Un palestinese a Prodi: "Non riceva Olmert"



Lettera di un palestinese al Presidente Prodi: "Non riceva Olmert"

Il primo ministro israeliano Olmert, sarà a Roma il 13 dicembre, in visita
ufficiale. Di sicuro avrà incontri con le più alte cariche dello Stato.
Possiamo immaginare cosa dirà Olmert ai suoi interlocutori oltre ai
ringraziamenti  al governo italiano per la ferma posizione di continuare
l’embargo contro il popolo palestinese, colpevole, malgrado l’occupazione
israeliana,  di aver eletto democraticamente una maggioranza diversa “
Hamas”, che non riesce a governare, per colpa di un embargo internazionale,
illegale e ingiusto, deciso e voluto dallo stesso governo israeliano, con
il pieno sostegno dell’amministrazione Bush. Le  condizione imposte per
togliere questo embargo, dettate dal quartetto sono: Hamas  deve
riconoscere lo stato di Israele, rinunciare alla violenza, riconoscere
tutti gli accordi firmati tra Israele e l’OLP. Non se è mai visto chiedere
a un governo cose del genere in quanto il riconoscimento è già stato tra
l’Olp e lo stato di Israele, Hamas già da più di due anni rispetta
rigorosamente una tregua concordata con il Presidente Abu Mazen e mai
rispettata da Israele. Riconoscere gli accordi ! Ma quali accordi se i
governanti israeliani li hanno cancellati tutti prima ancora dell’arrivo di
Hamas al potere? Inoltre l’esercito di occupazione non ha mai smesso le sue
devastanti incursioni militari sia a Gaza che in Cisgiordania, con
centinaia di case distrutte, più di 500 persone uccise da giugno fino ad
oggi, per non citare le centinaia di  feriti da armi non convenzionali.
Forse dobbiamo ricordare a chi riceverà Olmert i massacri di questi
mesi: da Cana a Beit Hanoun alla spiaggia di Gaza; con intere famiglie
annientate dai missili israeliani?

Il giro delle capitali europee di Olmert, Roma e Londra, già preceduto
dalla visita del ministro degli esteri Tzipi Livni a Parigi, dà
l’impressione che il governo israeliano abbia dato inizio a una nuova
campagna per migliorare l’immagine di Israele nel mondo, offuscato dalla
sconfitta in Libano e dai massacri contro i palestinesi. Tale campagna
vuole chiedere il sostegno europeo, contro un improbabile governo
palestinese di unità nazionale, prima ancora che questo possa nascere,
anche se sarà a guida di una personalità non appartenente a Hamas.

Shimon Peres, in una intervista alla radio israeliana, ha attaccato
duramente l’idea di un governo di unità nazionale palestinese,
“considerandola una trappola che Hamas  tenta di vendere al mondo, per
ottenere la revoca dell’embargo contro il suo governo”. Ed ha insistito
“sulla necessità di continuare l’embargo contro i territori dell’Autorità
Nazionale Palestinese, all’uopo di spingere i palestinesi a rinunciare per
sempre a Hamas e far cadere il suo governo”.   In altri termini, la
pressione israeliana mira ad affamare i palestinesi e su questo, chiede
l’appoggio e il sostegno europeo. Pressioni e pulizia etnica a cui l’Europa
“democratica” (Italia compresa) in nome della democrazia, e del diritto
alla difesa, non ha mai fatto mancare il suo vero sostegno.

Il governo del centro sinistra,  dopo i primi timidi segnali di un nuovo
orientamento nella politica estera, in particolare nel Medio Oriente, ha
fatto marcia indietro in poche settimane. Lo testimonia la dichiarazione di
Massimo D’Alema: "noi siamo con Israele e stiamo applicando l’embargo
contro i palestinesi"   ed ora quella di Romano Prodi, riportate dal
Corriere della Sera del 7/12/06 sotto il titolo: “Israele deve restare
stato ebraico”, una dichiarazione con cui il Presidente del Consiglio
italiano ha affermato, sabato scorso in un incontro all’Aspen Institute,
che "Israele ha bisogno della garanzia che sarà in grado di mantenere anche
in futuro il proprio carattere di stato ebraico”.

Bravo Presidente!! Lei si è sempre richiamato all’ONU ed ora l’Italia ha
anche un seggio non permanente al consiglio di sicurezza, perchè adesso
sberleffi non solo una delle risoluzioni dello stesso Consiglio di
Sicurezza - la 194 che è la base per una giusta soluzione della questione
dei profughi palestinesi - ma affondi il coltello nel cuore del diritto
privato internazionale, negando ai cinque milioni di palestinesi il loro
diritto al ritorno, in nome di una pace ignota tra palestinesi e
israeliani?  E ancora signor Presidente a lei che è cattolico chiedo: quale
sarà il destino di quei palestinesi, un milione e duecento mila, (cristiani
e musulmani) che vivono in Israele?   Il timore di una bomba demografica è
una grande menzogna  inventata dai governanti israeliani, per mantenere lo
status di guerra e tensione che regna nel Medio Oriente da 60 anni circa.
Credo - al contrario - che in uno stato democratico ci debba essere posto
per tutti.

L’Italia democratica, mediterranea, non può ricevere il premier israeliano
Olmert ossia il responsabile della mattanza dei palestinesi e del mattatoio
di questa estate in Libano.
Il governo Prodi continua a rendere vigente l'accordo di cooperazione
militare tra Italia e Israele siglato dal governo Berlusconi mentre
mantiene in vigore l'embargo contro la popolazione palestinese. Siamo ben
oltre i due pesi e due misure. Noi, al contrario, riteniamo che l'Italia
non debba essere in alcun modo complice con l'occupazione israeliana della
Palestina e con uno Stato militarista e aggressivo contro i popoli e i
paesi confinanti.
Dichiariamo: Olmert è "persona non gradita" in Italia

Bassam Saleh
9/12/06