La corte UE accoglie il ricorso



Secondo la famiglia, c'è stato un «uso eccessivo della forza»
Caso Giuliani, la Corte Ue accoglie ricorso
Giudicata «ricevibile» l'istanza presentata dai genitori e dalla sorella
del ragazzo morto durante gli scontri del G8 di Genova
<javascript:apriInviaPagina();>

BRUXELLES (Belgio) - La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dichiarato
«ricevibile» il ricorso presentato dai genitori e dalla sorella di Carlo
Giuliani, morto a Genova nel 2001 durante gli scontri avvenuti in occasione
del vertice del G8. Lo ha reso noto la stessa Corte precisando che la
sentenza sarà pronunciata in altra data. La decisione dei giudici europei
segue la prima udienza che si era tenuta il 5 dicembre scorso.
«FORZA ECCESSIVA» - La famiglia Giuliani nel suo ricorso a Strasburgo ha
invocato, in particolare, l'articolo 2 della Convenzione dei diritti
dell'uomo (diritto alla vita) sostenendo che la morte di Carlo «è dovuta ad
un uso eccessivo della forza» e considerando che «l'organizzazione delle
operazioni per ristabilire l'ordine pubblico non siano state adeguate». I
ricorrenti lamentano inoltre «l'assenza di soccorsi» immediati che ha
comportato la violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione (divieto di
trattamenti inumani). L'istanza davanti alla Corte di Strasburgo è stata
presentata il 18 giugno 2002.
IL PROCESSO - Le udienze del processo della Corte di Strasburgo potrebbero
cominciare prima dell’estate e saranno pubbliche. La Corte si pronuncia
sulle responsabilità legate alla violazione dei diritti umani, cioè su un
campo di azione più ampio dei singoli addebiti penali. Sarà tutt’altro che
un processo astratto: le sentenze della Corte di Strasburgo sono
direttamente applicabili negli Stati membri, salvo appello al Collegio
della Grande Camera.
13 marzo 2007


da la Repubblica

Carlo Giuliani da Strasburgo sì al ricorso della famiglia
ALBERTO PUPPO

Via libera della Corte Europea per i Diritti dell´Uomo al ricorso della
famiglia di Carlo Giuliani, che continua a invocare un giusto processo per
la morte del ragazzo ucciso durante il G8. La Corte ha dichiarato
"ricevibile" l´istanza presentata nel giugno 2002. La Corte Europea,
basandosi sui propri precedenti in materia, ha rilevato che l´articolo 2
della Convenzione dei Diritti dell´Uomo, nel caso di morte causata dalle
forze dell´ordine, implica l´obbligo dello stato di svolgere inchieste
penali che possano condurre all´identificazione e, se del caso, alla
punizione dei responsabili, obbligo, questo, che non può essere soddisfatto
da una mera azione civile. La Corte ha quindi dichiarato ricevibili tutte
le violazioni dedotte dalla famiglia Giuliani. I genitori e la sorella di
Carlo sostengono che lo stato italiano abbia violato l´articolo 2 della
Convenzione, che tutela il diritto alla vita, innanzitutto nel suo aspetto
sostanziale. Secondo la famiglia Giuliani, infatti, l´uccisione di Carlo
non soltanto è avvenuta al di fuori dei requisiti previsti dalla norma
convenzionale per potersi configurare legittima difesa da parte del
carabiniere che ha sparato (Mario Placanica), ma è dipesa anche dalle
gravissime mancanze e difformità dagli standard internazionali che si sono
avute nella specie con riferimento
all´uso delle armi da fuoco da parte delle forze dell´ordine ed alla
pianificazione, organizzazione e gestione dell´ordine pubblico durante il
G8 di Genova, a cominciare dal fatto che le forze dell´ordine erano dotate
soltanto di pallottole letali e non di pallottole di gomma. Infine è stata
denunciata la violazione congiunta degli articoli 2, 6 e 13 della
Convenzione, perché la famiglia Giuliani non ha potuto avere un processo
equo. La Corte Europea deciderà con successiva sentenza il merito del
ricorso.


__________________________
L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA