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Comunicato stampa: Da Bergamo un appello per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan]
- Subject: Comunicato stampa: Da Bergamo un appello per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan]
- From: "Comitato per la Pace Abbas al-Shalhoub" <outafghanistan at comune.re.it>
- Date: Wed, 30 Aug 2006 09:17:09 +0200 (CEST)
- Importance: High
Da un cittadino di Curno, in provincia di Bergamo, è partito il 28 maggio scorso un appello per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Nato in risposta al ritiro di Don Tonino Dell'Olio del proprio sostegno al primo appello già firmato da lui, padre Alex Zanotelli e Gino Strada, ha finora raggiunto quasi 600 firme. Firme di cittadini comuni, firme di associazioni e di comitati, firme di pacifisti importanti. Firme anche di bergamaschi, tra di essi quelle di Marco Sironi, ex segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista e di Gianni Ballini, segretario del Circolo di Bergamo Centro dello stesso partito. E tra le associazioni del nostro territorio ricordiamo l'Associazione "Sguardi oltre il confine" e il gruppo dell'Isola Bergamasca di Emergency. A livello nazionale abbiamo fra gli aderenti Gino Strada, fondatore di Emergency, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, Giulietto Chiesa e Vittorio Agnoletto, parlamentari europei, pacifisti fortemente impegnati nella realizzazione della Pace. Come associazioni ricordiamo il Partito Umanista, la Lega per il Disarmo unilaterale, il Social Forum della Valpolcevera, il Coordinamento Bastaguerra, il Comitato ATTAC di Firenze, l'Associazione Progetto Gaia, l'Associazione Mondo Senza Guerre, la Casa della Legalità di Genova, l'Associazione Un Altro mondo ONLUS, oltre a diversi circoli del Partito della Rifondazione Comunista e a diversi gruppi territoriali di Emergency. Oggi l'appello è stato reinviato a tutti i deputati e senatori del centro sinistra con la richiesta di non utilizzare le somme risparmiate dall'eventuale ritiro per finanziare altre missioni. Per aderire all'appello inviare una email ad outafghanistan at comune.re.it. Ettore Lomaglio Silvestri promotore dell'Appello APPELLO VIA LE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN Vorremmo, se ci consentite, dire la nostra sulla questione Afghanistan. La pace è spesso stata considerata un valore, quindi un fine, un qualcosa da raggiungere, e per cui qualsiasi mezzo è consentito. Per questo motivo esiste, nel campo militare, il motto "si vis pacem para bellum", ossia "se vuoi la pace prepara la guerra", considerando la guerra come deterrente e quindi come mezzo per raggiungere una pace. Per Gandhi e per tutti i veri pacifisti, tra cui ci sono anche io, la pace è un principio, ossia un metodo di vita, un modo di essere che naturalmente porta alla pace. Quindi vale il principio "si vis pacem, para pacem", se vuoi la pace prepara la pace. Si dice anche che si è in guerra non solo quando la guerra è in atto, ma anche quando la guerra è in potenza, ossia quando si lavora per prepararsi alla guerra. Per questo motivo noi viviamo in uno stato di perenne guerra, in quanto determinate ed istituzionalizzate parti dei nostri popoli sono addestrate per andare in guerra. Ponendo dette premesse e per sintetizzare, posto come dovuto ed indiscutibile il ritiro delle nostre truppe dall'Iraq, teatro di guerra che non ci appartiene, oggi si discute se bisogna continuare a permanere in Afghanistan. Si giustifica tale presenza come necessaria ponendo la questione che gli afghani hanno bisogno del nostro aiuto non militarmente ma civilmente. Ma questo non comporta assolutamente la presenza dell'esercito in Afghanistan. Come dice Gino Strada, se gli afghani hanno bisogno di ospedali, perché mandargli carri armati? Allora, invece di mandare militari, mandiamo personale civile, medico, infermieristico, strutture mediche, esperti politici o quant'altro, ma non militari in armi. A questo punto sentiamo il dovere morale e il diritto civile di chiedere a chi abbiamo eletto a rappresentarci al Parlamento e che è pacifista per principio, di porre in atto quanto necessario affinché il finanziamento della missione in Afghanistan non venga reinserito nella prossima Legge Finanziaria ed a consentire che il risparmio in termini economici vada ad incrementare la spesa per il sostegno della cooperazione internazionale, come appunto quella di Emergency. IO VIVO IN PACE E VOGLIO LA PACE -- In memoria di Abbas al Shalhoub di anni uno, deceduto a Cana per mano degli israeliani, insieme a tutti gli altri bambini che, come lui, non hanno nessuna colpa del male dei grandi. IO VIVO IN PACE E VOGLIO LA PACE Ettore Lomaglio Silvestri promotore del comitato Amico di Emergency traduttore junior per l'Emergenza Libano dei Traduttori per la Pace
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