Gino Strada a Parisi sulle truppe in Afghanistan



 da Gino Strada - 1 luglio 2006 ( dal sito www.peacereporter.net )

Questa mattina ho visto due blindati italiani passare davanti
all'ospedale di  Emergency, nel pieno centro di Kabul. I militari
spuntavano dalla torretta, ruotando la mitragliera da destra e sinistra,
lentamente, a "coprire" entrambi i lati della strada. Mi sono chiesto che
penseranno i cittadini di Kabul della loro citta' attraversata da carri
armati stranieri. E che sensazione avranno i passanti nel vedersi puntate
addosso quelle mitraglie?
Ho avuto il piacere di conoscere il Ministro
Parisi qui a Kabul, e ne ho apprezzato l'interesse per il nostro lavoro.
Tornato a casa, leggo sul
"Corriere" di oggi una sua dichiarazione che suona
cosi': "Se Emergency puoí agire a Kabul, e' grazie alla protezione dei
militari".

*
Domanda secca: perche' un Ministro dice bugie? Una bugia
sciocca, tra l'altro, banale, facilmente confutabile: Emergency era a Kabul
gia' nel 2000, quando non c'erano truppe italiane e perfino la nostra
l'Ambasciata era chiusa da anni. Gia', eravamo a Kabul, nella Kabul talebana.
E dal 1999 in Panchir, con un ospedale che curava chi viveva da quella parte
del fronte. Banalmente, per non fare torto a nessuno e occuparci il piu'
possibile di chi aveva bisogno, senza chiedere appartenenze. A Kabul come in
Panchir, abbiamo lavorato per anni senza protezione militare.
Dal 7
ottobre 2001 per oltre un mese Kabul e dintorni sono stati bombardati. Lotta
al terrorismo, sicurezza internazionale? La nuova guerra in Afghanistan,
signor Ministro, e' iniziata cosi', con i B52  a sganciare bombe anche
da sette tonnellate, da quarantamila piedi. Molte migliaia di civili sono
morti sotto quelle bombe, signor Ministro. Possiamo fornirle nomi e
indirizzi, se le interessa. Piu' morti, molti di piu', che alle
Torri Gemelle: hanno fatto "giustizia" quei bombardamenti? O la "guerra
al terrorismo" non e' stata invece un altro atto di terrorismo? Moltiplicare
le vittime, nella macabra rincorsa ad uccidere di piu', ciascuno per le
sue ragioni, non mi sembra una strada ragionevole. La trovo perfino
disumana. Ma torniamo a Kabul. Neanche in quella occasione abbiamo avuto
bisogno dei militari a proteggerci (anzi i militari di ogni sorta erano in
verita' il pericolo). E abbiamo continuato cosi', a Kabul e nel resto
dell'Afghanistan.
Nei cinque anni di "guerra al terrorismo" abbiamo fatto il
nostro lavoro - curare persone ferite o ammalate - senza bisogno dei
militari.
*
E allora, Ministro Parisi, perche' quella bugia? Pero' in
qualche modo la capisco: lei "deve" dire bugie sull'Afghanistan. Vi e'
obbligato dall'avere scelto di partecipare a una operazione di
guerra cammuffandola e spacciandola per operazione di pace. Non si puo'
fare senza raccontare bugie. E senza apparire ridicoli. Gli Stati Uniti
chiamano Gwat quello che stanno facendo in Afghanistan (con Enduring Freedom
prima, con l'Isaf poi, infine con la Nato): guerra globale contro il
terrorismo. Il nostro Ministro della Difesa tende invece a far
credere che le
truppe italiane (che hanno partecipato a tutte le operazioni lanciate in
Afghanistan) siano qui a fare la guardia ai medici.
Mi spiace contraddirla
signor Ministro, ma non siamo qui grazie ai suoi soldati, ne' ad altri
militari. Anzi la loro presenza e' per noi motivo di seria preoccupazione,
per la sicurezza nostra, del nostro staff e dei nostri pazienti. Provi a
trovare altre scuse, per giustificarla. Per quanto mi riguarda, e per quanto
riguarda Emergency, puo' riportare a casa le sue truppe domani mattina. Anzi
ci spingiamo a pensare che lei dovrebbe farlo. Per molte ragioni, la piu'
evidente essendo che lei ha giurato di rispettare la Costituzione Italiana,
articolo 11 compreso.


 da Gino Strada - 1 luglio 2006 (dal sito www.peacereporter.net )