PEPPE SINI: DUE BANALITA' E UNA GRAVE QUESTIONE



EDITORIALE. PEPPE SINI: DUE BANALITA' E UNA GRAVE QUESTIONE

"Andai dal rabbino per farmi consigliare. Disse: 'E' scritto, meglio essere
stupidi per tutta la vita che malvagi per un'ora soltanto. Tu non sei uno
sciocco. Gli sciocchi sono loro. Poiche' colui che costringe il suo simile a
vergognarsi, perde il Paradiso'"
(Isaac Bashevis Singer, Gimpel l'idiota, Mondadori, Milano 1980, p. 31)

La prima banalita': mi scrivono alcuni giovani stalinisti per rivolgermi
nientepopodimenoche' l'accusa di "aver fatto cadere il governo".
Ohibo', io ho solo votato per la coalizione del cosiddetto centrosinistra
alle elezioni politiche dello scorso aprile (e l'ho votata solo perche' era
il solo modo adeguato e necessitato in quella specifica circostanza per
opporsi all'eversione berlusconiana, e non perche' avessi qualche fiducia o
riponessi qualche speranza nel ceto politico di cui la coalizione del
cosiddetto centrosinistra si componeva e nelle ideologie e prassi ivi
dominanti): nell'impasse attuale governo e maggioranza ci si sono messi da
soli con i loro machiavellismi degli stenterelli che hanno sortito il
bell'effetto di proseguire nel decisivo ambito internazionale la politica
berlusconiana, guerriera e razzista dopo essere stati eletti con i voti di
chi si opponeva all'eversione berlusconiana, alla guerra assassina, al
razzismo infame.
*
La seconda banalita': e adesso? il governo ha sempre la sua maggioranza
parlamentare (risicatissima, certo, al senato); Prodi ha voluto fare lo
sciocco ed irragionevole gesto delle dimissioni (e diciamo sciocco e
irragionevole per mero eufemismo: a nessuno sfugge che col consenso del
premier e dei capibastone della coalizione il Ministro degli Esteri ancora
una volta ha tentato di ricattare tutti i senatori della coalizione e di
imporre erga omnes la guerra, l'imperialismo e il militarismo come fulcro
della politica internazionale del nostro paese, in flagrante violazione
della legalita' costituzionale: il personaggio non e' nuovo a simili gesti,
chi scrive queste righe non dimentica il contributo del governo D'Alema ai
massacri nei Balcani); ebbene, Prodi ottenga il reincarico e torni a
governare, e governi sia cercando di riflettere nella misura del possibile
le ragioni e le richieste di chi ha votato la sua coalizione, sia finalmente
attenendosi rigorosamente al dettato costituzionale che gia' ha
reiteratamente palesemente violato sia quando legifero' la riapertura in
Italia dei campi di concentramento (con la legge Turco-Napolitano varata dal
governo Prodi nove anni fa, su questo specifico punto confermata dalla
successiva - ed ancora piu' infame e razzista - legge Bossi-Fini del governo
Berlusconi che venne dopo), sia quando sei mesi fa ha deliberato la
prosecuzione della partecipazione italiana alla guerra terrorista e
stragista in Afghanistan.
Rispettare la legalita' costituzionale; rispettare la volonta' del popolo
italiano che chiede pace, sicurezza, legalita', solidarieta', difesa dei
diritti umani di tutti gli esseri umani. Non ci sembra chieder troppo.
*
Fin qui le due banalita', la grave questione e' invece la seguente.
Lo stato italiano sta tuttora partecipando alla guerra terrorista e
stragista in Afghanistan (guerra: cioe' persone uccise, tante persone
uccise - e ferite, mutilate, affamate, terrorizzate, umiliate, denegate
nella loro umanita'...); lo stato italiano sta svolgendo una politica
internazionale riarmista, militarista, bellicista e razzista; lo stato
italiano e' complice di governi che attuano politiche terroristiche (il
governo Bush, in primis) ed alimentano il terrorismo e la disperazione nel
mondo.
Qualcuno pensa che sia cosa buona questa politica internazionale?
Qualcuno pensa che fare la guerra sia una buona idea, una cosa giusta?
Qualcuno pensa che il riarmo, il militarismo, il bellicismo e il razzismo
siano una linea politica adeguata alla presente distretta dell'umanita'?
Qualcuno pensa che sia una geniale trovata essere complici di pratiche
terroristiche (le stragi di civili in Afghanistan - in spregio dell'art. 11
della Costituzione -, i rapimenti di persone in Italia da parte della Cia -
in spregio dell'art. 2 della Costituzione -, la condizione fatta ai
migranti - in spregio dell'art. 10 della Costituzione)?
O per dirla in altri termini: la guerra cessa di essere un delitto a seconda
di chi sta al governo? I crimini cessano di essere crimini a seconda di chi
sta al governo?
Cio' che stiamo discutendo e' una politica internazionale criminale. Opporsi
ad essa e' un diritto e un dovere di ogni essere umano.
Le persone che governano l'Italia anche grazie al nostro voto ci ragionino
sopra.
Con la forza della verita'.
La nonviolenza e' la via.
Vi e' una sola umanita'.

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 9 del 23 febbraio 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
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