CHIESA E POLITICA: NON POSSIAMO TACERE.



CHIESA E POLITICA: NON POSSIAMO TACERE.

       Lettera aperta all'On.le Bondi



In questi giorni è arrivato nelle parrocchie, comunità religiose,
gruppi e movimenti, un opuscolo di Forza Italia in cui si presentano "I
frutti e l'albero" con la dicitura:"Cinque anni di Governo Berlusconi
letti alla luce della dottrina Sociale della Chiesa".

Come credenti da sempre impegnati nelle nostre comunità non possiamo
tacere lo sconcerto e lo stupore per questa pubblicazione.

Non ci sembra che in questi ultimi tempi ci siano state date indicazioni
sul ricompattamento dei cattolici in politica.

Vorremmo mantenerci attenti e 'inquieti' (come diceva don Mazzolari),
appassionati alla vita reale e quotidiana. Un quotidiano che ci lega ai
poveri, alla vita delle nostre famiglie, alla vita dei giovani, alla
storia degli stranieri, alla fatica degli educatori, alle attese delle
donne, all'impegno della società civile, alla testimonianza delle
nostre comunità, all'ambiente che ci accoglie e alla terra che ci
nutre, alla dignità di ogni cittadino, alla vita di tutte e di tutti.

Questo è quello che vorremmo, e questa appassionata inquietudine ci
nasce dal confronto col Vangelo, con la Buona Novella per i piccoli, per
i poveri, per gli ultimi, per l'umanità.

Questo è il nostro punto di vista.

Non possiamo accettare che alcun partito si presenti come garante della
Dottrina Sociale della Chiesa?  Non si può accettare anche alla luce
delle indicazioni che ci sono venute dall'Encilica di Benedetto XVI,
Deus Caritas Est, che distingue nettamente il ruolo della Chiesa e il
ruolo della politica.

Lasciateci liberi, nella nostra intelligenza di credenti, cittadini ed
elettori. Abbiamo visto, valuteremo e sapremo esprimerci. Non è
questione di schieramenti, sia ben chiaro, la Chiesa non ha lo scopo di
definire esplicitamente voto o orientamento politico ma di servire, alla
luce del Vangelo, l'umanità che gli è stata affidata.

Non si tenti di comprarci. Rispettate la nostra libertà di coscienza.

Per questi motivi abbiamo pensato di scrivere questa lettera aperta
all'onorevole Bondi.



8 marzo 2006



+ mons. Tommaso Valentinetti, Presidente di Pax Christi





LETTERA APERTA


all'On. SANDRO BONDI

Forza Italia

Camera dei Deputati

Palazzo Montecitorio

00186 R O M A



Onorevole Bondi,

abbiamo ricevuto l'opuscolo "I frutti e l'albero, cinque anni di governo
Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa"  che,
riteniamo, sia stato inviato a tutte le parrocchie e le comunità
religiose in Italia. E' giunto anche alla nostra Casa per la Pace in
Firenze.

Non possiamo nascondere lo stupore o meglio, la nostra indignazione, non
perché lei ci ha inviato pubblicità elettorale, cosa legittima e che
molti fanno, ma per aver avuto l'ardire di affermare che molti
provvedimenti dell'attuale Governo sono in "forte consonanza con la
dottrina sociale della Chiesa".

Si potrebbe e si dovrebbe discutere a lungo delle scelte di questo
Governo ben più disinvolte di quelle indicate nell'opuscolo come
fedeli alla Dottrina Sociale della Chiesa .. E facciamo solo alcuni
esempi. Le leggi ad personam, il mancato provvedimento per i detenuti
(nonostante le 26 interruzioni con applausi durante l'intervento di
Giovanni Paolo II in Parlamento che chiedeva un atto in quella
direzione), impoverimento di molte persone, legge Bossi-Fini (più
repressiva che altro: dalla relazione della Corte dei conti per l'anno
2004, le spese per "misure di sostegno" risultano pari a 29.078.933 euro
contro i 115.467.102 euro per quelle di contrasto, fra cui rientrano i
costi per i cosiddetti CPT - Centri di permanenza temporanea), il
mancato sostegno alla cooperazione internazionale (siamo l'ultimo tra i
Paesi donatori Ocse, con lo 0,15% del PIL per il 2005), la riduzione
drastica del Fondo per lo Sminamento Umanitario, l'incremento
inarrestabile delle spese militari (una spesa pari a 478 dollari
pro-capite annui, a fronte di appena 545 euro per stato sociale, contro
i 1.558 di media UE), il sostegno alla guerra in Iraq motivata con
continue menzogne, il tentativo di modificare la legge 185 e di impedire
il controllo parlamentare del commercio delle armi, il mancato
finanziamento e sostegno ai giovani in Servizio Civile (malgrado la
Corte Costituzionale abbia stabilito che sia il servizio civile che
quello militare concorrono alla difesa della Patria, al primo si
assegnano  224 milioni di euro, ed al secondo 19.021 milioni di euro,
più 1.200 milioni di euro per le missioni militari e vari fondi fuori
bilancio della difesa per nuovi sistemi d'arma), la mancata
cancellazione del debito dei paesi poveri (a cinque anni dalla storica
assunzione di responsabilità nell'anno del Giubileo, inoltre, l'Italia
può "vantare" di non avere nemmeno rispettato gli obblighi derivanti
dalla legge 209/2000, che prevedeva una cancellazione di 6 miliardi di
euro, mentre ad oggi ne sono stati cancellati solo 2,5 miliardi) e molte
altre cose tra cui, cosa non secondaria, il coinvolgimento di autorevoli
personaggi nella tristemente nota Loggia massonica P2. Ma non è solo
di questo che ora vorremmo parlare.

Ci indigna l'arroganza, la mancanza di pudore, la presunzione nel
presentarsi come interpreti fedeli del magistero, della Dottrina Sociale
della Chiesa e delle radici cristiane; l'uso strumentale dei riferimenti
religiosi per il proprio potere; il tentativo di blandire gli
interlocutori con sdolcinati riferimenti al magistero della Chiesa.

E' un'offesa alla serietà della politica. E' un'offesa alla Dottrina
sociale della Chiesa.

E, se permette, è un'offesa anche alla intelligenza degli elettori, e
quindi anche nostra. Se vuole far campagna elettorale non utilizzi a
proprio uso e consumo i riferimenti religiosi, cosa che purtroppo capita
spesso a qualche autorevole esponente del suo gruppo politico.

In conclusione le proponiamo un testo che può aiutare tutti nella
riflessione e nella conversione. Essendo stato scritto nel V secolo dopo
Cristo, è al di sopra di ogni sospetto:


" Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita,
ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un
nemico che lusinga..., non ci flagella la schiena ma ci accarezza il
ventre; non ci confisca i beni (dandoci cosí la vita), ma ci
arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà
mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci
nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non
ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro"

(Ilario di Poitiers, V sec. d. C.)



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