Caro Romano Prodi,
nel corso della bella e vasta campagna di
"primarie presidenziali dal basso" (
nbawac at tin.it ; arretrati nel sito
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html),
che propone Lidia Menapace, per diverse straordinarie ragioni, come prima
Presidente della Repubblica, trovo saggia e realistica la lettera di Renato
Solmi, filosofo torinese e grande traduttore di filosofi, oggi valente
operatore nella cultura di pace e nonviolenza, il quale scrive:
" Mi
unisco, naturalmente, a tutti coloro che hanno lanciato o fatto propria la
candidatura di Lidia Menapace alla carica di presidente della Repubblica, che
avrebbe un valore simbolico straordinario e potrebbe dar luogo a sviluppi
interessantissimi nel quadro della politica italiana e anche europea.
Nel
caso, purtroppo verosimile, che questa candidatura per tanti aspetti "ideale"
non passi, ritengo tuttavia che si debba tener conto anche di altre figure di
primo piano, estranee alla politica vera e propria, ma gia' piu' note per la
parte da esse svolta nel corso degli ultimi anni, come Luigi Ferrajoli,
Stefano Rodota' e Leopoldo Elia, su cui potrebbero convergere, per validi
motivi, i voti della maggior parte della Sinistra.
Ritengo, infatti, che le
figure di questi outsider, maestri e studiosi di primo piano nel campo della
teoria politica e costituzionale, potrebbero contribuire a placare gli animi e
ad alleggerire le tensioni piu' di quanto non sarebbe il caso di attendersi
dalla scelta di un capo di partito che potrebbe difficilmente presentarsi
nelle vesti di un saggio sperimentato e di un mediatore imparziale.
L'esito
delle elezioni politiche non consente, infatti, di assumere toni
trionfalistici e di dar luogo a forzature eccessive, ma dovrebbe indurre
piuttosto a porre l'accento sulla validita' intrinseca del pensiero e
sull'obbiettivita' indiscussa dei giudizi che le personalita' in questione
sarebbero in grado di manifestare e di esprimere nell'esercizio di una
funzione cosi' elevata e tendenzialmente superiore ad ogni prospettiva di
parte ".
Fino qui l'intervento di Renato Solmi. Nel frattempo, ancora altre
proposte degnissime sono state avanzate, come quella di Gustavo Zagrebelsky,
di Tina Anselmi, o di Alberto Monticone.
Non c'è contraddizione nel fare
presenti vari nomi qualificatissimi come questi. Gli elettori nel Parlamento
in seduta comune allargata sarà bene che li considerino, senza restringersi a
logiche di partito, mentre è estremamente urgente che la classe politica
riceva valori e nuova linfa dalla società e dalla cultura civile.
Con la
mia stima e i miei auguri
Enrico Peyretti,
Torino
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