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Fw: una protesta silenziosa
- Subject: Fw: una protesta silenziosa
- From: "Andrea" <io at andreamontagner.it>
- Date: Thu, 23 Feb 2006 22:27:57 +0100
----- Original Message ----- From: "Diletta Mistretta" <dilettamistretta at aliceposta.it>
To: <Undisclosed-Recipient:;> Sent: Monday, February 20, 2006 1:16 PM Subject: Fw: una protesta silenziosa
Cari amici, vi giro questa importante informazione. Diletta----- Original Message ----- From: "Emanuela Carelli" <emanuela.carelli at gmail.com>To: <lapietrafilosofale at virgilio.it> Sent: Sunday, February 19, 2006 10:30 PM Subject: Fwd: una protesta silenziosa Medaglie, clamori, cadute e vittorie urlate in prima pagina. Ma a Torino, in S.Pietro in Vincoli (vicino al Cottolengo), per tutta la durata delle Olimpiadi, tre tibetani protestano in silenzio. Uno di loro, Palden Gyatso è un monaco arrestato nel 1959 per aver partecipato ad una manifestazione non violenta a favore dell'indipendenza del Tibet. Fu giudicato reazionario e incarcerato per sette anni. Quando uscito di prigione tentò la fuga, fu sottoposto a torture e al tormento della fame. Solo dopo altri terribili 33 anni venne liberato e riuscì ad arrivare in India dove iniziò a divulgare la sua esperienza. Palden Gyatso, insieme a Sonam Wangdue e Tamding Choephel, ha iniziato da 5 giorni lo sciopero della fame (ad oltranza) per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle continue, gravi violazioni dei diritti umani perpetrate da Pechino in Tibet e nell'intera Cina. Sperano che i giochi olimpici siano l'occasione per chiedere il rispetto di quei diritti umani che ogni nazione partecipante dovrebbe rispettare. Nonostante le ripeture rassicurazioni, la Cina non rispetta i diritti umani e in Tibet, in particolare, continua il genocidio. A chi legge queste righe e a quanti hanno a cuore la sorte dei tre digiunatori e l'esito della loro lotta, rivolgiamo l'appello a sostenerli, ad andarli a trovare, a far sentire loro tutto il calore e la vicinanza di persone amiche e partecipi. Ascoltate il silenzio della loro protesta, date voce a questo silenzio. ---------- Forwarded message ---------- Subject: [dalailama] OLIMPIADI A TORINO: SCIOPERO DELLA FAME DI UN GRUPPO DI TIBETANI ASSOCIAZIONE ITALIA TIBET OLIMPIADI A TORINO: SCIOPERO DELLA FAME DI UN GRUPPO DI TIBETANI ================================================================ Dal 13 febbraio 2006, a Torino, in concomitanza con l'inizio dei Giochi Olimpici, un gruppo di tre tibetani inizierà uno sciopero della fame ad oltranza sotto una tenda allestita in S. Pietro in Vicoli. Con questo gesto di estrema protesta, intendono richiamare l'interesse dell'opinione pubblica sulle continue, gravi violazioni dei diritti umani perpetrate da Pechino in Tibet e all'interno della stessa Cina. Nel rendere noti i motivi della manifestazione, Kalsang Phuntsok, dirigente del movimento Tibetan Youth Congress, ha così dichiarato: "I Giochi Olimpici sono l'occasione giusta per chiedere il rispetto di quei diritti umani che ogni nazione partecipante dovrebbe rispettare. Nonostante le ripetute rassicurazioni, la Cina non rispetta i diritti umani. In Tibet, in particolare, continua il genocidio. È nostra intenzione digiunare a tempo indeterminato fino a quando il mondo non chiederà conto alla Cina di questo genocidio. La Cina è potente, noi abbiamo soltanto la forza della verità. Vinceremo." I digiunatori sono Sonam Wangdue e Gathong Jigme, due giovani esponenti del Tibetan Youth Congress e il settantacinquenne monaco tibetano Palden Gyatso, uno dei principali simboli della resistenza tibetana, detenuto per trentatre anni nelle carceri cinesi e, dalla sua liberazione, testimone infaticabile in tutto il mondo degli abusi perpetrati dal governo di Pechino. Il racconto degli anni della prigionia e delle torture subite è narrato nel volume autobiografico "Tibet, il Fuoco sotto la Neve". Malgrado le precarie condizioni di salute, Palden Gyatso ha dichiarato di volersi unire ai digiunatori in segno di solidarietà con i compatrioti e nella speranza che qualcosa possa cambiare all'interno del Tibet. Queste le sue parole: "Quando i Giochi Olimpici furono assegnati alla Cina, si disse che questa decisione avrebbe contribuito a migliorare il livello dei diritti umani. In realtà nulla è cambiato, anzi, la situazione è peggiorata". Un quarto tibetano si unirà al gruppo nei prossimi giorni. Esprimi la tua solidarietà ai digiunatori (write your solidarity message to the hunger strikers) torino2006 at italiatibet.org
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