241° ora in silenzio per la pace



Agli organi di informazione - Con preghiera di pubblicazione e diffusione


Domani mercoledì 27 dicembre dalle 18 alle 19, sui gradini del palazzo
ducale di Genova, duecentoquarantunesima ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito


Rete controg8

Per la globalizzazione dei diritti

Duecentoquarantunesima ora in silenzio per la pace



Appello per il ritiro dei soldati italiani dall’Afghanistan

In Afghanistan è in corso dal settembre 2001 una guerra di aggressione ,
avviata con la legittimazione della vaghissima risoluzione ONU 1.368 e poi
dall’ agosto del 2003 condotta dalla Nato .

Una guerra di fatto volta al controllo strategico e allo sfruttamento delle
risorse economiche dell’ area e contraria dall’ inizio alla legalità
internazionale , alla quale il Governo Italiano ha aderito violando l’
articolo 11 della Costituzione Italiana .Una scelta che è stata decisa per
mera subordinazione e viene sostenuta per "non essere esclusi dal governo
del mondo" . Come si legge dal sito della difesa del Governo Italiano alla
voce "Sviluppo dell’operazione" troviamo esplicitato il vero significato di
questa guerra : "l’operazione militare è parte della guerra globale che
impegna la grande coalizione nella lotta contro il terrorismo, denominata
’global War against Terrorism’ . La guerra include, per definizione, la
distruzione di vite umane e l’accettazione della soppressione dei propri
simili come "mezzo di risoluzione delle controversie". Dalla fine del 2001
ad oggi , la guerra in Afghanistan ha causato più di 50.000 vittime.

Questa ci pare una semplice descrizione dello stato di cose: una
constatazione, non un’interpretazione. La "guerra al terrorismo" è una
realtà insensata poiché si traduce in aggressione armata ad un paese .
L’idea d’ instaurare con le armi democrazia e diritti, ha esibito nei fatti
il suo fallimento. Anche per chi non la "ripudia", anche per chi la
sostiene, la guerra in Afghanistan non riesce a enunciare propri obiettivi
condivisibili, realistici, raggiungibili. Né la guerra al terrorismo, né la
condizione dei diritti delle donne Afgane , né la lotta al narco-traffico,
hanno prodotto dei risultati apprezzabili, anzi assistiamo oggi sotto il
governo dell’ Alleanza del Nord , sostenuto dagli Usa , ad un forte
peggioramento sia della sicurezza del paese, in mano ormai ai terribili
signori della guerra,sia delle condizioni delle donne Afgane, prive di
libertà come al tempo del regime Talebano, sia all’ aumento dei traffici
illeciti di droga .

L’Italia potrebbe realisticamente essere un soggetto attivo di politica
internazionale connotato da una volontà incondizionata di pace, da un
assoluto ripudio della guerra .

Confermando la partecipazione alla guerra in Afghanistan, il governo Prodi
rinuncia a costruire questa identità per sottomettersi e conformarsi a
scelte già risultate devastanti. La disponibilità alla guerra non è "un"
tema paragonabile ad altri, ma definisce in maniera essenziale e decisiva
la natura culturale fondante dei soggetti politici che compongono il
Governo attuale , il quale ha varato una finanziaria che stanzia 1 miliardo
e 700 milioni di euro in sostegno alle spese militari.

Il movimento per la pace - e dunque contro la guerra - non ha "governi
amici" a priori. Deve in ogni caso sottrarsi a "comprensioni" o "crediti di
fiducia".

Il nostro più netto rifiuto degli orientamenti governativi sull’Afghanistan
non esprime soltanto coerenza nelle convinzioni. Include una richiesta e
una proposta: il ritiro delle nostre truppe dal fronte di guerra e
l’assunzione da parte del nostro Paese di un ruolo internazionale di forte
discontinuità con la precedente gestione di centrodestra, nel tentativo di
porre rimedio agli immani disastri compiuti dalla missione militare.



Su <http://www.ildialogo.org/>www.ildialogo.org è possibile sottoscrivere
questo appello, che sarà inviato al presidente del consiglio ed al
presidente della repubblica





Da cinque anni manifestiamo ogni mercoledì dalle 18 alle 19 su questa
piazza contro tutte le guerre, in particolare quelle che vedono l’Italia
coinvolta in modo diretto.

Ti invitiamo ad unirti a noi, anche solo per qualche minuto.

Lasciaci un recapito telefonico o mail se desideri essere informato/ sulle
nostre iniziative