A GENOVA C'ERAVAMO TUTTI...



A luglio del 2001 malgrado le ferie difficili, la cervicale che non mi faceva muovere un braccio, una paura di non sapere cosa succedeva, andai a Genova con mia figlia che aveva 16 anni e i suoi amici , ad accompagnarla, a partecipare, ad osservare. Con un treno da deportati, arrivammo in una città militarizzata. Tutto fu chiaro da subito, eravamo una massa di straccioni senza età e paese che reclamavano, per tutti e per sé, uguali diritti di cittadinanza e un mondo migliore. La città era vuota, e Berlusconi con il prode Fini ci fecero accoglienza...Dov?era la sinistra? Io non mi ero mai interessata ai partiti?Mi incuriosirono le sigle, le bande che suonavano sotto un sole sfacciato, il movimento che non avevo visto mai, centinaia di migliaia di persone dire: siamo tutti clandestini? Al ritorno mi iscrissi al Prc, loro pochi ma c?erano,come c?erano i Verdi, i Comunisti italiani, i non convocati Ds, poi le Donne in Nero, poi i social forum,poi il movimento, poi ho visto ?tutto? con occhi diversi, anche la mia vita quotidiana, la strada. La prima volta che scrissi in internet, fu il mio vissuto a Genova su Indymedia. Era un atto dovuto, a Carlo Giuliani, ai legali, a chi non c?era potuto andare a Genova. Nessuno avrebbe potuto credere, se non c?era stato, nessuno avrebbe potuto raccontare e rendere il dramma di quei momenti infiniti, l?assenza del diritto e il cammino della violenza. Oggi dico che a Genova c?eravamo tutti, un G8 di potenti aveva tracciato la strada? Dobbiamo risalire quella montagna di bugie, quell?assalto reale e culturale del potere fascista-razzista-clericale che non ha vergogna. Oggi di nuovo senza tessere di partito e sigle, credo che quel piccolo viaggio verso il seggio, ad osservare e votare lo possiamo fare tutti, noi clandestini in un paese dove è stata smarrita la ragione, la dignità e il rispetto. Oggi i potenti ci accomunano con volgarità e violenza, senza più pudore.
A Genova, ieri-oggi, c?eravamo tutti, ci siamo tutti?

Doriana Goracci