L'Esperanto si incontra a Firenze
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- Date: Thu, 23 Feb 2006 14:38:15 +0100
L’Esperanto si incontra a
Firenze Firenze – Proseguono i lavori per l’organizzazione del
91° Congresso Mondiale di Esperanto, che raccoglierà dal 27 luglio al 5 agosto
oltre duemila esperantisti provenienti da una sessantina di nazioni di tutto il
mondo, e che sta intanto raccogliendo il plauso di personalità della cultura e
della politica italiana. “L’ho studiato anch’io, da giovane” ci ha detto Luciano Pavarotti aderendo con
entusiasmo al Comitato d’onore. E ha continuato mostrando di ricordarsi ancora
molto di questa lingua internazionale, nata nel 1887 dalla fantasia e la
costanza di un giovane studioso polacco, Ludovico Lazzaro Zamenhof. Adesso, 120
anni dopo, sono alcuni milioni le persone che in tutto il mondo conoscono e
parlano la lingua che Zamenhof progettò. Al
Comitato d’Onore, avevano già aderito, nelle settimane precedenti, il cantante
Andrea Bocelli, il Presidente
Emerito della Repubblica sen. Francesco
Cossiga, il Presidente della Società della Filosofia del Linguaggio Tullio De Mauro, il Rettore
dell’Università degli Studi di Firenze Augusto Marinelli, lo scrittore Moni Ovadia, l’Ambasciatore Giulio Prigioni, plenipotenziario
d’Italia in Lituania, il presidente dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, che recentemente ha
sostenuto l’idea di usare l’esperanto come lingua ufficiale per internet, e lo
scultore Valeriano
Trubbiani. Le
iscrizioni al congresso, che avrà per tema “Lingue, culture ed educazione per
uno sviluppo sostenibile”, sono intanto in rapida crescita e lasciano supporre
che quello sull’Arno potrebbe annoversarsi tra i congressi più numerosi degli
ultimi anni. Come è emerso anche dall’ultima conferenza generale dell’Unesco, la
diversità culturale rappresenta una ricchezza dell’umanità, è l’humus da cui
possono sbocciare nuove idee e nuove soluzioni per i problemi che ci affliggono,
e quindi questa diversità va preservata come un mezzo per difendere e esportare
la propria lingua e la propria cultura. La lingua internazionale esperanto si
pone in questo quadro come la lingua che ha vantaggi tecnici e di ideale:
tecnici perché è notevolmente meno costosa di altre da insegnare, e quindi
libera risorse che possono essere destinate ad altri apprendimenti; di ideale,
perché protegge le varie lingue e le varie culture non avendo un proprio
retroterra nazionale, e quindi non tende a limitare il valore delle lingue
locali. Non per caso l’oratore che farà il discorso ufficiale di apertura è
François Grin, dell’Università di Ginevra, autore di un rapporto al Ministero
della Educazione francese in cui mette a nudo i notevolissimi costi della
generalizzazione dello studio del solo inglese nella scuola pubblica ed i
vantaggi che il sistema Europa avrebbe dall’introduzione dell’esperanto
combinato con un multilinguismo effettivo (stime di un risparmio di circa 25
miliardi di euro). Parallelamente al congresso, l’Accademia della Crusca e
l’Accademia di Esperanto organizzano un convegno scientifico internazionale
presso l’Università di Firenze per ricordare l’opera di Bruno Migliorini, che fu
grande italianista e presidente della Accademia e contemporaneamente grande
studioso di esperanto ed autore di testi letterari e linguistici in esperanto di
varia natura, e per fare il punto sugli studi di esperantologia
oggi. |
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