Vicenza. La strategia della tensione delle ultime ore (da Carta)



14 febbraio 2007
http://ww2.carta.org/notizieinmovimento/articles/art_10344.html

Una vera e propria escalation di tensione ha segnato le ultime ore e l'attegiamento del governo sulla grande manifestazione che il sabato 17 febbraio si terrà a Vicenza contro la base Usa all'aeroporto Dal Molin. Tutto ciò in maniera inspiegabile, nonostante il questore della città veneta abbia dichiarato a chiare lettere che "non ci sono segnali di allarme" e nonostante il fatto che da mesi i cittadini di Vicenza manifestano quotidianamennte in maniera del tutto pacifica. Nessun esponente di governo partecipera' alla manifestazione di sabato prossimo contro l'allargamento della base di Vicenza. Dopo la rinuncia a sfilare coi manifestanti del sottosegretario di Rifondazione, Alfonso Gianni e di Paolo Cento dei Verdi il presidente del Consiglio, Romano Prodi ha affermato che "il governo non manifesta contro se stesso". Dal canto suo, ivicepresidente del consiglio Francesco Rutelli chiede che eventuali disordini siano repressi "con estrema severità". Intanto, il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, riferendo alla Camera, ha detto che la manifestazione di sabato "potrebbe essere occasione per saldare spezzoni di ostilita' nei confronti delle forze dell'ordine". Sono parole che suscitano "stupore" nel sottosegretario Gianni, che pero' ha deciso di non andare sabato a Vicenza: "non posso che prendere atto dell'invito esplicito rivoltomi in particolare dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, e dal segretario del mio partito, Franco Giordano, a recedere dall'intenzione a manifestare sabato prossimo a Vicenza. Non vengono naturalmente meno le ragioni della mia contrarieta' alla decisione assunta dal governo" sull'ampliamento della base Usa. Secondo Cento, invece, il governo dovrebbe lavorare "per la riuscita pacifica" della manifestazione contro la base Usa di Vicenza, e non continuare "a gettare ombre su un fatto democratico, una grande manifestazione di popolo". "Sono preoccupanti le parole pronunciate dal ministro dell'interno Giuliano Amato sui rischi di azioni eversive in occasione della manifestazione che si terrà sabato a Vicenza", dice Laura Fincato, deputata veneta dell'Ulivo. "La manifestazione - spiega Fincato - serve a dire no a quella base in quel posto. Sarà una manifestazione serena, se non viene caricata di altri significati oltre a questo 'no' che accomuna tutti". Secondo la Fincato, il messaggio che arriverà dalla manifestazione di sabato è uno: "Chiedere al governo di gestire politicamente il sì alle richieste Usa tenendo conto della situazione sul territorio". Per quanto riguarda l'allarme lanciato da Amato, "quelli che partecipano sanno benissimo che la situazione è delicata, tanto più se si considera che Vicenza è una città piccola e che la presenza annunciata alla manifestazione è ampia. Le dichiarazioni del governo certamente gettano preoccupazione, ma credo che la manifestazione sarà composta". "Resto francamente allibito dalle parole del ministro dell'interno e, più in generale, dal clima che si sta costruendo attorno alla manifestazione di Vicenza", afferma in una nota il senatore dei Verdi Mauro Bulgarelli, che continua: "Sono inaccettabili le allusioni a un legame tra le sedicenti nuove brigate rosse e il movimento che sarà sabato a Vicenza per protestare contro la base Usa al Dal Molin. È un gioco vecchio, quello di strumentalizzare gli allarmi eversivi ai danni dei movimenti, che speravo francamente di non dover rivedere, soprattutto in un paese governato da una coalizione di centrosinistra. Mi auguro che nei prossimi giorni non si perseveri lungo questa linea, continuando a esasperare la tensione, e che il governo, nella fattispecie il ministro degli interni, si adoperi, come è suo dovere, per garantire che la manifestazione si svolga nella massima tranquillità, come è nelle intenzioni degli organizzatori e di tutta la gente che vi prenderà parte. Capisco che la gente di Vicenza sta mettendo in grave imbarazzo il governo ma non si eludono le proprie responsabilità evocando fantasmi."