LETTERA A PRODI



Lettera a Prodi

Signor Presidente,

Siamo donne impegnate in un movimento internazionale che agisce perchè la
possibilità che la guerra sia messa fuori dalla storia attraverso il dialogo
politico, il rispetto del diritto internazionale e il coinvolgimento dal
basso di cittadine e cittadini per la costruzione di una cultura di pace nel
mondo, diventi una realtà.

Rossana Rossanda alcuni giorni fa, attraverso le pagine de Il Manifesto le
ha rivolto un invito molto forte a far sentire la voce dell'Unione riguardo
la questione Israelo/Palestinese, ponendole  con grande efficacia questioni
precise in termini di responsabilità nella politica estera dell'eventuale
futuro governo dell'Unione.

Ci preme farle sapere che l'indirizzo politico che L'Unione, ci auguriamo,
saprà e vorrà dare alla politica estera italiana per la risoluzione dei
tanti teatri di guerra aperti nel mondo, per il coinvolgimento in essi dei
contingenti militari italiani, per il perseguimento di condizioni di diritto
a partire dalle situazioni di maggior emergenza, coinvolge fortemente anche
noi.

Siamo particolarmente sensibili ai temi che riguardano Israele e Palestina,
perché le Donne in Nero, di cui facciamo parte, sono nate proprio in quel
contesto e con loro, noi Donne in Nero italiane, abbiamo effettuato percorsi
di politica internazionale delle donne anche in altre parti del mondo.

Per questo ci sentiamo di affermare con convinzione che Israele non può essere
rappresentata solo dal suo governo; esiste anche un'altra Israele fatta di
donne e uomini che noi conosciamo e che si oppongono, spendendosi contro
l'occupazione e per una pace giusta, a quella politica voluta da Sharon, rappresentata concretamente dal Muro.

La costruzione del Muro, la confisca di terre, la distruzione di case e
terreni, la negazione della libertà di movimento
all' interno dei Territori occupati dall'esercito israeliano sono azioni che
non solo contravvengono il diritto internazionale e le responsabilità del
governo di Israele come potenza occupante,  ma sono causa di centinaia
di migliaia di tragedie umane.

La mancanza d?autonomia, dovuta all'occupazione israeliana, provoca
problemi economici e sociali che difficilmente potranno essere risolti se prima non finirà l'occupazione che rende sempre più difficili le condizioni di vita delle/dei palestinesi, così come delle donne e uomini d'Israele che si oppongono a tutto questo.

Oggi più che mai "due popoli e due veri stati " ci appare l' obiettivo
urgente da perseguire con l'impegno concreto  delle diplomazie
internazionali, compresa quella italiana per la quale l'Unione si candita ad
esserne portavoce.

E' su questo punto, due popoli e due stati, che si registra la convergenza
più alta tra la parte palestinese e quella israeliana, impegnate entrambe in
un reale processo di pace.

Tutto il MO ha bisogno che le diplomazie internazionali convergano sulla
condanna di atti unilaterali, illegali e di violazione dei diritti umani.

Per questo signor Presidente le chiediamo di impegnarsi a nome dell'Unione.

Israele e Palestina hanno bisogno di vivere in pace e in sicurezza, il mondo
intero ne ha bisogno.

Le chiediamo signor Presidente di impegnarsi per il dialogo , per condizioni di pari dignità e perchè gli aiuti internazionali ai Territori palestinesi non vengano bloccati.

Anche noi come Rossanda siamo convinte che "La pace ha tardato già troppo. I
guasti rischiano di essere irrimediabili per altri decenni, secoli. Non
possiamo tacere".

Ci ascolti signor Presidente  e cortesemente risponda a noi tutte e tutti.

Donne in Nero -Italia