che si avevano riguardavano gli effetti dell'agente Orange in Vietnam, e la cosa più folle è che perché le donne potessero fare l'aborto terapeutico dovevano dimostrare che era a rischio la loro sanità mentale caso mai gli fosse nato un figlio deforme. Per questo dovevano fare il colloquio con uno psichiatra che decideva per loro. Quei colloqui erano pura follia! Le polemiche furono condite con la stessa retorica del periodo medioevale, nazista o quella di oggi in cui il papa continua a lanciare strali contro le femministe (le donne da amare sarebbero solo quelle vittime. Le altre, le femministe moderne che a suo dire tenterebbero di somigliare agli uomini - quanta ignoranza dentro il vaticano -, invece sono da mandare al rogo...). In tant* dissero che la faccenda di Seveso e della diossina erano gonfiate apposta per permettere che si arrivasse alla legalizzazione dell'aborto (e stiamo parlando solo di aborto praticato per fini terapeutici). Poi, molto poi, si arrivò alla legge 194, ma tant*, tropp* furono quell* che continuarono a insistere sul tema della difesa della vita. Anche se era deforme e mostruosa, anche se era morta. Perchè di vite deformi e morte si sarebbe trattato se quelle donne avrebbero portato le gravidanze a compimento. Ma allora, come ora, la chiesa e i cattolici serrarono le fila e fecero un'altra delle loro innumerevoli - mai finite - crociate sulla pelle delle donne. Di questi temi e di quello che è rimasto o è ancora rispetto a Seveso si discute in una iniziativa a cura del Collettivo MaiStat@Zitt@, sabato 14 aprile a Milano. ***** TOPO SEVESO* Produzioni di morte, nocività e difesa ipocrita della vita Il disastro dell’Icmesa del luglio 1976 diede vita a discussioni e battaglie sociali su armi chimiche, produzioni nocive e diritto d’aborto; e sin da allora le parole ‘nocivo’ e ‘vita’ furono a loro volta armi da usare in modo strumentale per nascondere le responsabilità e i danni reali. Anche oggi residui tossici, armi chimiche, materiali altamente contaminanti e grandi opere dall'impatto ambientale devastante garantiscono la prosperità al mercato neoliberista e producono morte. E oggi come allora le istituzioni ignorano deliberatamente il rischio quotidiano per la salute della popolazione, e parlano di "difesa della vita" solo quando si tratta di attaccare il diritto delle donne all'autodeterminazione. Quali sono stati gli esiti di quelle battaglie? Cosa è cambiato in trent'anni in materia di tutela e di consapevolezza dei rischi? Cosa significa oggi 'nocività’, e che importanza assumono le lotte territoriali contro il Tav, gli inceneritori, le trivellazioni petrolifere, le basi militari? * Il Topo Seveso (Mus sevesinus) è un topo geneticamente mutato dalla contaminazione la diossina, scoperto nel 1995 da ricercatori che studiavano gli effetti del veleno sugli animali nell’area dell’Icmesa. ________________________________________________________________________ Allarme diossina a Treviso. A rilanciarlo sono i quotidiani locali. Al centro delle polemiche finisce l’Arpav, l'agenzia per l'ambiente del Veneto. Oggi La Tribuna di Treviso titola in prima pagina “Incubo diossina, bufera sull’Arpav”. In procura, secondo il giornale, si lavora sull’ipotesi di disastro ambientale. Il Gazzettino parla di “Paura diossina: “Ora diteci la verità” “. Nelle zone più a rischio, alcuni cittadini “restano chiusi in casa”. E sono proprio i cittadini i protagonisti del racconto dell’incendio alla fabbrica della De Longhi. Su YouTube compaiono numerosi video girati da semplici testimoni. Così come su un blog, Time To Lose, sono mostrate le foto del fumo sprigionato dalla fabbrica in fiamme. Eppure ieri il direttore generale dell'agenzia regionale per l'Ambiente, Andrea Drago, ha assicurato che l’Arpav è "chiusa la fase di emergenza" e che ci si trova "all'interno delle condizioni di normalità". Le sue parole hanno smentito quanto dichiarato dal consulente del ministero dell'ambiente per l'episodio di Treviso, Stefano Racanelli, secondo il quale le concentrazioni di diossina registrate nel punto più vicino all'incendio della De Longhi sono state "da 1000 a 2000 volte superiori al limite normale che deve essere presente nell'aria”.
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