settimana irachena per resistere alla violenza, 27 maggio - 2 giugno 2006



Cari amici,
vi inoltro informazioni sull'interessante e coraggiosa campagna avviata
oggi in Iraq dalla rete laonf (nonviolenza): la settimana irachena per
combattere la violenza, che si svolge da oggi 27 maggio al 2 giugno 2006.
L'iniziativa, coordinata dall'associazione di Baghdad al-Mesalla (di cui fa
parte Ismaeel Dawood, che molti di voi conoscono), prevede volatinaggi nei
principali collegi universitari di Baghdad e altre grandi città
irachene, discorsi pubblici durante la preghiera di venerdì a Baghdad,
Basrah, Dayala, Wasit, e probabilmente Najaf (anche in una chiesa
cristiana). Vi mando un report scritto con Zaid di al-Mesalla, pubblicatelo
e diffondetelo a chiunque possa essere interessato. Altre informazioni più
dettagliate verranno riportate sul sito in lingua araba
<http://www.laonf.org>www.laonf.org .
Non esitate a contattare me o Zaid Wardi
<mailto:info at laonf.org>info at laonf.org per supportare il lavoro di questa
nuova rete di organizzazioni irachene.
Saluti di pace,
Martina

Martina Pignatti Morano
PhD student in Economics (Siena University)
Centre for the Study of African Economies (CSAE - Oxford University)
Centro Gandhi & Quaderni Satyagraha (Pisa)
E-mail <<mailto:pignattimora at unisi.it>pignattimora at unisi.it>

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Il potere della nonviolenza per la trasformazione del conflitto iracheno

Martina Pignatti Morano - Centro Gandhi (Pisa - Italy)

Zaid Wardi - al Mesalla (Baghdad – Iraq)

26 maggio 2006



Nella società civile irachena c’è chi sparge semi di speranza. Una rete di
organizzazioni e individui appartenenti a diversi gruppi etnici, ideologici
e confessionali si sta costituendo attorno alla pubblicazione on-line
<http://www.laonf.org/>www.laonf.org (laonf in Arabo significa “no alla
violenza”). Come dichiarano sul loro sito, “concordano tutti nell’adottare
una strategia NONVIOLENTA come metodo di lotta migliore per costruire un
Iraq indipendente, democratico, pacifico, forte e prospero”. Il sito
raccoglie documenti e articoli su casi storici di lotte nonviolente che
hanno portato alla liberazione di popoli da sistemi di dominio, o alla
riconciliazione di società divise dalla guerra. Dopo aver subito la
violenza della dittatura, quella dell’embargo ed infine quella
dell’occupazione militare, la società civile irachena è ora frammentata da
conflitti settari in cui le fazioni ed i mandanti sono difficili da
identificare. Ad ogni modo, una larga fetta della popolazione condivide
semplici e trasparenti obiettivi: pace con mezzi pacifici e
auto-determinazione del popolo iracheno in un paese unito.

Questi principi comuni hanno consentito la partecipazione di varie
organizzazioni ad una campagna che viene ora lanciata dalla rete: la
settimana irachena per combattere la violenza, che si svolge dal 27 maggio
al 2 giugno 2006. L’organizzazione che sta coordinando l’iniziativa è
al-Mesalla, con sede a Baghdad, che si adopera per il rafforzamento della
società civile irachena. Questi attivisti sono riusciti a raccogliere nello
stesso volantino i loghi della Lega degli Ulema El-Deen (un’importante
organizzazione religiosa sunnita), la Iraqi Democratic Youth Federation
(l’organismo giovanile del Partito Comunista Iracheno) e altre
organizzazioni vicine al movimento sciita di Moktad Al-Sadr. Il documento
si rivolge ai “figli leali dell’Iraq” e chiede loro di fermare il circolo
della violenza e della vendetta, che serve gli interesse di coloro che
“seminano sedizione” per mettere i cittadini iracheni gli uni contro gli
altri. La parte centrale del documento è un invito a formulare il seguente
giuramento interiore, e mantenersi fedeli ad esso durante la settimana
della nonviolenza: “Giuro sul mio onore e con piena convinzione di non
ricorrere alla violenza per nessuna ragione, e di pronunciare invece ciò
che il figlio di Adamo disse a suo fratello: ‘Se tu stendi il tuo braccio
su di me per uccidermi, non è da me stendere il mio braccio per uccidere
te, perché io temo Allah, compassionevole custode dei mondi’.”

La campagna è stata organizzata in collaborazione con rappresentanze
studentesche universitarie, le quali credono fermamente che solo movimenti
sociali radicati nella società civile possano resistere la logica della
violenza, poiché i leader politici al momento non possono o non vogliono
servire la sete di pace e unità del popolo iracheno. Alcuni di questi
studenti avevano già organizzato un’iniziativa di raccolta firme tra
studenti, professori e lavoratori di diverse fazioni e religioni, per
promuovere l’unità di tutti gli iracheni e rifiutare la necessità di
combattere la violenza con altra violenza, sia a livello personale che
politico. Durante le ultime settimane gli attivisti, nonostante il pericolo
in cui incorrono e le minacce personali che ricevono, hanno affisso ai muri
di Baghdad centinaia di poster che dicono “Ai leali figli dell’Iraq, un
invito a rinunciare alla violenza”. Il cuore della campagna sarà la
distribuzione di 20.000 volantini con il documento già citato ed il testo
del giuramento, nei quattro maggiori complessi universitari di Baghdad
(Jadiriya, Bab-Muadam, Mustansiriya, Technology) e in altre zone di
Kerbala, Bassora, Samarra e Najaf. Le università non sono luoghi sicuri per
organizzare eventi pubblici su questi temi, e anche un semplice striscione
metterebbe a rischio l’incolumità degli attivisti, quindi le principali
attività ed i discorsi pubblici si terranno durante la preghiera del
venerdì in moschee di Baghdad, Bassora, Dayala, Wasit e probabilmente
Najaf. Inoltre, una chiesa cristiana ha promesso di parlare dell’evento in
una speciale messa pontificale che si terrà di venerdì, invece che di
domenica. Altre organizzazioni dal nord dell’Iraq hanno espresso interesse
per la campagna e verranno probabilmente coinvolte nelle prossime fasi.

Queste iniziative hanno origine da una forte fede dei membri di al-Mesalla
nel potere dell’azione nonviolenta per produrre cambiamento politico e
sociale. Nel gennaio 2005, al Forum Sociale Mondiale, rappresentanti di
al-Mesalla e dello Studies Centre for Human Rights and Democracy (Falluja)
hanno incontrato una rete di associazioni europee dedite alla promozione
della cultura della nonviolenza gandhiana e alla creazione di corpi civili
di pace come strumento di trasformazione dei conflitti. L’intesa stabilita
in quell’occasione ha portato all’organizzazione di un programma di
formazione sulla Nonviolenza Attiva per attivisti e politici iracheni, che
si è svolto ad Amman nel gennaio 2006. I 25 partecipanti sono stati
selezionati dalla due associazioni irachene nell’intero paese, coprendo un
ampio spettro delle componenti religiose, politiche ed etniche della
popolazione irachena. Gli organizzatori europei del programma, che è stato
finanziato dall’Agenzia Catalana di Cooperazione e Sviluppo, sono NOVA
(Spagna), MAN (Francia), Centro Gandhi e Un ponte per… (Italia). Il corso,
della durata di una settimana, ha avuto successo nel respingere l’idea che
la nonviolenza si riduca a mera resistenza passiva e nell’illustrare come
una strategia nonviolenta possa essere pianificata con un uso graduale di
mezzi di lotta sempre più interventisti. L’azione nonviolenta, richiedendo
un ampio consenso ed incoraggiando la partecipazione di tutta la
popolazione (donne, vecchi e bambini inclusi) prevede un processo di
coscientizzazione e trasmissione del potere alle masse, che tende ad unire
la popolazione nella promozione di obiettivi comuni. L’armonia sociale
nella ricerca della pace e della giustizia è l’obiettivo della società
civile irachena, e la “settimana irachena per combattere la violenza” è un
passo estremamente significativo in questa direzione.

I primi aderenti all’iniziativa, che hanno posto il loro logo sul
volantino, sono:



1-     Al-Mesalla (sede a Baghdad, organizzazione laica)

2-     The Iraqi Democratic Youth Federation (organismo giovanile del
Partito Comunista Iracheno, aderisce la sede centrale di Baghdad)

3-     The League of Ulema El-Deen (sede a Baghdad, organizzazione islamica
gestita da capi religiosi sunniti)

4-     The Observer of Human Rights Center (sede a Najaf, base largamente
sciita ma afferma di essere indipendente e neutrale rispetto a religione ed
etnia) 

5-     The Youth Federation of New Iraq (sede a Baghdad, vicina alla
corrente sciita di Sadr)

6-     Al-Shahidain Al-Sadrain’s Center for General Research & Studies
(sede a Baghdad, vicina alla corrente sciita di Sadr)

7-     The Independent Federation of Iraqi Trade Unions (sede a Baghdad,
vicina alla corrente sciita di Sadr)

8-     The Independent Federation of Cooperative Farmers Unions (sede a
Baghdad, vicina alla corrente sciita di Sadr)

9-     The National Center for Social & Historical Studies (sede a Bassora,
gestito da studiosi e alte personalità, supportato dal partito sciita di
Al-Fadhila che sostiene di rappresentare l’originale corrente di Sadr,
precedente a Moktada)



Per ulteriori informazioni o per sostenere l’iniziativa, contattare:
<mailto:info at laonf.org>info at laonf.org



Segue la traduzione in lingua inglese del volantino.















The Iraqi Week for Combating Violence



To the Loyal Sons of Iraq

An Invitation to Combat Violence







Agitators of sedition are striving to make us become enemies of one
another. They want to ignite a war that will turn our cities into
wastelands where owls croak. This is an invitation to you son of Iraq to
prevent sedition, stop the circle of violence and vengeance, and to foil
the deceit of the unjust.  Fulfill it if you are fit to live in an Iraq of
peace and pledge the following:

I swear by my honor and my firmest convictions to never resort to violence
for any reason whatsoever, but instead I will say what Adam’s son said to
his brother: “If thou dost stretch thy hand against me, to slay me, it is
not for me to stretch my hand against thee to slay thee: for I do fear
Allah, the cherisher of the worlds. For me, I intend to let thee draw on
thyself my sin as well as thine, for thou wilt be among the companions of
the fire, and that is the reward of those who do wrong." This will be
through the Iraqi week for combating violence from 27th of May to the 2nd
of June, so that I can prevent sedition, put out its fire, and deserve
living in an Iraq of peace.

Your conscience is the only witness on your commitment to this pledge, so
do commit to it and sleep with a rested conscience. Contribute to the
campaign by committing to this invitation and spreading it to the largest
number of your Iraqi brothers through any means you find suitable. This is
your and our response to violence. The faster and wider our movements are,
the greater our contribution in stopping its instigation.

In the case of any views or ideas or comments that can promote peace do not
hesitate in involving us and sending them to us on the following email:

<mailto:info at laonf.org>info at laonf.org

www.laonf.org