auguri pasquali



Amati amamus,
amantes amplius meremur amari.
(SAN BERNARDO, Lettera 107).

Sei giorni, prima della Sua Pasqua,
prona, hai unto il tuo Re,
non risparmiando il tuo amore per Lui.
Lontana dai sensuali piaceri,
hai effuso il tuo amore per l’Amato,
asciugando con i tuoi capelli sciolti
i piedi di Colui che ama senza misura.
Lo aspettavi ai piedi della Croce,
insieme alla Madre e al discepolo amato:
l’amore per Lui vi univa, fino alla morte,
perché forte come la morte è l’amore.
Hai sentito l’ultimo suo respiro
e con il Suo Spirito si chiuse il tuo cuore,
custode di un amore eterno.
Disperata sei andata di mattino al sepolcro,
pensando di non incontrare più i Suoi occhi d’amore,
specchio di misericordia e di perdono.
Ma un sepolcro vuoto hai trovato
e “Maria!” ti chiamò l’Amato.
Volevi trattenere per te l’Amore,
custode gelosa del tesoro ritrovato,
ma amati siamo chiamati ad amare.

Raccontaci, Maria,
parlaci ancora dell’Amore,
speso senza ritorno, versato.
Parlaci ancora di quelle mani forate,
di quel costato aperto,
di quei piedi piagati:
solo così capiremo che l’amore lascia il segno.
Sussurraci quell’Amore
nei nostri giorni di passione,
quando stentiamo a portare la croce,
quando i nostri orecchi sono sordi
alla sofferenza e al dolore.
Solo amando
meritiamo di essere amati ancora di più.
Ed allora sarà Pasqua.

Auguri… frantonino



	
	
		
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