Palestina...in attesa della pace




Associazione per la Pace - Assessorato alla Cultura del  Comune di Mola
Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia -Assessorato alla Pace della Provincia di Bari  

 

 

 

‘KANTUN WINKA’

Trasmigrazioni in musica…e non solo

 
 
PALESTINA…IN ATTESA DELLA PACE

 

30 giugno ore 18-20  Anfiteatro Scuola Materna di Via Bellini

 

Stage di ‘Dabka’  danza palestinese

Prenotare

 

 

 

2 luglio  ore 21  Atrio Palazzo Roberti

 

 ‘Sanabel’   (spighe)

Gruppo  di danza  artistico- popolare palestinese

 

 

 

 

 

 

 29 luglio al 5 agosto ore 20-22  Palazzo Roberti

 

Mostra: ‘Ricamare una vita’  Un viaggio dal nord al  sud della Palestina storica, attraverso i ricami delle donne palestinesi rifugiate in Libano

 

Mostra e asta ‘ Artisti per la pace’ per sostenere la scuola materna del campo-profughi di Shatila

 

 

 

SANABEL

(spighe)

 

GRUPPO ARTISTICO POPOLARE PALESTINESE

Quattordici giovani (ragazzi e ragazze),  palestinesi, d’età compresa fra i 16 e 22 anni, ognuno col proprio contributo volontario,hanno dato vita a Sanabel

Sono giovani, donne e uomini, che  amano la vita, amano la propria terra ed i propri simili e nonostante le dure condizioni di vita amano cantare e ballare. Sono convinti che le tradizioni popolari siano una delle principali prove dell’esistenza del popolo palestinese per questo vogliono mantenere vive, difenderle e diffonderle soprattutto fra i giovani utilizzando, come linguaggio, l’espressione artistico-corporea del ballo.

Credono  nella necessità di costruire dei ponti fra i popoli per rafforzare il dialogo culturale e gli scambi tecnici ed artistici, così come le esperienze. Attraverso i suoi spettacoli, che si ispirano principalmente al dabka (un ballo tradizionale palestinese), Sanabel cerca di dare il proprio contributo per la crescita culturale del popolo palestinese, promuovere presso gli altri popoli gli aspetti culturali del popolo palestinese, riflettere sulla realtà contemporanea di vita  del popolo palestinese. Saranno a Mola di Bari il 30 giugno per uno stage di danze popolari palestinesi e il 2 luglio per uno spettacolo.

 

 

 

MOSTRA CULTURALE

 

RICAMARE UNA VITA

 

Un viaggio dal nord al sud della Palestina storica

dalla Galilea al Negev

attraverso i ricami dell’Associazione Najdeh.

Con le donne palestinesi rifugiate in Libano dal 1948

 

ALLA RICERCA DELLE RADICI

 

di un’arte popolare femminile

 

 

L’associazione Najdeh (“Soccorso”, in arabo) nasce nel 1977 con lo scopo di aiutare le donne sopravvissute al massacro di Tel El Zaatar, un campo di rifugiati palestinesi a Beirut, assediato e totalmente distrutto nel 1976 durante la guerra in Libano. Attualmente Najdeh opera in dieci campi profughi palestinesi in Libano e fornisce, soprattutto a donne e bambini, servizi sociali e educativi di base: asili nido e scuole materne, corsi di formazione professionale, di alfabetizzazione, di sostegno scolastico, di educazione ai diritti e alla salute.

 

La creazione di laboratori di ricamo è uno dei  primi progetti del Najdeh. Oltre a svolgere un ruolo economico, i ricami consentono alle generazioni della diaspora di riappropriarsi di uno degli aspetti più tipici della cultura tradizionale palestinese. Recentemente, i ricami sono entrati nel circuito del Commercio Equo e Solidale con l’etichetta Al Badia.

 

 Adele Manzi - una delle fondatrici del Najdeh -, in collaborazione con volontari  e con il gruppo milanese di Assopace, ha progettato e organizzato un’esposizione di circa 200 ricami palestinesi realizzati dai laboratori di Al Badia. Alcuni dei ricami esposti sono stati ispirati da antichi modelli - conservati in musei e collezioni – studiati dalle ricamatrici di Al Badia e  riprodotti nei loro colori originali. Le ricamatrici hanno anche creato modelli nuovi: è il caso di un arazzo, esposto nella mostra, premiato dall’Unesco nel 1998. In questo modo riprende vita, nei campi profughi, una tradizione popolare molto importante nella Palestina storica prima della “Nakba”, la catastrofe, vale a dire l’espulsione di circa ottocentomila palestinesi dalla loro terra nel 1948. 

 

I ricami esposti sono raggruppati a seconda delle località dalle quali provengono i modelli originali. Si tratta di una ventina di località e villaggi, dal Nord al Sud della Palestina storica. Alcuni di questi villaggi furono distrutti nel 1948, quando i loro abitanti furono costretti a abbandonare le loro case e le loro terre; altri villaggi esistono ancora, ma dal 1948 fanno parte dello Stato d’Israele. Altri ancora si trovano nei territori palestinesi occupati dallo Stato di Israele a partire dal 1967.

 

La mostra  Ricamare una Vita. Alla Ricerca delle Radici” è stata presentata, in forma ridotta, nei locali del Soccorso Sociale dei Palestinesi a Roma nel dicembre 2002.  Negli anni successivi, è stata ospitata ancora a Roma e poi, in forma ampliata, a Cagliari, Milano, Pisa, Schio, Padova, Busto Arsizio, in collaborazione con diverse associazioni e istituzioni locali.

 

 

Prenotazioni e informazioni presso la Bottega ‘Alma Terra’ in Via C. Battisti, 27. Tel. 3471565119