C/S Assopace contro l'ampliamento della base USA a Vicenza



No all’ampliamento della base Usa di Vicenza, no a nuove servitù militari!

Poteva essere un grande atto di pace, un atto che sanciva la discontinuità dalla politica estera e militare del governo Berlusconi. E’ stato invece un atto pilatesco che, nascondendosi dietro scelte del precedente governo cede, ancora una volta servilmente, all’arroganza degli Stati Uniti e alla loro politica di guerra. Prodi non può banalizzare la questione scaricandola come un mero problema locale legato all’impatto che la nuova base avrà sul territorio. Certo è anche questo, certo va tenuta presente anche la preoccupazione per i posti di lavoro dei cittadini italiani impiegati all’interno della base (per altro nemmeno liberi di scegliere la loro organizzazione sindacale – la CGIL non è ammessa), ma questo non basta assolutamente a giustificare una decisione del genere. Questa è una scelta che rischia di compromettere quei piccoli segnali di cambiamento di rotta della nostra politica estera che, soprattutto sulla questione mediorientale, si erano manifestati nei mesi scorsi. La base di Vicenza è sempre stata la testa di ponte per tutte le attività di guerra in Medioriente ed anche la sua retrovia logistica. Quindi la questione non è assolutamente una questione “urbanistico – territoriale” ma una decisione di politica estera che avrà conseguenze sugli scenari di guerra dell’Iraq e dell’Afghanistan ora, e dell’Iran e o della Siria domani. L’opposizione all’ampliamento della presenza Usa a Vicenza va accompagnata ad un rinnovato impegno per una politica estera italiana ed europea veramente autonoma e sganciata, definitivamente, dal rapporto di sudditanza con gli Stati Uniti. In questo contesto chiediamo al governo di prevedere, da subito, un piano di sganciamento dall’Afghanistan L’Associazione per la Pace, quindi, appoggia la lotta dei Comitati Vicentini contro l’ampliamento della presenza Usa a Vicenza nell’aeroporto “Dal Molin” e la proposta di referendum fra la popolazione vicentina e sarà presente a tutte le iniziative, sia locali che nazionali, che verranno messe in atto contro questa decisione. Non abbiamo bisogno di nuove armi, non abbiamo bisogno di nuove guerre ma di una politica di pace, cooperazione e solidarietà.

Associazione per la Pace
19 gennaio 2007