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Da chi vuole veramente il ritiro dall'Afghanistan...
- Subject: Da chi vuole veramente il ritiro dall'Afghanistan...
- From: "Comitato per la Pace Abbas al-Shalhoub" <outafghanistan at comune.re.it>
- Date: Mon, 26 Feb 2007 09:51:40 +0100 (CET)
- Importance: High
Lo scorso anno, da questo indirizzo email, è partito un appello che aveva un solo scopo, quello del ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Tale appello, che ha raccolto finora oltre 600 firme, non è rimasto solo. Tanti altri appelli e tante altre iniziative, molto più incisive, sono state portate avanti dal popolo della Pace. Quando, a settembre, si è dovuto votare il primo rifinanziamento della missione in Afghanistan, abbiamo, seppure a malincuore, detto "Va bene", con la promessa che, in caso di un'eventuale ripresentazione "asettica" dello stesso decreto, avremmo detto un definitivo "NO". Purtroppo, come sappiamo, il popolo della Pace è sempre stato visto come una massa informe di persone utili per raccogliere consensi, ma da far tacere quando poi bisogna mantenere le promesse. E come il popolo della Pace, anche il popolo dei tartassati, il popolo dei pensionati, il popolo dei lavoratori ecc.ecc. Questo per dire quanto, una volta giunti a Roma, il 99% degli eletti si dimenticano di chi li ha votati, per la ragion di Stato o per la ragion d'inciucio. Ricordo che dicemmo anche "Che cada il Governo, sperando che non si faccia tanto male", perché abbiamo ritenuto molto più importanti i morti dell'Afghanistan (ma non solo quelli) rispetto a ministri, viceministri e sottosegretari... Qualcuno ci ha anche ascoltato, qualcuno ha avuto il dubbio ed ha manifestato a Vicenza, non contro gli Stati Uniti ma contro Bush e la sua politica del "ControTerrore"; qualcuno non ha solo manifestato ma ha anche portato il suo essere "uomo di Pace" anche dentro Palazzo Madama. Ed ha votato "NO". Noi, popolo della Pace, non possiamo fare altro che sostenere i nostri due senatori Fernando Rossi e Franco Turigliatto, che, consapevoli che comunque non sarebbe caduto il governo per colpa loro ma per colpa dei senatori a vita, hanno inteso dare un segnale forte di indipendenza. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo sperare che la ferita non sia troppo dolorosa per questo governo. E questo per due motivi: a) la caduta del governo Prodi ed il ritorno alle elezioni non possono fare altro che rendere molto ma molto più difficile il raggiungimento del nostro scopo - difficile ma non impossibile; b) non possiamo "scoprire a sinistra" il fianco della forza che, comunque, ha portato le nostre istanze all'attenzione del governo, anche perché poi va a finire che qualche pazzo scriva frasi naziste sui muri della casa del segretario compagno Giordano e noi questo non possiamo tollerarlo. A questo punto sento il dovere di ribadire il mio sostegno ai compagni senatori Rossi e Turigliatto, che sono stati veramente trattati come Lev Trotskij da Stalin. E' stato veramente pietoso vedere la puntata di Ballarò, vedere trattare gli unici due senatori coraggiosi e veramente pacifisti come i dissidenti sovietici. Allo stesso tempo esprimo la mia piena solidarietà al compagno senatore Franco Giordano, mio concittadino, vittima di una manifestazione di stupidità da parte di chi non sa nemmeno cosa era il nazismo, perché non l'ha provato sulla propria pelle. Purtroppo vorrei solo dire che questa azione ha spostato il governo un pò più al centro, con il sostegno di Marco Follini, altra persona che ha il coraggio delle proprie idee, ma che proviene dal centro. E questo non lascia ben presagire per le nostre battaglie. Invito quindi i compagni parlamentari di Rifondazione e della sinistra a non demordere, e a portare sempre alte le istanze che ci vedono lontani anniluce dalla politica di Bush e da quella di Berlusconi, e ci vedono invece vicini alla parte migliore degli Americani. Noi dobbiamo proseguire, cari compagni pacifisti, proseguire nel nostro impegno per la Pace e la nonviolenza, contraria al terrorismo, perché la Pace non si ottiene con le armi, da esse discende solo morte e violenza. Dobbiamo condannare il brigatismo rosso che sta tornando, mettere le distanze da chi confonde la discussione costruttiva con il mortale fragore delle armi. Solo così il nostro movimento manterrà credibilità e potrà, anche se in maniera non facile, portare avanti produttivamente le proprie istanze. Questa è la mia posizione, anche questa sofferta, e termina con l'augurio al nuovo governo Prodi di avere la fiducia e con l'invito ad ascoltarci un pò di più... Grazie, Ettore Lomaglio Silvestri -- In memoria di Abbas al Shalhoub di anni uno, deceduto a Cana per mano degli israeliani, insieme a tutti gli altri bambini che, come lui, non hanno nessuna colpa del male dei grandi. IO VIVO IN PACE E VOGLIO LA PACE Ettore Lomaglio Silvestri promotore del comitato Amico di Emergency traduttore junior per l'Emergenza Libano dei Traduttori per la Pace
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