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Re: [pace] Un copione già visto nelle reazioni alla manifestazione per la Palestina di Roma
- Subject: Re: [pace] Un copione già visto nelle reazioni alla manifestazione per la Palestina di Roma
- From: mario bonica <ibacon at libero.it>
- Date: Mon, 20 Nov 2006 21:57:02 +0100
II copione si ripete identico non solo per la Palestina, ma sempre e comunque per tutte le manifestazioni da Genova 2001, quale che sia il governo in carica, se di centro-destra o di centro-centro-centro-quasisinistra. E la stampa e i media tutti sono sempre, puntualmente e totalmente impegnati a dedicare pagine e pagine di indignazione "pelosa" per qualche teppista o imbecille dalle idee assai confuse, tacendo sulla pacifica contestazione di migliaia di persone che, oltre a dire no a qualcosa, propongono alternative concrete e precise. Ma è un copione funzionale a un sistema di potere che tace sulla vera violenza delle guerre e delle ingiustizie sociali per poter attaccare ogni forma di dissenso non formale come complice e quindi responsabile di gravissimi atti di violenza inaudita come bruciare in piazza una bandiera o fracassare qualche vetro (atti ben più gravi, come Miriam Mafai e altri suoi simili ben sanno, di un legittimo bombardamento con migliaia di divertenti cluster-bomb donati ai bambini libanesi o palestinesi ecc.) Trovo superfluo aspettarsi prese di posizioni meno ipocrite e di falsa retorica dal compagno Bertinotti, frequentatore di parate militari con spilletta arcobaleno al bavero. Così come credo che non ci si possa aspettare nulla di buono da un governo che concorda con i guerrafondai del centro-destra nel definire missioni di pace la partecipazione italiana alla guerra infinita di Bush e aumenta le spese militari nella finanziaria. E' ormai evidente, purtroppo, che la guerra in Iraq sarebbe stata appoggiata anche da un eventuale governo Prodi e a Genova saremmo stati ugualmente pestati, anche col centro-centro-centro-quasisinistra al governo!
Un copione già visto nelle reazioni alla manifestazione per la Palestina di RomaCinque domande per una lettera aperta alla "politica", all'informazione eagli inservibili Aprendo i giornali di oggi – domenica 19 novembre – sembra di vedere iquotidiani di nove mesi fa, esattamente del 19 febbraio. Una manifestazionepienamente riuscita in solidarietà con il popolo palestinese, contenutichiari che hanno portato alla luce l’inaccettabilità di accordi militari(in gran parte segreti anche al Parlamento) tra Italia e Israele e lavergogna di un embargo applicato alle vittime (i palestinesi) piuttosto cheagli occupanti che li bombardano ogni giorno (Israele), sarebbe passatasotto silenzio o ridotta a cronache in piccoli francobolli di giornale. Ed invece le prime pagine e le cronache dedicano ampio a questa manifestazionema solo per darne un’immagine completamente distorta fatta di pupazzi bruciati e slogans sbagliati.E’ un copione che si ripete sistematicamente ad ogni manifestazione per laPalestina. Abbiamo conservato i giornali e le dichiarazioni della“politica” dal marzo 2002 e vi potrete trovare un campionario di falsità,mezze verità, anatemi e distorsioni. In sostanza la Palestina devescomparire dall’agenda politica perché essendo una situazione “in bianco e nero”, con occupanti e occupati, con aggressori e aggrediti, non consentezone grigie e ambiguità oltre il buon senso e la coscienza comune. Le reazioni ad alcuni episodi del tutto marginali ed estranei allamanifestazione di sabato 18 novembre – così come a quella del 18 febbraiodi quest’anno – danno l’impressione di voler nascondere, dietro i toniindignati e le strumentalizzazioni politiche a fini interni, l’immondiziasotto il tappeto. 1. Vorremmo chiedere al Presidente della Camera Bertinotti: quand’è che oltre a commentare gli “slogans indicibili” vorrà dire qualcosa anchecontro l’accordo militare Italia-Israele che l’attuale governo ancora non si decide a revocare? Gli “idioti” bruciano dei pupazzi in piazza, ma lenuove armi israeliane a Gaza o in Libano dilaniano le persone in carne d’ossa come è stato ampiamente documentato anche nel nostro paese.2. Vorremmo chiedere ai ministri e viceministri della sinistra di governo: come mai l’Italia continua a tenere bloccati i fondi e i soldi destinati aiservizi sociali, alle donne, agli ospedali palestinesi che erano inemergenza umanitaria ancora prima dell’embargo varato dall’Unione Europea?3. Vorremmo chiedere al governo nel suo insieme: come mai sul Medio Orientee sulla Palestina continuate a dichiarare una politica di equidistanza diversa da quella servile e unilaterale del governo Berlusconi, macontinuate a ritenere prioritari gli interessi strategici israeliani sulpiano militare, economico, diplomatico?4. Vorremmo chiedere anche alle redazioni dei giornali e delle televisioni:come mai effettuate decine di interviste, avete a disposizione ore digirato, ascoltate le ragioni di una manifestazione, ponete anche le domandepiù insidiose ai suoi organizzatori ma poi ne rappresentate solo unepisodio in contrasto con lo spirito e il senso maggioritario di una intera manifestazione con migliaia di persone? I cameraman e i cronisti a cui lo abbiamo chiesto in piazza ci hanno risposto allargando le braccia. Forse ètempo che i giornalisti scioperino non solo contro l’arroganza deglieditori ma anche a difesa della dignità e della libertà di informazione.5. Infine vorremmo chiedere a chi nella manifestazione di sabato habruciato i pupazzi e lanciato slogans inservibili e insulsi (lo stesso eraaccaduto a febbraio). Se sapevate (e lo sapevate) che era pronta la trappola mediatica che sarebbe servita a manipolare e occultare una manifestazione sulla Palestina, perché vi siete coscientemente e puntualmente prestati alla trappola? O siete stupidi o siete malconsigliati. Nel primo caso ravvedetevi, nel secondo allontanate icattivi consiglieri. La prossima volta sarà l’intera manifestazione che nonpermetterà che vi prestiate di nuovo alla trappola. L’ultima domanda è per noi stessi. Sono cinque anni che cercano in ogni modo e con ogni mezzo di mettere a tacere o demonizzare le nostreiniziative di solidarietà con la Palestina. Non ci sono riusciti perché è la realtà sul campo a determinare la situazione. Il mattatoio palestinese aGaza, la repressione militare e coloniale in Cisgiordania, la crescentetensione in Libano, l’invasione e la resistenza in Iraq, non consentono dinascondere la spazzatura sotto il tappeto e il mantenimento delle ambiguità. Se le contraddizioni agiscono concretamente sul campo, è sufficiente mettere in campo un minimo di capacità organizzativa e dichiarezza nei contenuti per incidere politicamente e orientare la gente.Questa è stata e rimane la funzione del Forum Palestina e sulla base di questa continueremo ad agire politicamente. Roma, 19 novembre 2006 Il Forum Palestina -- Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink.Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.htmlArchivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
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- Un copione già visto nelle reazioni alla manifestazione per la Palestina di Roma
- From: "FORUMPALESTINA" <forumpalestina at libero.it>
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