Domenica sit in di protesta per la Palestina alla Biennale di Venezia
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- Date: Fri, 10 Nov 2006 11:47:23 +0100
Domenica sit in di protesta per la Palestina alla Biennale di Venezia Alla 10a Mostra internazionale di
Architettura della Biennale di Venezia sono presenti in violento contrasto il padiglione
della Repubblica del Sudafrica e quello dello Stato di Israele. Padiglione della Repubblica del
Sudafrica: l’architettura del dopo-apartheid “La liberazione del Sudafrica
e la transizione pacifica alla democrazia sono ampiamente note e ammirate in
tutto il mondo. Il regime di apartheid era tristemente noto per come
istituzionalizzava segregazione e discriminazione razziale e anche per come era
riuscito a includere con successo l’architettura e l'urbanistica nel suo
imponente progetto socio-spaziale. La questione che si pone agli osservatori e
a coloro che si occupano di pianificazione urbana è la seguente: come si sono
trasformate le città dopo la fine dell’apartheid?” (dalla presentazione del padiglione) Padiglione dello Stato di
Israele: l’architettura dell’apartheid La partecipazione israeliana alla Biennale è
patrocinata dallo Stato di Israele, uno stato che continua, contro tutte le
leggi internazionali e le risoluzioni dell’ONU, l’occupazione
della Cisgiordania e della striscia di Gaza; continua a negare il diritto al
ritorno dei profughi Palestinesi; a condurre una guerra giornaliera, un vero e
proprio genocidio, contro i bambini, gli uomini e le donne Palestinesi, contro
le loro case e i loro mezzi di sostentamento. Lo Stato di Israele è ancora impegnato in una guerra
contro il Libano che è iniziata a luglio e che ha portato alla morte di oltre
mille libanesi, alla distruzione di infrastrutture, strade, edifici, ponti,
impianti elettrici e di migliaia di case. Gli architetti, gli ingegneri e gli urbanisti
israeliani sono completamente coinvolti nella pianificazione e nella
realizzazione di un sistema di oppressione e controllo che è iniziato con
l’appropriazione e la confisca di terre a partire dal 1948, e continua
oggi nella Cisgiordania e nella striscia di Gaza costruendo colonie e
bypass roads illegali e il Muro dell’Apartheid. La mostra contiene modelli di monumenti che
commemorano sia le vittime dell’Olocausto sia i soldati uccisi
nelle varie guerre israeliane dal 1948. La storia dell’Olocausto e delle sue vittime
ebree è così confusa con la storia coloniale israeliana e con la morte dei
soldati uccisi mentre invadevano, occupavano e annettevano terre arabe. Tra i monumenti presentati si distinguono quelli
dedicati a:
Tutta la mostra mette in evidenza Israele come uno
stato vittima, costantemente sotto attacco e in pericolo, cosicché le
guerre possono essere giustificate e acquisire legittimità. E’ incredibile che la Biennale di Venezia, una
manifestazione internazionale di arte e architettura, di civilizzazione e di
progresso della umanità, possa fornire spazio per una così evidente
giustificazione e commemorazione del genocidio, della guerra e dello
spargimento di sangue. Come per il Sudafrica il boicottaggio e le sanzioni contro lo Stato di Israele
faranno scomparire l’apartheid
anche in Palestina. Il muro di
Ariel Sharon e di Shimon Peres sarà alla fine abbattuto e ne rimarrà memoria
come del muro di Berlino, la memoria di periodi tra i più oscuri della storia
dell’umanità. ISM-Italia–Forumpalestina–Il Pane e le Rose Come e perchè arrivare per il Sit-in a Venezia domenica 12
novembre 2006 Domenica 12 novembre Il sit-in è legato a quanto sta avvenendo da mesi
nella striscia di Gaza e a quanto è avvenuto in Libano, con il sostegno
complice di USA e UE ai crimini di guerra israeliani. Il sit-in è legato alla presenza del padiglione
israeliano alla Biennale Architettura, nel quale la storia dell’Olocausto
e delle sue vittime ebree è confusa con la storia coloniale israeliana e con la
morte dei soldati uccisi mentre invadevano, occupavano e annettevano terre
arabe. Carattere del sit-in: una presenza di denuncia, nè
intrusiva né aggressiva (all’esterno e non all’interno della
mostra), nel segno del silenzio, nel segno del nostro dovere di
testimonianza di quanto è avvenuto e sta avvenendo nella striscia di Gaza, in
Cisgiordania e in Libano, di quanto sta continuando ad avvenire in Iraq e
Afghanistan. Raduno nei pressi dell’imbarcadero Giardini
dalle 13.30 alle 14.30 Inizio sit-in ore 14.30 Fine sit-in di massima
ore 16.00 I partecipanti si schiereranno a destra e a sinistra
dello stradone indossando i sudari preparati dall’artista torinese Piero
Gilardi. Il sit-in è accompagnato dalla distribuzione di un
volantino in italiano e in inglese (vedi seguito). Il pubblico della Biennale è
un pubblico internazionale. Come arrivare dalla stazione Venezia Santa Lucia alla
Biennale: Prendere uscendo dalla stazione il vaporetto 51
all’imbarcadero a destra in direzione piazzale roma. Durata del
percorso tra acquisto biglietto, attesa e 30 minuti della corsa,
circa un’ora. Come
arrivare a Venezia in treno: Firenze
Venezia 07:08
FI.SMN 11:03 VE S.L. 09:27
FI C.M FI.RIFR 12:26 MESTRE 12.40 MESTRE 12.50 VE S.L. Genova
Venezia 07:19
GE P.P. 12:09 VE S.L. 07:58
GE P.P.13:09 VE S.L. Varese
Venezia 07:13
VARESE 11:38 VE S.L. 08:07
VARESE 12:44 VE S.L. Torino
Venezia 07:00
TO P.N. 12:09 VE S.L. 07:55
TO P.N.13:09 VE S.L. Riferimento
telefonico: 347 2745166 Chi
intende partecipare comunichi a info at ism-italia.it la sua decisione |
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