Re: [pace] Contributo



Il 10/01/07, Doriana Goracci<doriana at inventati.org> ha scritto:

Gli ultimi mesti sit-in nazionali (in 50 capisci o giù di lì) che ho
fatto sono stati a ridosso del voto in Afghanistan. All'angoletto di
Largo Chigi o davanti al parlamento, si fa per dire lontani 500 metri
nella piazzetta antistante, che a fatica abbiamo riempito. I discorsi
dei leader, i prossimi appuntamenti già previsti nei socialforum e vai...
No andiamo noi, d'accordo cominciamo a parlarne seriamente e ad imporre
"senza quieto vivere" nei luoghi dove sembra già tutto deciso, Bologna
ad esempio.

Siccome sono un libero battitore e non ho da rispettare diktat di
partito, vi sgancio una bella bombetta (scusatemi per questo parlare
guerrafondaio, ma sono poco politically correct di natura):

La morte del movimento nazionale anti-guerra (pacifista è ormai un
termine fuori tempo) è dovuto allo sganciamento delle forze che ora
sono al governo, Rifondazione Comunista per prima, troppo prese dalle
"compatibilità" di governo per militare in un movimento troppo
radicale per loro.

A mio parere "per ricominciare" non si può che ripartire **senza
bandiere** dal LOCALE. Vicenza è l'esempio. E' li l'energia, che -
guarda caso - si associa ad un nuovo protagonismo locale contro la
devastazione ecologica e sociale dei territori. Vicenza, insomma, come
NoTav in Val di Susa, NoMose o NoPonte. A mio parere solo il
radicamento locale e la fusione **senza bandiere** con i movimenti
spontanei di difesa del territorio locale potrebbe far rinascere un
movimento, questa volta SERIO, contro la guerra.

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