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Contro-appello per l'occidente: firma anche tu!!
- Subject: Contro-appello per l'occidente: firma anche tu!!
- From: "Bovi Fabio" <fabio.bovi at guest.telecomitalia.it>
- Date: Fri, 24 Mar 2006 10:10:49 +0100
Per chi volesse firmare il contro-appello: http://www.arcoiris.tv/appello_pera/risposta_controappello Ciao Fabio Un Occidente il cui livello mentale e spirituale raggiunge, a volte, appena, appena la cima di una margheritina. Una civiltà in grado di trasformare il mondo, e che deve assolutamente cercare una via nuova in quota, per non finire nel buco nero di una catastrofe a un tempo ecologica, esistenziale e morale. Bernard Moitessier CONTRO APPELLO PER L'OCCIDENTE E L'ORIENTE PER IL SUD E PER IL NORD Una risposta laica e cristiana al sen. Marcello Pera Sabato 04 marzo 2006, il sen. Marcello Pera viene ricevuto in udienza privata dal papa Benedetto XVI. L'udienza di trentacinque minuti, tempo riservato ai capi di Stato, è catalogata come visita «privata», ma gestita con il protocollo di quelle «ufficiali». Il senatore presenta al Papa, di cui si vanta privilegiato referente politico, il suo saggio-manifesto «Noi, loro e il Papa» edito dalla fondazione Magna Charta di cui Pera stesso è presidente. In quel «loro» del titolo c'è la lista di proscrizione degli intellettuali che non si adeguano alla tendenza neo-teo-con del senatore. Contemporaneamente in compagnia di un centinaio di rappresentanti della società civile e di parlamentari di destra, il senatore Pera diffonde in rete un sito di adesioni al suo appello «Per l'Occidente forza di civiltà. Le ragioni del nostro impegno»,in cui di fatto identifica la «civiltà» con la prospettiva ideologica della destra che ha governato l'Italia negli ultimi cinque anni. L'appello è un attacco all'Europa in crisiŠ stancaŠ. e assente contro la minaccia esterofona, in specie arabo-musulmana; gli Stati Uniti d'America sono assunti come modello, metodo e fine; l'Europa è espressamente invitata a diventare più americana se non vuole smarrirsi del tutto. Per rispondere al fondamentalismo di matrice musulmana, si fonda un nuovo fondamentalismo di ibrida natura: laico, cattolico, occidentale (cf sito: <http://www.perloccidente.it/>http://www.perloccidente.it/). Il senatore Pera è «recidivo». Il 30 agosto 2004 in una intervista a la Repubblica aveva lanciato il pre-segnale di guerra contro i leader europei che «vedono e sanno, ma i più non parlano e non agiscono», mentre «alcuni fuggono, altri fanno capire che non è affare loro, o pensano che sia colpa dell'America che se l'è cercata e ben le sta se non riesce a cavarsela». Lo zelo sacerdotale per la salvezza europea lo porta anche contro «una grande parte del clero» che «tace o marcia per la pace come se non fosse affare suo difendere la civiltà europea cristiana» (sic!). Il senatore suggerisce anche il metodo: «Serve un patto su larga scalaŠ dobbiamo avere una strategia comuneŠ Le sedi sono quelle internazionali, in primo luogo l'Onu e l'Unione europea» che, secondo lui, devono assumere il verbo statunitense come pedagogia per la lotta senza quartiere a quella che Oriana Fallaci chiama sprezzantemente «Eurabia». In risposta al card. Raffaele Renato Martino che si dichiarava favorevole all'insegnamento del Corano nelle scuole italiane, il senatore in una intervista su «La Stampa» del 10.03.06 torna ad accusare «una fetta della Chiesa troppo timida nei confronti dell'Islam». L'appello del senatore è una chiamata alle armi, una conta tra chi è contro di lui e chi sta con lui: sullo stile apocalittico di Oriana Fallaci, bisogna prepararsi alla guerra finale di Armageddon tra i buoni e i cattivi, l'occidente e l'Islam. L'appello è semplice nella forma, ma nella sostanza è un atto eversivo della Carta costituzionale in vigore e un tentativo di trasformare il cristianesimo in religione «dei valori» o religione civile a servizio della prospettiva politico-economica (e sociale) di stampo statunitense che va sotto il terribile neologismo di «neo-teo-con»: i nuoviteorici [o teologi?!] conservatori che ripresentano in termini apparentemente nuovi vecchie politiche neo-colonialiste di conquista del mondo, dei mercati, delle persone. L'obiettivo dell'appello è colpire al cuore l'Europa che si vorrebbe teoricamente fondata sui «valori giudaico cristiani», mentre di fatto si nega l'atto costitutivo di questi «valori» che poggia sull'accoglienza, sull'universalità, sul concetto di «salvezza» aperta a tutta l'umanità. Il cristianesimo, per sua natura e statuto, è xenofilo perché il messaggio evangelico può esistere solo in quanto proposta universale. O non è. L'Europa è citata tre volte nell'appello «perino»: due volte in contesto negativo e la terza come auspicio generico [dovuto!] di fedeltà allo spirito dei padri fondatori. Quanto alla religione il senatore non dice ex professo che l'Europa e il Cristianesimo coincidono come civiltà, ma questo concetto è l'humus di fondo in cui si muove tutto l'appello. Vorremmo ricordare, infine, al presidente del Senato della Repubblica italiana che, per quanto pro tempore, egli ha giurato fedeltà a quella Carta costituzionale che oggi rinnega con questo appello neo-teo-con a cui come laici rispondiamo con la forza della nostra ragione e come credenti con l'universalità accogliente e libera del messaggio evangelico. Di seguito l'appello del sen. Pera e accanto in parallelo il nostro. Chi condivide può firmare sul sito Marzo 2006 Paolo Farinella, prete Se non desideri più essere iscritto/a a questa lista invia un email di risposta: Con Oggetto: "ya basta"
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