Palestina...in attesa della pace
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- Date: Tue, 20 Jun 2006 13:19:21 +0200
Associazione per la Pace - Assessorato alla
Cultura del Comune di Mola
Assessorato al Mediterraneo della Regione
Puglia -Assessorato alla Pace della Provincia di Bari
‘KANTUN WINKA’ Trasmigrazioni in musica…e non solo PALESTINA…IN ATTESA DELLA PACE
30
giugno ore 18-20 Anfiteatro Scuola Materna di
Via Bellini Stage
di ‘Dabka’ danza palestinese Prenotare 2 luglio ore 21 Atrio Palazzo Roberti ‘Sanabel’ (spighe) Gruppo di danza artistico-
popolare palestinese 29 luglio al 5 agosto ore 20-22 Palazzo
Roberti Mostra: ‘Ricamare una vita’ Un viaggio dal nord al sud della Palestina storica, attraverso i ricami
delle donne palestinesi rifugiate in Libano Mostra e asta ‘ Artisti per la
pace’ per sostenere la scuola
materna del campo-profughi di Shatila SANABEL (spighe) GRUPPO ARTISTICO
POPOLARE PALESTINESE Quattordici
giovani (ragazzi e ragazze), palestinesi, d’età
compresa fra i 16 e 22 anni, ognuno col proprio contributo
volontario,hanno dato vita a Sanabel Sono
giovani, donne e uomini, che amano la vita,
amano la propria terra ed i propri simili e nonostante le dure
condizioni di vita amano cantare e ballare. Sono convinti che le
tradizioni popolari siano una delle principali prove dell’esistenza del
popolo palestinese per questo vogliono mantenere vive, difenderle e
diffonderle soprattutto fra i giovani utilizzando, come linguaggio,
l’espressione artistico-corporea del ballo. Credono nella necessità
di costruire dei ponti fra i popoli per rafforzare il dialogo culturale
e gli scambi tecnici ed artistici, così come le esperienze. Attraverso
i suoi spettacoli, che si ispirano principalmente al dabka
(un ballo tradizionale palestinese), Sanabel cerca di dare il proprio contributo per la crescita
culturale del popolo palestinese, promuovere presso gli altri popoli
gli aspetti culturali del popolo palestinese, riflettere sulla realtà
contemporanea di vita del popolo palestinese.
Saranno a Mola di Bari il 30 giugno per uno stage di danze popolari
palestinesi e il 2 luglio per uno spettacolo. MOSTRA CULTURALE
RICAMARE UNA
VITA
Un viaggio dal
nord al sud della Palestina storica dalla Galilea al
Negev attraverso
i ricami dell’Associazione Najdeh. Con le donne
palestinesi rifugiate in Libano dal 1948 ALLA RICERCA DELLE RADICI
di
un’arte popolare femminile L’associazione Najdeh (“Soccorso”,
in arabo) nasce nel 1977 con lo scopo di aiutare le donne sopravvissute
al massacro di Tel El Zaatar, un campo di rifugiati palestinesi a
Beirut, assediato e totalmente distrutto nel 1976 durante la guerra in
Libano. Attualmente Najdeh opera in dieci campi profughi
palestinesi in Libano e fornisce, soprattutto a donne e bambini,
servizi sociali e educativi di base: asili nido e scuole materne, corsi
di formazione professionale, di alfabetizzazione, di sostegno
scolastico, di educazione ai diritti e alla salute. La creazione di laboratori
di ricamo è uno dei primi progetti del Najdeh.
Oltre a svolgere un ruolo economico, i ricami consentono alle
generazioni della diaspora di riappropriarsi di uno degli aspetti più
tipici della cultura tradizionale palestinese. Recentemente, i ricami
sono entrati nel circuito del Commercio Equo e Solidale con l’etichetta
Al Badia. Adele
Manzi - una delle fondatrici del Najdeh -, in collaborazione con
volontari e con il gruppo milanese di Assopace,
ha progettato e organizzato un’esposizione di circa 200 ricami
palestinesi realizzati dai laboratori di Al Badia. Alcuni dei
ricami esposti sono stati ispirati da antichi modelli - conservati in
musei e collezioni – studiati dalle ricamatrici di Al Badia e riprodotti nei loro colori originali. Le
ricamatrici hanno anche creato modelli nuovi: è il caso di un arazzo,
esposto nella mostra, premiato dall’Unesco nel 1998. In questo modo
riprende vita, nei campi profughi, una tradizione popolare molto
importante nella Palestina storica prima della “Nakba”, la catastrofe,
vale a dire l’espulsione di circa ottocentomila palestinesi dalla loro
terra nel 1948. I ricami esposti
sono raggruppati a seconda delle località dalle quali provengono i
modelli originali. Si tratta di una ventina di località e villaggi, dal
Nord al Sud della Palestina storica. Alcuni di questi villaggi furono
distrutti nel 1948, quando i loro abitanti furono costretti a
abbandonare le loro case e le loro terre; altri villaggi esistono
ancora, ma dal 1948 fanno parte dello Stato d’Israele. Altri ancora si
trovano nei territori palestinesi occupati dallo Stato di Israele a
partire dal 1967. La mostra “Ricamare una Vita. Alla Ricerca delle Radici”
è stata presentata, in forma ridotta, nei locali del Soccorso Sociale
dei Palestinesi a Roma nel dicembre 2002. Negli
anni successivi, è stata ospitata ancora a Roma e poi, in forma
ampliata, a Cagliari, Milano, Pisa, Schio, Padova, Busto Arsizio, in
collaborazione con diverse associazioni e istituzioni locali. |
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