le Madri della Pace arrestate in Kurdistan



Proteste a Diyarbakir per l’arresto delle Madri della Pace ‘Amed (Diha)
24/02.2006
            Un folto gruppo di persone si è riunito di fronte all’ingresso
del tribunale per protestare contro l’arresto di esponenti dell’Iniziativa
Madri della Pace di Diyarbakir, che erano state messe sotto custodia dopo
una azione di protesta svolta a Diyarbakir ed erano state poi arrestate,
ieri sera, all’uscita dalla sede del tribunale. 
            Ventiquattro donne, che avevano attuato un sit-in e uno
sciopero, per protestare per la condizione d’isolamento carcerario inflitta
al leader del popolo kurdo, Abdullah Ocalan, nella via Kosuyolu Sunay, e
che erano state messe sotto custodia dai poliziotti, sono state arrestate
ieri sera, con l’accusa di “infrazione della legge antiterrorismo e
organizzazione di attività propagandistiche”.
            150 persone sono giunte per sostenere le Madri della Pace
arrestate e dar loro sostegno morale mentre si trovano in carcere, di
fronte all’edificio del tribunale di Diyarbakir. Del gruppo di sostenitori
facevano parte anche membri del Partito della Società Democratica (DTP); il
gruppo ha pronunciato slogan in kurdo mentre le Madri della Pace erano
messe dalla polizia su un autobus per essere condotte al carcere; questi
gli slogan: "Donne, Vita, Libertà", “Lunga vita e indipendenza per le
madri”, "Viva il Presidente Apo", “Una catena ininterrotta di mani
raggiunga le Madri”. Il gruppo ha protestato con grida e fischi per gli
arresti e si è disperso solo dopo l’invio delle Madri della Pace alla
Prigione di tipo E di Diyarbakir da parte della polizia.

DTP: Le Madri della Pace dovrebbero essere rilasciate ‘Diyarbakir (Diha),
26/02/06
            Il Consiglio Direttivo del Partito della Società Democratica
(DTP), riunito a Diyarbakir, ha richiesto il rilascio di 24 donne,
appartenenti all’Iniziativa Madri della Pace, che avevano manifestato per
protesta contro l’isolamento inflitto ad Abdullah Ocalan. Le reazioni
critiche all’arresto delle 24 donne proseguono. Il Consiglio Direttivo del
DTP ha richiesto il loro rilascio con una dichirazione scritta, nella quale
sottolinea che l’arresto delle Madri della Pace mette in grave pericolo sia
la democrazia che la pace: “L’arresto delle Madri della Pace e il loro
collocamento in una prigione non servirà a portare stabilità e pace nel
Paese. Le Madri hanno teso le loro mani in un gesto che favorisce la pace e
quelle mani non dovrebbero essere ammanettate. Chiunque dovrebbe sapere
molto chiaramente che con metodi repressivi, violenti e intimidatori non si
possono risolvere i problemi esistenti né si può impedire alla gente di
fruire dei diritti e delle libertà che sono propri della democrazia''

Donne In Nero: ARRESTATE 24 MADRI DELLA PACE A DIYARBAKIR
     Più di 20 Madri della Pace del gruppo di Diyarbakir sono state
arrestate il 24 febbraio mentre manifestavano in modo pacifico per le
condizioni carcerarie durissime di Ocalan. Molte di noi conoscono le Madri
della Pace di Diyarbakir, donne adulte, storie molto dolorose, di perdita
di figli/e, di vite spezzate. Organizzate in associazione, a Istanbul, a
Diyarbakir, a Van, in un sostegno reciproco riescono a trasformare il loro
dolore in forza e a essere protagoniste di molte iniziative nella ricerca
di una pacificazione tra curdi e turchi.
     Bisogna esprimere una forte solidarietà alle Madri della Pace, ancora
volta e forse non l’ultima, in carcere; un anno fa  fu Muyesser Gunes,
rappresentante delle Madri della Pace di Istanbul a subire la violenza
delle forze di sicurezza di stato turche con più di un mese di carcere
sempre per aver partecipato ad una manifestazione pacifica.