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Genova non c'entra. Vicenza è un'altra cosa.
- Subject: Genova non c'entra. Vicenza è un'altra cosa.
- From: Marco Trotta <matro at bbs.olografix.org>
- Date: Thu, 15 Feb 2007 12:25:53 +0100
ciao alfonso, la tua mail è piena di allusioni che non comprendo e che mi sembrano frutto di un punto di vista molto eterodiretto dall'informazione televisiva piuttosto che dai fatti documentati (e documentabili) Te li elenco: 1) Rifondazione ha una posizione chiarissima. Il tema è la base di Vicenza ed il diritto dei cittadini a esprimersi nel merito. BASE USA/ GIORDANO: PRC PRESENTISSIMO, NO A QUERELLE IN GOVERNO BASE USA/ GIORDANO: PRC PRESENTISSIMO, NO A QUERELLE IN GOVERNO BASE USA/ GIORDANO: PRC PRESENTISSIMO, NO A QUERELLE IN GOVERNO Cerchiamo di far cambiare decisione presa Roma, 14 feb. (APCom) - Il segretario del Prc Franco Giordano assicura che alla manifestazione di Vicenza contro la base Usa "ci sarà una grandissima partecipazione popolare e democratica, dove i protagonisti saranno i pacifisti e la comunità di Vicenza". Per questo, aggiunge, "è inutile disputare una querelle tutta interna alla dialettica del governo". Per Giordano "il Prc sarà presentissimo, con una amplissima partecipazione", ma "il tema della manifestazione non è la partecipazione di Rifondazione, bensì la base Usa di Vicenza". Grazie "al popolo di Vicenza, che deve potersi esprimere attraverso un referendum", il segretario del Prc ritiene possibile determinare "le condizioni per cambiare le decisioni prese" e pensare a "una diversa dislocazione della base". Tom 14-FEB-07 11:13 NNNN E' la posizione solo di Rifondazione? No, anche di Verdi [1], PdCI, ecc. Ovvero un arco di forze che in Italia rappresentano il 20% dell'elettorato. E fin qui il dato politico istituzionale. Io credo che i movimenti pacifisti, e i nonviolenti, dovrebbero aggiungere che su questi temi c'è la maggioranza degli italiani anche per il fatto che per l'ennesiam volta si sta facendo carta straccia di un programma costruito anche dopo le immense manifestazioni pacifiste tra il 2002 e il 2005 che recita «E' necessario arrivare a una ridefinizione delle servitù militari che gravano sui nostri territori con particolare riferimento alle basi nucleari. Quando saremo al governo daremo impulso alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari coinvolgendo l'Amministrazione centrale della Difesa, le Forze Armate, le Regioni e gli Enti Locali al fine di arrivare ad una soluzione condivisa che salvaguardi al contempo gli interessi della difesa nazionale e quelli altrettanto legittimi delle popolazioni locali». Il programma elettorale dell'Unione, pagina 109. E allora chiedo a te, è nonviolenza partecipare al cecchinaggio mediatico delle uniche forze parlamentari istituzionali che dicono "date voce ai cittadini" o porre un problema di consenso sui temi della pace e di chiusura degli spazi democratici a partire modo cinico ("Vicenza è una questione urbanistica") e sfacciato di venire meno al patto con democratico con gli elettori? 2) Casarini, o meglio i movimenti che si ricollegano a quell'area, da tempo manifestano a Vicenza. Ci sono stati problemi di ordine pubblico? No. Ci sono stati problemi di ordine pubblico nelle ultime manifestazioni in Italia? No. E allora, di cosa stiamo parlando? Di una vicenda che ha avuto un corto circuito improvviso (puntuale come la morte, ha sostenuto qualcuno [2]) con eventi giudiziari che agitano fantasmi tra le pagine più nere di questa Repubblica? Forse. Ma dall'area pacifista e nonviolenta io mi aspetterei ben altri atteggiamenti. Per esempio quello di irriducibile sdegno verso un ministro degli Interni che non solo, usando il suo ruolo istituzionale, parla di pericoli senza citare un fatto (avrà letto troppo Battista sul Corsera [3]) ma addirittura arriva a sostenere che non sa se alcuni di questi sedicenti BR stavano dentro la CGIL come infiltrati o come parte della strategia. Sdegno irriducibile per dire: questo ministro non ci rappresenta e non rappresenta il paese. A me sembra che, come è costume italico, si stia cercando di alzare un polverone mediatico e politico per evitare che le persone partecipino ad una manifestazione di dissenso come è legittimo fare ogni volta che c'è l'occasione. Genova non c'entra nulla. Chi manifestò 6 anni fa pensava, in un corteo di 300.000 persone, che si potevano aprire gli spazi di una democrazia malata con le regole della democrazia. Come è andata lo sappiamo, e le molotov della Diaz scomparse un mese fa sono state solo l'ultima delle evidenze di quale problema di agibilità dei diritti costituzionali esiste ora nel nostro paese. Da lì cambiò tutto. E nonostante questo abbia significato un "salto di qualità repressivo" (per usare un termine caro all'agit-prop Battista) il movimento ha agito spontaneamente respingendo ogni ipotesi di risposta sullo stesso terreno. In compenso ci sono state 15.000 denunciati per ipotesi anche pesanti ("eversione dell'ordine democratico") per aver soltato partecipato a pesidi contro la TAV, il Mose, i CPT o altri scempi. MT [1] Domenica scorsa hanno consegnato questa lettera, che pone seri problemi ambientali, completamente censurata dai media http://www.vag61.info/vag61/articles/art_548.html [2] http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=1539 [3] http://www.carta.org/editoriali/link2007/070208battista.htm
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