un analisi sulla guerra del Libano



Un interessante analisi di Ernersto Burgio sulla guerra israeliana in Libano.
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(...)
leggo: "On Friday the Council finally responded to global public
pressure and passed a resolution demanding a "cessation of
hostilities" in the conflict in Lebanon. This development is a real
step forward and a victory for people from all over the world who
called for peace..."

mi piacerebbe pensarla così,
ma mi sento in dovere di proporre una lettura diversa,
che andrebbe forse argomentata.. ma che mi limiterò a proporre per
sommissimi capi,
per non correre il rischio di tediare inutilmente..

qualche giorno fa qualcuno (caracciolo ?) sottolineò come etichettare
lo scontro in atto in libano come ennesimo episodio di guerra
arabo-israeliana sarebbe stato un errore grave,
trattandosi piuttosto di un epi-fenomeno di uno scontro tra
israele/usa/occidente e (almeno in questo momento) iran (mirante ad
occupare il ruolo leader nell'antagonismo antio-ccidentale lasciato,
suo malgrado, e grazie agli USA, da saddham)
noterei che non si tratta di una differenza da sottovalutare: nel
senso che se da un lato c'è l'Iran, dall'altro non c'è solo Israele e
l'"Occidente".. ma probabilmente una discreta parte di mondo arabo,
che teme la leadership iraniano-sciita più di quella saddhamica

a questo punto bisognerebbe chiedersi: quale era il vero scopo della
reazione "eccessiva" (sic) di israele ? evidentemente non solo
dimostrativo. ma strategico:
finalizzata a costruire un territorio-cuscinetto verso oriente.. un
obiettivo oneroso e forse difficilmente attuabile...
a meno che a sobbarcarsi nei prossimi mesi/anni il lavoro più duro non
fossero "altri"

credo quindi che la strategia israeliana sia stata astuta e coronata
da successo:
credo che mantenere quel "corridoio cuscinetto" avrà un costo altissimo
forse anche di vite e comunque di sangue.
non so se ci fossero alternative (credo di sì): penso che rischiamo di
trasformarci,
ancora una volta, in perfetti strumenti di chi progetta di dominare il mondo...
(non oso immaginare cosa succederebbe in "Occidente" qualora le "forze
di interposizione" fossero pesantemente attaccate: non faciliterebbe
questo (legittimandolo) un intervento usa contro i veri mandanti ?

concluderei sottlinenando ancora una volta che queste poche righe
vorrebbero essere unicamente un invito a riconoscere/distingure tra le
ragioni del cuore (che spingono a gioire) e ... pessimismo della
ragione che ci chiede di riflettere

ernesto burgio