Pullman per Vicenza 17.02.07




Zeroguerre rete del Portogruarese per la Pace ed Emergency si dichiarano
contrari all'allargamento della base militare americana Dal Molin
di Vicenza considerandola una scelta politica ben lontana dal porre la Pace
come direttiva irrinunciabile.

Davanti a decisioni così importanti per il futuro,non solo di Vicenza,ma
del nostro Paese,intendiamo aderire alla manifestazione nazionale



Vicenza sabato 17 Febbraio a partire dalle 14.30.



 organizziamo percio' dei pullman con partenza da Portogruaro P.zzale delle
Corriere verso le 12.30 e

S. Donà di Piave P.za Rizzo verso le ore 13.00, ad un costo di 8 euro a persona



Per questioni organizzative abbiamo bisogno di conoscere quanto prima il
numero dei partecipanti.



Per aderire a questa importante iniziativa potete contattare :



-Giorgio di Zeroguerre all' indirizzo e-mail
<mailto:giusto20 at tin.it>giusto20 at tin.it o chiamare al cell.3357284561,

-Ilaria Emergency di Portogruaro al cell. 3290697903

-Radio S. Donà al numero di tel. 0421560993 chiedere di Alberto.



Ciao a tutt*.





Zeroguerre/Emergency





APPELLO ALLA MOBILITAZIONE
17 FEBBRAIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE A VICENZA
IL FUTURO è NELLE NOSTRE MANI:
DIFENDIAMO LA TERRA PER UN DOMANI SENZA BASI DI GUERRA
Presidio Permanente, Vicenza
23 gennaio 2007

Dopo che per mesi Governo e Comune si sono rimpallati la responsabilità
della decisione, l’Esecutivo nazionale ha ceduto all’ultimatum
statunitense: «il Governo non si oppone alla nuova base Usa», ha
sentenziato Romano Prodi. Dopo appena due ore, migliaia di vicentini
sfilavano per le strade del centro cittadino. Chi pensava di aver chiuso la
partita ha dovuto ricredersi, perché Vicenza si è mobilitata, ha Invaso le
strade, ha costruito il presidio permanente.
Otto mesi di mobilitazioni, culminate con la grandiosa manifestazione dello
scorso due 2 dicembre
– quando 30 mila persone sfilarono dalla Ederle al Dal Molin, hanno
dimostrato la forte contrarietà della popolazione alla nuova installazione
militare. Ma il Governo, dopo aver più volte ribadito la centralità
dell’opinione della comunità locale, ha ceduto agli interessi economici e
militari.
In tutto questo pesa come un macigno anche la posizione
dell’Amministrazione Comunale che, forte dell’assenso dato dal Governo
Berlusconi all’operazione, prima ha nascosto ai cittadini il progetto per
tre anni e poi, snobbando la contrarietà della popolazione, lo ha approvato
durante un Consiglio Comunale blindato e contestato; infine ha negato ai
cittadini la possibilità di esprimersi attraverso il referendum.
Nonostante tutto questo a Vicenza è successo qualcosa di nuovo: Vicenza non
si è arresa alle imposizioni. In questo percorso abbiamo trovato donne e
uomini, studenti e anziani, lavoratori e professionisti; li abbiamo
incrociati nelle mobilitazioni, abbiamo discusso con loro alle assemblee
pubbliche ed ai convegni. Insieme abbiamo costruito il Presidio Permanente,
un luogo attraversato da migliaia di persone in pochi giorni.
Vicenza non si è arresa alle imposizioni.
Vicenza non vuole una nuova base militare al Dal Molin.
Vicenza si è mobilitata.
Migliaia di persone hanno occupato i binari della stazione appena due ore
dopo la conferenza stampa di Romano Prodi; e nei giorni successivi una
serie di iniziative, dalla manifestazione degli studenti ai presidi in
Municipio e in Prefettura, hanno confermato la determinazione dei cittadini.
La nostra città ha riscoperto la dimensione comunitaria e popolare, ha
riattivato le reti di solidarietà che in altri contesti – per esempio a
Scanzano Ionico o in Val di Susa – hanno permesso di fermare dei progetti
devastanti.
Da ogni parte d’Italia ci è arrivata un immensa solidarietà, un caloroso
sostegno. Manifestazioni e presidi si sono svoltI in questi giorni in ogni
angolo del Paese. Contro una scelta contrastata dalla comunità locale
ovunque si manifesta e si discute.
Il nostro cammino è appena all’inizio. Nulla si è concluso con
l’espressione del parere governativo.
Cittadini, associazioni e organizzazioni sindacali hanno deciso di opporsi;
molti parlamentari si sono auto-sospesi. Vicenza vuole fermare questo
scempio, se necessario anche seguendo l’invito di molti a mettere
pacificamente in gioco i propri corpi.
Vogliamo dare una voce unitaria, pacifica e determinata a questo sdegno.
Vicenza chiama tutti a mobilitarsi contro la militarizzazione di una città,
contro la costruzione di una base che sorgerà a meno di due chilometri
dalla basilica palladiana, consumerà tanta acqua quanta quella di cui hanno
bisogno 30 mila cittadini, costerà ai contribuenti milioni di euro (il 41%
delle spese di mantenimento delle basi militari Usa nel nostro territorio è
coperto dallo Stato Italiano), sarà l’avamposto per le future guerre.
Vicenza vuole costruire una grande manifestazione nazionale per il 17
febbraio; vogliamo colorare le nostre strade con le bandiere arcobaleno e
quelle contro il Dal Molin, ma anche con quelle per la difesa dei beni
comuni e della terra, del lavoro e della dignità e qualità della vita. Un
corteo plurale e popolare, capace di aggregare le tante sensibilità che in
questi mesi hanno deciso di contrastare il Dal Molin, perché siamo convinti
che le diversità siano un tesoro da valorizzare così come l’unità sia uno
strumento da ricercare per vincere questa sfida.
Ai politici e agli uomini di partito che condividono la responsabilità di
Governo locale e nazionale rivolgiamo l’invito a partecipare senza le
proprie bandiere; vi chiediamo un segno di rispetto verso le tante donne e
i tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi dai partiti e
dalle istituzioni;vi chiediamo, anche, di valorizzare la scelta di quanti,
in questi giorni, hanno scelto di dimettersi o auto-sospendersi in segno di
protesta. Una protesta che, auspichiamo, dovrà avere ulteriori riscontri se
il Governo non recederà dalle sue decisioni.
Noi siamo contro il Dal Molin per ragioni urbanistiche, ambientali,
sociali; ma, anche, perché ripudiamo la guerra. Proprio per questo non
accettiamo alcun vergognoso baratto con il rifinanziamento della missione
in Afghanistan.
La nostra lotta non si è esaurita. A Vicenza, il 17 febbraio, contro ogni
nuova base militare, per la desecretazione degli accordi bilaterali che
regolano la presenza delle basi, per la difesa della terra e dei beni
comuni, per un reale protagonismo delle comunità locali e dei cittadini.
Il futuro è nelle nostre mani: difendiamo la terra per un domani senza basi
di guerra. Il 17 febbraio tutti a Vicenza!

Presidio Permanente contro il Dal Molin
Per info e adesioni nodalmolin at libero.it
Web www.altravicenza.it





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