"Il prossimo governo segni una discontinuità sulle scelte politiche su Palestina e Israele"





All'attenzione della redazione politica

"Il prossimo governo segni una discontinuità sulle scelte politiche su
Palestina e Israele" E' quanto chiedono alcuni esponenti della sinistra e
gli organizzatori della manifestazione del 18 febbraio

"Un eventuale governo di centro-sinistra dovrà segnare una forte
discontinuità con il governo Berlusconi nelle scelte su Palestina e
Israele" E' quanto hanno sostenuto nella conferenza stampa di oggi gli
organizzatori della manifestazione nazionale per la Palestina del 18
febbraio chiamando a pronunciarsi su questo le forze politiche della
sinistra.
Precisando che la manifestazione era stata convocata ancora prima delle
elezioni palestinesi, il cui esito non ne modifica i contenuti né i
problemi sul tappeto, gli organizzatori hanno fornito alcune indicazioni
sulla manifestazione: due treni - uno da Torino e uno da Milano - e
numerosi pulman da Veneto, Emilia, Toscana, Abruzzo, Puglia, Campania,
Sicilia, porteranno a Roma i manifestanti che hanno raccolto l'appello
lanciato da un vasto cartello di associazioni, forze politiche e
personalità che ritengono i diritti della Palestina "il cuore del problema
mediorientale".
Sergio Cararo e Stefano Chiarini a nome del comitato promotore hanno
sottolineato come i progetti del governo israeliano - riaffermati
recentemente dal premier a interim Olmert- puntino all'annessione
definitiva di Gerusalemme e di una parte significativa della Cisgiordania
palestinese, dividendo i territori occupati e rendendo del tutto
impraticabile l'ipotesi di uno Stato palestinese indipendente, sovrano e su
confini riconosciuti. "E' il sistema dei bantustan" ha detto Cararo " e
questa prospettiva - aggravata dalla costruzione del Muro dell'apartheid -
non può essere accettata dai palestinesi né dalla comunità internazionale".
Quello israeliano ha detto Chiarini non può essere considerato un piano di
pace ma un "progetto che punta alla massima annessione di territori con il
minimo di abitanti palestinesi dentro. Il rischio E' quello dell'espulsione
o dell'introduzione di un sistema di apartheid".
Jacopo Venier (segreteria del Partito dei Comunisti Italiani), ha sostenuto
che "la sinistra italiana deve mandare un forte messaggio di solidarietà
alla società palestinese e la manifestazione del 18 febbraio appare
adeguata a questo obiettivo e quella del PdCI E' una adesione convinta. In
tal senso "ha affermato Venier "occorre dare segnali di forte discontinuità
con la politica seguita dal governo Berlusconi su Palestina e Israele, a
cominciare dalla revoca dell'accordo di cooperazione militare bilaterale
Italia-Israele, dalla sospensione del Trattato Commerciale UE-Israele e dal
ritiro delle truppe dall'Iraq".
Mauro Bulgarelli (deputato dei Verdi) ha annunciato che la conferenza
stampa non presenta solo la manifestazione del 18 febbraio ma anche quella
del prossimo anno, nel senso che andrà verificata in un tempo definito la
"discontinuità tra la politica estera del nuovo governo con quello
Berlusconi. L'Italia non può muoversi sempre sul terreno della fedeltà agli
USA, siamo in guerra ma si fa finta di non saperlo, soprattutto nel quadro
inquietante della guerra globale permanente". "La priorità - secondo
Bulgarelli - E' la costruzione dello Stato palestinese indipendente che
crei un vero soggetto per un vero negoziato con Israele. Nelle elezioni
palestinesi ha prevalso Hamas perché i palestinesi hanno inteso rivendicare
in questo modo il loro diritto all'autodeterminazione. L'Europa e l'Italia
devono tenere conto di questa nuova situazione".
Bruno Steri (dipartimento esteri PRC) ha precisato che la corrente
Ernesto/Essere Comunisti E' un soggetto convinto promotore della
manifestazione del 18 febbraio per la Palestina. Il PRC non ha aderito alla
manifestazione ma nel suo comitato politico nazionale ha dato indicazione
di partecipare. "Non condividiamo la timidezza del nostro partito quando
parla di Palestina. Tra l'altro la manifestazione del 18 febbraio E'
strettamente connessa a quella del prossimo 18 marzo contro i venti di
guerra e la Palestina E' nel cuore di questo problema". Steri ha anche
ricordato come nel dibattito sulla questione nucleare iraniana si ometta
sempre che l'unico paese dotato di armi nucleari operative nella regione E'
Israele che non ha neanche firmato il Trattato di Non Proliferazione
Nucleare.
In conclusione E' stata segnalata la presenza alla manifestazione del 18
febbraio anche di Marco Ferrando - escluso dalle liste elettorali per i
diktat del Corriere della Sera e di Fini a causa delle sue dichiarazioni su
Palestina, Israele e Iraq - e del Sindaco di Marano Bertini, "linciato
politicamente" per aver dedicato una strada del suo comune a Yasser Arafat.

Roma 15 febbraio

Info: 338 1347713 (Cararo) oppure 339 8624189 (Chiarini)