punti di azione: non violenza attiva



Viterbo - L'ex leader di Potere operaio inizia una battaglia nonviolenta
per far trasferire l'amico Paolo Persichetti detenuto in carcere
Scalzone davanti a Mammagialla intona "Addio Lugano bella"
6 febbraio 2007 - ore 3,30

Oreste Scalzone intona Addio Lugano bella davanti al carcere di
Mammagialla
"Non vogliono concedere a Persichetti nemmeno la semilibertà prevista
dalla legge Gozzini - aveva detto Oreste Scalzone prima di rientrare in
Italia -, chiedo che sia almeno trasferito da Viterbo a Roma, dove vuole
iscriversi a giurisprudenza.

Mi batterò con i mezzi della non violenza: o lo trasferiscono o mi
mettono in galera".

L’ex leader di Potere Operaio lo aveva detto e lo ha fatto: ieri
pomeriggio è piombato a Viterbo per iniziare la sua battaglia
nonviolenta per liberare il suo amico, Paolo Persichetti, detenuto nel
carcere di Mammagialla.

Nella conferenza stampa tenuta ieri mattina a Giano dell’Umbria (Perugia)
sede della "Repubblica di Frigolandia", Scalzone aveva parlato della
sua battaglia di libertà e dell'impegno personale in favore, fra gli
altri, Persichetti, vittima, secondo lui, di una "iniquità evidente".

Latitante dal 1981, Scalzone, condannato a 16 anni di reclusione per
partecipazione a banda armata e rapina, è potuto tornare in Italia da
uomo libero poiché i reati di cui era accusato sono andati in
prescrizione.

La "Repubblica di Frigolandia", fondata dall’amico di Scalzone, Vincenzo
Sparagna, esponente storico della satira italiana e direttore di
"Frigidaire", è una sorta di laboratorio di arte, satira e cultura, la
"Repubblica dei
desideri", come la definisce l’ex leader di Potere operaio.

Scalzone ha annunciato proprio a Frigolandia che in serata sarebbe andato
fuori dal carcere di Mammagialla a fare "una serenata" a Persichetti,
la cui situazione rappresenta una delle "principali battaglie" che
l'ex leader di Potere operaio intende affrontare.

"Il metodo che adotterò - ha detto Scalzone in conferenza stampa - è
quello della nonviolenza attiva, per riprendere il discorso
sull'amnistia.

Persichetti è quella che alcuni filosofi chiamerebbero 'la sfera della
responsabilità personale. Un migliaio di compagni e compagne sono
passati a Parigi e una novantina sono quelli che sono stati messi sotto
processo per estradizione. Per un motivo o per l' altro però nessuno di
loro è stato mai estradato. L'unico pulcino nero è stato Persichetti
vittima di una iniquità evidente".

E alle 17.50 in punto Scalzone, avvolto in una lunga sciarpa rossa, e con
una fisarmonica a tracolla si è presentato davanti all'ingresso
principale di Mammagialla, accompagnato da Vincenzo Sparagna, ex
redattore del “Male”, e ha cantato "Addio Lugano bella".

"Questa è una serenata - ha detto Scalzone a Viterbo - dedicata al mio
amico Paolo Persichetti, rinchiuso da quattro anni in questo carcere, e
per il quale chiedo un trattamento che gli consenta di frequentare la
facoltà di giurisprudenza all'università di Roma".

Insomma, Scalzone è tornato e si è subito visto.


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