Israele, Amnesty: fornire informazioni sull'uso delle bombe a grappolo e accettare indagine



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COMUNICATO STAMPA
CS97-2006

AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE A ISRAELE DI FORNIRE INFORMAZIONI SUGLI
ATTACCHI CON LE BOMBE A GRAPPOLO E DI ACCETTARE UN'INDAGINE COMPLETA SUL
LORO USO NEL RECENTE CONFLITTO

Amnesty International ha chiesto a Israele di fornire immediatamente le
mappe delle aree del Libano in cui ha lanciato bombe a grappolo, per
consentire la loro rimozione ed evitare ulteriori perdite civili.

L'organizzazione per i diritti umani, nel rendere pubbliche ulteriori
testimonianze delle vittime di bombe a grappolo inesplose, ha chiesto
inoltre a Israele di cooperare a un'indagine completa e imparziale
sull'uso di queste munizioni durante il recente conflitto.

La richiesta di Amnesty International arriva dopo un rapporto delle
Nazioni Unite, secondo il quale il 90% delle bombe a grappolo sono state
sganciate nelle ultime 72 ore di conflitto, quando il cessate il fuoco era
in vista. Il Centro di coordinamento dell'Onu di azione sulle mine ha
finora identificato oltre 400 aree colpite, tuttora contaminate da circa
100.000 piccole bombe inesplose.

I delegati di Amnesty International in Libano hanno rinvenuto numerose
bombe a grappolo inesplose in villaggi e, in alcuni casi, persino
all'interno di abitazioni.

'L'uso delle bombe a grappolo in zone densamente abitate viola chiaramente
il divieto di attacchi indiscriminati e pertanto e' una grave violazione
del diritto umanitario' - ha dichiarato Kate Gilmore, vicesegretaria
generale di Amnesty International. 'E' oltraggioso che, nonostante le
richieste ufficiali delle Nazioni Unite, Israele non abbia ancora fornito
le mappe delle aree colpite dalle bombe a grappolo. Questa mancanza mette
ulteriormente in pericolo le vite dei civili libanesi, soprattutto dei
bambini'.

Le bombe a grappolo diffondono bombe di minori dimensioni in una vasta
superficie; molte di queste non esplodono all'impatto, rimanendo una
minaccia letale per la popolazione civile.

'Le bombe a grappolo sono di fatto mine antipersona. Il loro massiccio uso
in Libano da parte di Israele sta gia' facendo pagare un caro prezzo alle
centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini che fanno rientro nelle
loro abitazioni. Gli Usa, il principale fornitore di armi a Israele, cosi'
come altri paesi, dovrebbero cessare di fornire queste munizioni e
impegnarsi per una moratoria mondiale sul loro uso' - ha aggiunto Gilmore.

I ricercatori di Amnesty International che si trovano attualmente in
Libano hanno raccolto le testimonianze di alcune delle vittime delle bombe
a grappolo inesplose.

Secondo l'organizzazione per i diritti umani, l'uso da parte di Israele
delle bombe a grappolo sottolinea ancora una volta la necessita' di
un'immediata ed esaustiva indagine, da parte delle Nazioni Unite, su
questa e sulle altre violazioni del diritto umanitario commesse sia da
Israele che da Hezbollah durante il conflitto.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 1° settembre 2006

Le testimonianze delle vittime delle bombe a grappolo sono disponibili
presso l'Ufficio Stampa di Amnesty International.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it







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