Processi contro il sindaco di Dyiarbakir, la Commissione europea risponde all'interrogazione di Agnoletto



Care/i,
spero di fare cosa gradita nell'inviarvi il testo della risposta della
Commissione europea ad una mia interrogazione sui processi contro Abdullah
Demirbas, sindaco di Dyiarbakir Sur. Vi chiedo per favore di girare
l'informazione a quanti, tra i vostri contatti, potrebbero volerne sapere
di più.
Grazie,
saluti solidali
Vittorio Agnoletto


INTERROGAZIONE SCRITTA
di Vittorio Agnoletto (GUE/NGL)
alla Commissione

Processi intentati contro il sindaco di Dyiarbakir Sur, Abdullah Demirbas,
da parte delle autorità turche

Il signor Abdullah Demirbas, sindaco del Comune di Diyarbakir Sur
(Turchia), ha visto avviare contro di lui due procedimenti giudiziari da
parte delle autorità turche.
La prima accusa riguarda il fatto che il signor Demirbas abbia usato la
lingua curda, oltre a quella turca, durante una cerimonia matrimoniale che
ha avuto luogo nel suo municipio. Il processo contro di lui si aprirà il 6
giugno 2006.
La seconda accusa riguarda le opinioni che il signor Demirbas ha espresso
sull'assassinio di un bambino di 12 anni, Ugur Kaymaz, ucciso
verosimilmente dalle forze di sicurezza turche il 12 novembre 2004 a Mardin.
Ancora una volta siamo di fronte ad inaccettabili violazioni dei diritti di
opinione di esponenti della comunità curda, quotidianamente intimiditi dai
servizi segreti di Ankara.
Ciò premesso, potrebbe la Commisssione far sapere:

1.                  Quali passi ha compiuto o intende compiere per indurre
la Turchia a rispettare la libertà di espressione sancita dalla Convenzione
Europea dei Diritti dell'Uomo?

2.                  Quali passi ventila per esternare al governo turco, e
in particolare al ministro turco della Giustizia, le preoccupazioni europee
per il tentativo di Ankara di punire in modo sistematico esponenti politici
di origine curda, in particolare Abdullah Demirbas, sindaco di Dyiarbakir
Sur?

3.                  Qual è la "Road Map" che sta negoziando con la Turchia
per una necessaria riforma del sistema giudiziario turco?

RISPOSTA data dal signor Rehn
a nome della Commissione europea
(3.7.2006)

La Commissione osserva che il signor Abdullah Demirbas è stato recentemente
assolto dall'accusa di presunti atti che contravvengono alla legalità
finanziaria dovuti alla costruzione di un monumento in memoria di Ug˜ur
Kaymaz.

La Commissione continua a nutrire preoccupazione e a seguire attentamente
un'altra causa presentata contro il signor Demirbas, nel quale è stato
accusato di aver promosso il terrorismo in un suo discorso. Se le autorità
giudiziarie continueranno a interpretare restrittivamente le disposizioni
relative alla libertà di espressione del nuovo codice penale, la
Commissione ritiene che gli articoli troppo vaghi dovranno essere
riformulati per rispondere meglio alle norme UE vigenti in materia.

La questione figura inoltre nel partenariato per l'adesione adottato dal
Consiglio il 17 gennaio 2006. Il partenariato elenca una serie di priorità
specifiche a breve termine che la Turchia dovrebbe rispettare in relazione
alla libertà di espressione, alle autorità giudiziarie e al rispetto dei
diritti delle minoranze e dei diritti culturali. In particolare, la Turchia
dovrebbe garantire l'esercizio della libertà di espressione, compresa la
libertà di stampa, conformemente alla Convenzione europea dei diritti
dell'uomo e alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.

La Commissione ricorda che, conformemente al quadro di negoziazione, i
negoziati dipenderanno dai progressi compiuti dalla Turchia nei preparativi
per l'adesione in vari settori tra cui lo stato di diritto, i diritti
dell'uomo, compresa la libertà di espressione, e la tutela delle minoranze.

La Commissione controllerà la realizzazione di tali priorità e continuerà a
sollevare la questione con le autorità turche come parte del suo
monitoraggio regolare dei criteri politici.