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Operaie-suore-prostitute...Donne libere
- Subject: Operaie-suore-prostitute...Donne libere
- From: doriana at inventati.org
- Date: Mon, 25 Sep 2006 00:20:43 +0200
Ieri sono stata alla presentazione del romanzo storico " La Suora anarchica" a Viterbo.E' stato presentato il testo tradotto da Luca Rossomando di Antonio Rabinad. L'iniziativa era organizzata dall'Anpi-Comitato provinciale di Viterbo e dal Coordinamento antifascista della Tuscia, con il contributo dell'assessorato alla Pace e alla Partecipazione della Provincia di Viterbo. Parto da questa premessa per raccontare un magnifico pomeriggio settembrino del viterbese, dove una folla di persone camminava per la centrale Via Saffi, godendo dell'aria tersa ed invitante. Me la sono goduta anch'io la passeggiata e poi, in una sala dell'Università popolare di tutte le età, ho assistito alle escursioni, assai meno frequentate, dei relatori. Luca Rossomando ha detto cose che mi hanno suggestionata ed inizio: "Barcellona è un esempio di grande capitale che costruisce una memoria unica, nazionalista, in chiave socialdemocratica. Non c'è memoria anarchica, malgrado un passato splendido, per le donne e gli uomini spagnoli". *************** L'amministrazione di Zapatero d'altronde funziona alla grande... Nel 36 in Spagna si attuano asili volanti per far partecipare le donne alle riunioni, controllo delle nascite, autodeterminazione,partecipazione attiva alla vita sociale, una festa di incontri e lotte... Noi italiane dovevamo ancora aspettare parecchi anni prima di poterci pronunciare con pari opportunità se scegliere la monarchia o la repubblica, prima di "delegare" le nostre, diciamo la verità, i nostri rappresentanti. *************** Sono inoltre intervenuti Giovanni Lamanna, giornalista, direttore editoriale delle Edizioni Spartaco (www.edizionispartaco.it)e responsabile della collana di narrativa straniera Dissensi, Alberto Prunetti , scrittore, traduttore e curatore presso diverse case editrici italiane. Ha pubblicato Potassa (Stampalternativa, 2004), romanzo storico dedicato alle peripezie di alcuni antifascisti maremmani degli anni '20. Ha curato L'arte della fuga (Stampalternativa, 2005), antologia dedicata al tema, appunto, degli scrittori in fuga. Collabora con "il manifesto" e "A, rivista anarchica" ed è redattore della rivista web "Carmilla". ************ Viterbo si presterà nei prossimi giorni, ad ospitare un incontro internazionale dei giovani di Forza Nuova. Autorevoli voci si sono alzate sulla stampa local-nazionale. Il popolo rimane muto, oppiato. Ho chiesto se era provocatoria questa presentazione a Viterbo... ********* E' seguita la proiezione del documentario "Fury over Spain. Spagna 1936: l'utopia si fa storia", a cura del Centro studi libertari-Archivio Pinelli, testo di Pino Cacucci, voci di Francesca Gatto e Paolo Rossi. Si tratta di un filmato girato tra il 1936 e il 1937 dal Sindicato de la Industria del Espectaculo di Barcellona,aderente alla Cnt (Confederacion nacional del trabajo), per sollecitare la solidarietà internazionale antifascista. Alla metà degli anni Settanta, verso la fine dell'era franchista, il Comitato Spagna Libertaria di Milano ebbe, dagli archivi iconografici della Cnt in esilio, copia di questo filmato, per il quale riscrisse la colonna sonora secondo lo "spirito dell'epoca". Vent'anni dopo, il Centro studi libertari-Archivio Pinelli, a sua volta, ha curato una nuova edizione dell'opera, con un commento sonoro rimesso allo "stile dei tempi", perché la memoria di un evento storicamente enorme, come questo, non si perda. ****************** Ma perchè La suora anarchica? "Nella Spagna del 1936, dove tutto è di tutti, come nelle età dell'oro, Juana, una giovane religiosa, si unisce al gruppo libertario Donne Libere, composto da operaie e prostitute, col quale giunge a Barcellona. Qui, nel breve momento di euforia e disordine, i poveri e i diseredati si ritrovano al potere: un nuovo ordine che, gli stalinisti prima e le truppe di Franco poi, revocheranno con le armi, cancellandolo dalla memoria della società spagnola". Cerco Donne libere in google e trovo subito quanto segue: http://www.usiait.it/spagna36/mujeres.htm ***************************** Donne libere di Martha A. Ackelsberg L'esperienza del gruppo Mujeres Libres rivive in un libro pubblicato dalle edizioni Zero in Condotta. Ecco alcuni stralci dall'introduzione. Nel 1936 un gruppo di donne di Madrid e di Barcellona fondarono Mujeres Libres, organizzazione dedicata a liberare le donne dalla «schiavitù dell'ignoranza, schiavitù in quanto donne e schiavitù come lavoratrici». Anche se durò meno di tre anni (le loro attività vennero bruscamente interrotte dalla vittoria delle forze franchiste nel febbraio del 1939), Mujeres Libres mobilitò più di 20.000 donne e sviluppò un vasto programma di attività, finalizzate a sviluppare l'empowerment individuale ed allo stesso tempo a costruire un senso di appartenenza comunitaria. Come il movimento anarco-sindacalista spagnolo, di cui queste donne facevano parte, Mujeres Libres riteneva che il pieno sviluppo dell'individualità delle donne dipendesse dalla crescita di un forte sentimento di unione con gli altri. Per questa ragione, e per molte altre, Mujeres Libres rappresenta un'alternativa alla prospettiva individualista che caratterizza i movimenti femministi principali, di quell'epoca e della nostra. La storia della mia scoperta di queste donne e delle loro attività deve risalire a molti anni e a molti chilometri fa, a ricerche in archivi e a conversazioni con militanti; ma il fatto che arrivassi a comprendere l'importanza delle loro aspirazioni e dei loro traguardi è inseparabilmente legato ai nostri reciproci e progressivi sforzi di comunicazione, nonostante le differenze di cultura, di età, di classe e di ambiente politico che ci separavano. Molte di queste donne mi aprirono le porte delle loro case e condivisero con me il racconto delle loro vite, ed io ho cercato di mettermi nei loro panni e di considerare sia le somiglianze che ci avvicinavano che le differenze che, invece, ci rendevano distanti. Poiché mi ero già occupata delle questioni dell'identità, della differenza, della comunità e dell'empowerment, che hanno alternativamente incoraggiato o indebolito i movimenti per i diritti civili, quelli pacifisti e quelli femministi del mio paese, mi trovo ora nella condizione di apprezzare ancora più profondamente la prospettiva che Mujeres Libres può proporre alle femministe ed agli attivisti sociali di oggi. Questo libro deriva, in parte, dal mio desiderio di fare in modo che la storia di questa organizzazione sia considerata in generale come più accessibile. **************************** E subito dopo mi appare un altro link, da un paese ben più lontano e oggi così vicino, l'Afghanistan, altre Donne che cercano di volare alto... http://pz.rawa.org/it/rawabooks_it.htm e poi le curde, le filippine, le colombiane,le slave... Ma è davvero una questione solo di genere? E se provassi a scrivere: operai-frati-magnaccia...Uomini liberi? E osare a scrivere: LIBERTA'? E SCRIVERE: OSARE? Una piccola vela bianca che asseconda il vento e il mare con su scritto: tamata... Intanto comincio a leggere il libro. Doriana Goracci Capranica 24.9.2006
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