OGGETTI POLITICI: gli italiani...



Ascoltando stamattina la radio, apprendo che l'Onorevole Russo Spena
propone come soggetto politico i talebani, che compongono un terzo delle
forze afghane, per la Conferenza internazionale.
E' una voce critica di questa maggioranza governativa e il commentatore
Lucio Caracciolo, parla di suo deragliamento rispetto ai fatti di
Vicenza.
Penso  allora che l'avvilimento del movimento contro la guerra in
Italia, sia proprio nell'amarezza e nella consapevolezza di come siamo
"trattati" usati manipolati considerati: oggetti politici.
Non coltiviamo oppio, non opprimiamo con fedi e religioni deliranti, non
usiamo torture, non usiamo violenza sulle persone, eppure siamo
considerati meno che dei talebani.
Il movimento italiano, chiamatelo pure noglobal, è stato tirato per la
giacchetta, raccattando consensi assai trasversali:  anziani
resistenti-cattolici- canisciolti- disobbedienti-migranti-studenti di
ogni ordine e
grado-precari-garantiti-donne-lesbiche-omosessuali-trans-casalinghe-pendolari-intellettuali-borghesi-operai-impiegati-sindacalisti-iscritti
e non iscritti...insomma attivisti e passivi, ma tutti soggetti.
Ed eccoci tramortiti, ma c'erano tutte le premesse, per apprendere che
le lotte di questo straordinario popolo italiano, sono diventate un
semplice rimbalzo di responsabilità tra potere amministrativo locale e
potere politico nazionale.
Noi oggi non serviamo più, da soggetti siamo diventati oggetti , da
sgomberare.
Il nostro peso specifico, che pareva assai pesante al momento del voto, è
diventato inesistente.
Di colpo leggerissimi, certo i nostri  portafogli si sono assai  svuotati
 negli ultimi anni, diamo fastidio con le iniziative buone e a tratti
riportate sui media quando diventano cattive, anche se limitate a lanci
di pomodori fischi e mail.
Eppure  l'oggetto, media di 55 chili compresa la corteccia cerebrale, ha
pure un suo peso.
La Santa Sede propone un osservatorio sulla Cina...
Ci osservano i nostri politici e da tempo, ci spostano ora a destra ora a
sinistra, sanno benissimo che noi popolo di precari e pendolari, non
vediamo l'ora di tornare a casa, per dormire che gli affanni sono tanti
e svegliarci perchè dobbiamo campare e far campare. Trattati come merce 
di  scambio, su binari morti e su binari attivi al momento delle
bisogna: oggetti e l'aggettivo politico diventa un'opzione tragica.

Doriana Goracci
Capranica 19.1.2007