Chi Global? L'Italia nello scacchiere mondiale



L’Italia nello scacchiere mondiale, centro o nuova periferia?

Anche l’Economist al tavolo dei “Chi global?”



Riva del Garda, 5 novembre 2006

Si è chiuso oggi il convegno internazionale Chi Global? Cittadini di un
mondo tra centri e periferie. Con una sessione, dal titolo “L’Italia nello
scacchiere mondiale, centro o nuova periferia?”, nella quale, moderati da
Sabina Siniscalchi, Deputato del parlamento italiano, sono intervenuti:

Patrizia Sentinelli, Vice-Ministro Affari Esteri

Alex Zanotelli, missionario

David Lane, corrispondente di The Economist

Tonino Perna, Università di Messina

Giulio Marcon, Campagna Sbilanciamoci!



L’Italia è centro o periferia? Alex Zanottelli è arrivato in nottata da
Napoli, “che in questi giorni rappresenta il Sud del nostro Nord”. Il
comboniano attacca in modo diretto il Governo Prodi: “è possibile – chiede
- che un governo di centro-sinistra continui a ‘menarcela’ con la crescita
del Pil? Non posso accettare una finanziaria che insiste negli investimenti
per nuove tecnologie degli armamenti”. Parlando dell’esecutivo italiano,
David Lane, corrispondente de The Economist ha detto di trovarlo abbastanza
debole, a causa di diversità tra i partiti e di egoismi al suo interno. Un
primo passo per l’Italia, sostiene il giornalista inglese, viene
dall’attuale finanziaria, che “porta ad una finanza pubblica più sana. Per
5 anni il benessere degli italiani non è stata  una priorità del Governo”.
“Non sono d’accordo, però, – ha aggiunto – con chi sostiene l’esigenza di
bloccare la crescita, perché è la creazione di ricchezza che storicamente
ha portato ad un miglioramento nel benessere della vita della popolazione
del nostro Paese”.

Lane è stato incalzato da Tonino Perna, che ha ricordato come esistano
anche modelli statistici a dimostrazione del fatto che, superando un certo
livello di ricchezza, le condizioni di vita della gente non migliorano più,
e che il nostro Paese, come buona parte del mondo occidentale, ha
largamente superato questa soglia. Parlando di Finanziaria, Giulio Marcon
ha chiesto perché “diminuire in modo indiscriminato il cuneo fiscale, cioè
il costo del lavoro, sia per le imprese che producono armi che per quella
che producono alimenti biologici. Questo significa che il Governo non ha
idee di quale sviluppo vuole per il suo Paese”. Ancora una volta, ha
aggiunto, in Finanziaria ci ritroviamo con “più fondi per le scuole private
che a quelle pubbliche”.              



La seconda parte del dibattito si è incentrata sulla riforma della
cooperazione. La Vice Ministro Sentinelli ha esordito affermando che “deve
cambiare il modo di fare cooperazione, perché questa non deve essere
pensata come corollario della politica militare o della politica estera, ma
come partenariato e dialogo tra pari”, preconizzando la creazione di
un’Agenzia per la cooperazione internazionale. “Serve un fondo unico – ha
affermato la Vice Ministro – che secondo me è da attribuire ad un’Agenzia
che lavori in modo veloce, efficace e poco burocratica”. Affermando la
possibilità di sostenere la produzione di energie rinnovabili e di colture
tradizionali, Sentinelli ha concluso: “La cooperazione può sostenere
un’altra economia”.



“Se la domanda è quali diversi modelli di economia e di società possiamo
porci come obiettivo – ha affermato Marcon -, rispondo che è sicuramente
importante il ruolo delle politiche di cooperazione. Una delle ragioni
della crisi della cooperazione internazionale è lo svuotamento di senso da
parte delle politiche neoliberiste, che stanno riducendo il ruolo dello
Stato e dando il primato ai privati”. La vera cooperazione dell’Italia, ha
detto Tonino Perna, deve essere rivolta all’area del Mediterraneo. “Per
rendere effettiva la cooperazione del nostro Paese, è fondamentale darsi
degli obiettivi, verificabili e tangibili”.



Per informazioni:

Ufficio Stampa Mani Tese – 02/4075165