appello di ALEX ZANOTELLI



Sottoscriviamo, aderiamo e diffondiamo l'appello di Alex Zanotelli a tutte
le associazioni, movimenti e persone di buona volontà all'azione comune per
l'eliminazione dell'arsenale atomico in Italia e nel mondo.
Vi comunichiamo che ad oggi effettivamente si sta attivando una rete di
associazioni e movimenti in vista di questa campagna.
Per ulterori informazioni potete contattarci al nostro indirizzo di posta
elettronica:
<mailto:gavci at iperbole.bologna.it>gavci at iperbole.bologna.it




APPELLO DI ALEX ZANOTELLI del 28/4/06


    Oggi scade l'ultimatum dell'Onu all'Iran. E' un momento grave per
l'umanità che potrebbe portarci ad una guerra atomica. Siamo alla vigilia
di un'altra guerra preventiva con l'aggravante dell'uso di armi nucleari? I
tamburi di guerra continuano a rullare: Bush, Condoleeza Rice, Blair... non
perdono occasione per ripetere il loro messaggio di morte.

    Sono tanti gli esperti che sottolineano la gravita' della situazione in
campo atomico. Per citarne uno, il fisico di Firenze, Angelo Baracca,
afferma che mai come oggi il mondo e' stato cosi' vicino ad una guerra
nucleare, neanche durante la guerra fredda. Il dramma e' che oggi abbiamo
cosi' tante bombe atomiche da far saltare il mondo quattro volte per aria.
Esse hanno una potenza pari a duecentomila volte la bomba atomica sganciata
su Hiroshima nel 1945.

    Ecco il Peccato del mondo oggi: l'Uomo può distruggere nel giro di un
pomeriggio quello che Dio ha costruito in quattro miliardi e duecento
milioni di anni. L'uomo, le chiese, le religioni, si trovano davanti ad una
scelta di vita o di morte. "Le bombe nucleari sono un peccato" aveva detto
l'arcivescovo di Seattle mons. Hunthausen, "nella societa' moderna, la base
della violenza e' data dalla nostra intenzione di utilizzare l'arma
nucleare. Una volta accettato questo, qualsiasi altro male e' al confronto
un male minore. Fin quando non ci poniamo di fronte al problema del nostro
consenso all'utilizzo delle armi nucleari, ogni speranza di miglioramento
generalizzato della moralità pubblica è condannata al fallimento".

    Davanti ad un tale dramma e una così colossale crisi, mi sorprende il
vedere la nostra inerzia e le nostre divisioni. Com'è possibile che
gloriosi movimenti e associazioni come il Mir, "Azione nonviolenta", la
Lega per il disarmo unilaterale, Pax Christi, Beati i costruttori di pace,
Assopace, l'Unione scienziati per il disarmo, il Movimento nonviolento, la
Campagna osm-dpn, il Cipax... non riescano a trovarsi insieme in chiave
nazionale per dire una parola forte in questo momento storico? Come mai
uomini e donne di grande spessore morale e culturale che lavorano
sulla pace e sulla nonviolenza, come Alberto L'Abate, Tonino Drago, Giuliana
Martirani, Rocco Altieri, Alfonso Navarra, Lorenzo Porta, Domenico Gallo,
Nanni Salio, Mao Valpiana, Giuliano Pontara, don Albino Bizzotto, Angelo
Baracca, Enrico Peyretti, Rodolfo Venditti (per citarne solo alcuni), non
riescano a darsi un appuntamento nazionale per dire insieme una parola
forte: una presa di posizione sulla bomba?

    Questo sforzo potrebbe essere sostenuto in primo luogo dalla rete
Lilliput, insieme con ControlArms, Greenpeace, Peacelink, con il
Coordinamento comasco per la pace ed altre organizzazioni e reti che da
tempo sono impegnate su questi temi. Un incontro di questo genere sarebbe
un grande segno di unità e di coraggio in questo momento cosi' drammatico
per l'umanità.

    Queste personalità, in rappresentanza di tutti i gruppi e le
associazioni che lavorano per la pace in Italia, potrebbero poi elaborare
alcuni appelli, uno rivolto al papa, e un altro alla Conferenza Episcopale
Italiana, chiedendo che la bomba venga dichiarata peccato, e la guerra
atomica tabù. Un terzo appello potrebbe essere rivolto al formando governo
Prodi perché ritiri immediatamente le truppe dall'Iraq e rifiuti
risolutamente l'ipotesi di un'altra guerra preventiva contro l'Iran e metta
al bando quel centinaio di bombe atomiche attualmente presenti in Italia.
    Tutte le associazioni e i gruppi che lavorano per la pace insieme alle
personalità che li animano potrebbero indire un altro grande incontro
pubblico, ad esempio all'Arena di Verona (recuperando così la grande
tradizione dei Beati i costruttori di pace), ove pubblicamente e in tanti
grideremmo il nostro no alla bomba e alla guerra atomica.

    Non perdiamo questo kairos della storia.


p. Alex Zanotelli





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