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FESTA PER IL POPOLO CURDO
- Subject: FESTA PER IL POPOLO CURDO
- From: "Puntocritico" <info at puntocritico.net>
- Date: Tue, 28 Nov 2006 16:36:17 +0100
Una nuova iniziativa di Puntocritico <'"http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.tifonet.it/empoli/rangers/Ocalan.jpg&imgrefurl=http://www.tifonet.it/empoli/rangers/nonsolo.html&h=410&w=284&sz=22&hl=it&start=4&tbnid=WJem07RW_-O28M:&tbnh=125&tbnw=87&prev=/images%3Fq%3D%2Bocalan%26svnum> FESTA NAZIONALE PER IL KURDISTAN di Marco Zoboli Sabato 25 novembre a Modena, ricordando il fiocco rosso del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan fondato il 26 novembre del 1978), la nostra associazione ha organizzato assieme alla comunità curda italiana e all'associazione Azad una festa in appoggio alla lotta d'indipendenza del popolo curdo, delle sue avanguardie e per la liberazione del Presidente Abdullah Ocalan, unico interlocutore per l'avvio di un vero processo di pacificazione per il Kurdistan. Oltre 600 i curdi arrivati alla Polivalente 84 Polisportiva Gino Pini da tutta l'Italia, molte le famiglie che hanno affrontato svariate ore di viaggio in auto, treno e in pullman organizzati per l'occasione da Roma e Milano. I curdi residenti in Italia hanno risposto in massa all'appello per presenziare la commemorazione della nascita del loro partito divenuto congresso di popolo. Popolo il cui sole nascente non tarderà a sciogliere le ali di cera dell'aquila imperialista, kemalista, turca. Il popolo curdo è un'esempio di come la lotta di resistenza forgia le proprie avanguardie, di come l'unità popolare sia l'arma più terribile per i colonialisti e che spontaneamente sorge dalle masse popolari che acquisiscono una linea e una direzione di lotta. Il popolo curdo ci ricorda soprattutto quanti sacrifici, quante lacrime e quanti fiumi di sangue costi la lotta per la libertà e l'autodeterminazione; ci sono storie di famiglie in Kurdistan che ci riportano alla memoria i tempi terribili del nazifascismo: i fratelli Cervi, Marzabotto, episodi scellerati che in Turchia rivivono nella quotidianità della feroce occupazione militare. Bene ha fatto durante il suo intervento il vicedirettore della Rinascita della Sinistra, e responsabile per i rapporti con il Medio Oriente del PdCI, Maurizio Musolino, a definire un'infamia la presenza del PKK nella lista nera delle organizzazioni terroriste dell'Unione Europea. E' un'infamia tacciare di terrorismo coloro che si ribellano all'oppressione esercitata da un'esercito straniero, come è infame l'attuale processo di revisionismo storico che vuole colpire e infangare le gloriose pagine della Resistenza Italiana al nazifascismo; ma i pennivendoli (per usare le parole di Gramsci) abbondano sempre. Le gigantografie di Ocalan e dei martiri curdi capeggiavano in ogni angolo del capannone che ha accolto la manifestazione, i canti patriottici, i cori, gli slogang e gli applausi si sono alternati agli interventi politici e ai balli tradizionali, vietati in quella pseudodemocrazia che vuole entrare in Europa. Vietati! In Turchia è vietato parlare in curdo, cantare in curdo, nominare luoghi geografici nella loro lingua madre, portare nomi o cognomi che ricordino la coltura curda, ma è anche vietato indossare indumenti il cui accostamento cromatico possa avvicinarsi a quello della bandiera nazionale del Kurdistan. La nostra Associazione è stata orgogliosa di aver partecipato e contribuito a questa magnifica manifestazione di libertà; il nostro presidente nazionale, Andrea Genovali, nel suo intervento ha ribadito il nostro appoggio e il nostro impegno per il futuro, anticipando la volontà della nostra associazione a intervenire con pressioni verso enti locali che godono della nostra presenza territoriale affinché si intraprendino progetti di solidarietà e sostegno con le comunità maggiormente colpite dalla repressione militare kemalista. Tra le personalità che sono intervenute ricordiamo anche con enorme piacere Angela Bellei, presidentessa di Azad, Fabio Amato Resp. Esteri PRC, Nadia D'Arco dell'Ass. Un ponte perŠ oltre a vari rappresentanti della comunità curda che sono intervenuti in lingua madre. Il nostro impegno al fianco del popolo curdo è solo all'inizio, è nostra volontà accompagnarlo lungo la strada che conduce verso la libertà e l'indipendenza, ci auguriamo di poter presto sfilare insieme nelle strade di Ahmed, la capitale del Kurdistan, e di poter festeggiare insieme la liberazione del Presidente Ocalan. Perché il futuro di un popolo non si processa.
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