La coda della vipera. La campagna contro l'accordo militare Italia-Israele




La coda della vipera

Continua la campagna per la revoca della cooperazione militare tra Italia e
Israele. Mercoledì 13 dicembre mobilitazione contro la visita di Olmert in
Italia

Roma. – Sala piena, posti in piedi, interventi di tutti gli invitati e
circa tre ore di discussione. Gli ingredienti per una iniziativa riuscita
ci sono stati tutti. A Roma, mercoledi pomeriggio il Forum Palestina ha
rilanciato la campagna per la revoca dell’accordo militare Italia e Israele
e gli altri obiettivi della manifestazione del 18 novembre pesantemente
criminalizzata e oscurata nei suoi contenuti da un killeraggio
politico-mediatico decisamente bipartizan.

“Denunciando politicamente e pubblicamente l’esistenza e le conseguenze di
questa collaborazione militare tra Italia e Israele, è stato come pestare
la coda di una vipera” hanno detto gli organizzatori aprendo la
discussione. E’ scattata una reazione durissima dei poteri forti militari,
economici e della lobby bipartizan che sostiene a tutti i livelli il
rafforzamento delle relazioni tra Italia e Israele a scapito dei diritti
dei palestinesi. “L’embargo dell’Unione Europea e dell’Italia contro i
palestinesi è una vergogna, un crimine contro l’umanità che non può essere
accettato” è stato ribadito. Allo stesso modo è stato lanciato l'allarme
sulla crescente militarizzazione dell'economia e della ricerca e sul
militarismo che sta impregnando anche la politica italiana e di cui si è
avuta dimostrazione con le sporporzionate e strumentali reazioni alla
manifestazione del 18 novembre.

La petizione popolare che chiede al governo la revoca dell’accordo militare
sta circolando e raccogliendo firme in tutta Italia ben al di sopra delle
aspettative. Su questo si costituirà a breve un comitato di garanti e si
avvieranno iniziative capillari in tutte le città. L'obiettivo è quello di
far emergere la questione della cooperazione militare Italia-Israele in
tutti i suoi risvolti concreti, politici, diplomatici.  Analogamente
partirà la campagna “BoicotTelecom. Telefoni rosso sangue” che chiede il
disinvestimento dei rilevanti investimenti della azienda italiana sul
mercato israeliano per mettere in campo nuovi strumenti di pressione sulle
autorità israeliane. Su questo sono pronti gli adesivi da utilizzare per la
campagna e che possono essere richiesti al Forum Palestina.

Il primo appuntamento di mobilitazione sarà comunque il prossimo mercoledì
13 dicembre quando il premier israeliano Olmert verrà in visita in Italia
per incontrarsi con Prodi, un Prodi reduce di dichiarazioni gravissime
(riportate oggi sul Corriere della Sera) sulla rivendicazione
dell’ebraicità dello Stato israeliano, una tesi che mette una lapide sopra
le rivendicazioni dei palestinesi residenti in Iraele o espulsi nei campi
profughi del Medio Oriente, mentre resta ancora in vigore l’embargo contro
una popolazione già stremata dall’assedio israeliano e che vede l’Italia
ricevere ufficialmente Olmert ma negare il visto di ingresso addirittura ad
un ministro palestinese che doveva partecipare ad un convegno in una sala
del Senato. La dichiarata equivicinanza del governo italiano su Palestina e
Israele somiglia ormai sempre più alla complicità che ha caratterizzato la
politica estera del governo Berlusconi. E' stata convocata una
manifestazione di protesta in piazza SS. Apostoli dalle ore 17.30 sotto la
sede dell'Unione.

Al dibattito, dopo le introduzioni curate dal Forum Palestina, hanno preso
parte Manlio Dinucci, Angelo Baracca, Shoukri Hroub, Nella Ginatempo,
Jacopo Venier, Ferdinando Rossi, Lucio Manisco, Fosco Giannini, Roberto
Taddeo, Giovanni Franzoni, Bassam Saleh.

Roma, 7 dicembre