Comunicato stampa. La Palestina, l'Iraq e il PRC. Una contraddizione risolta molto male




Comunicato stampa

Palestina, Iraq e il PRC. Una contraddizione risolta molto male

Il comunicato stampa del responsabile esteri di Rifondazione Comunista
-Gennaro Migliore - interviene nella strumentale polemica suscitata da
"Libero" contro Marco Ferrando e rilanciata dal Corriere della Sera che ha
chiesto sostanzialmente "la testa" del dirigente del PRC. Un diktat questo
che il segretario del PRC - diversamente di parte del suo partito e dei
movimenti - sembra ben disposto ad osservare.
Ma Gennaro Migliore coglie l'occasione anche per intervenire sulla prossima
manifestazione nazionale in solidarietà con la Palestina del 18 febbraio .
Le considerazioni di Gennaro Migliore per un verso appaiono del tutto fuori
bersaglio, per un altro ci confermano che la solidarietà con la Palestina o
la questione della resistenza popolare in Iraq rimangono una contraddizione
irrisolta - o meglio risolta molto male - della maggioranza del gruppo
dirigente del Partito della Rifondazione Comunista. A ognuno le sue
valutazioni, a ognuno le sue responsabilità politiche. Appuntamento per
tutte e tutti sabato 18 febbraio a Roma in piazza per riaffermare i diritti
del popolo palestinese e iracheno all'autodeterminazione anche attraverso
la resistenza contro l'occupazione.

Il Forum Palestina
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Prc - Migliore: "Le posizioni di Ferrando non sono quelle di
Rifondazione"
Dichiarazione di Gennaro Migliore, responsabile Esteri Prc

"Le posizioni di Marco Ferrando non esprimono neppure lontanamente
quelle di Rifondazione Comunista. Una cosa è il diritto al dissenso, cosa ben
diversa è esprimere e sostenere pensieri incompatibili con l'appartenenza a
questo Partito. Il nostro giudizio di condanna sulla guerra in Iraq è netto e
lo abbiamo sempre palesato e abbiamo altresì considerato tutte le vittime
della guerra come vittime di una macchina mortale messa in campo dalle forze
di aggressione anglo-americane, delle quali la stessa Italia è parte
fondamentale.
Il nostro cordoglio per i soldati italiani morti a Nassirya non è stato
mai messo in discussione, perché anch'essi sono vittime di una guerra. Più
precisamente della dottrina della guerra permanente e preventiva
alimentata dall'amministrazione Bush. Abbiamo già polemizzato pubblicamente
contro
chi additava le vittime di Nassirya come responsabili della guerra stessa.
E' stato il caso di un sindaco del Pdci che voleva cancellare da una piazza
l'intitolazione ai caduti di Nassirya.
Inoltre, abbiamo sempre condannato il terrorismo come pratica
incompatibile con le aspirazioni di libertà dei popoli, che ovviamente a
norma del
diritto internazionale possono resistere all'occupazione militare.
La nostra critica verso Ferrando è netta anche in riferimento alle frasi
su Israele. Israele è uno Stato legittimo, frutto, come tutti gli Stati, di
processi storici, e quindi noi riconosciamo che abbiano diritto anche i
palestinesi ad avere il riconoscimento di un proprio Stato, secondo il
principio "due popoli due Stati", accompagnato da pace e dialogo.
Infatti,
il Prc non aderisce a manifestazioni che non chiariscano fino in fondo
posizioni che tengano conto di questo punto, accompagnato da una
condanna netta al terrorismo. Rifondazione Comunista non parteciperà alla
manifestazione organizzata nei prossimi giorni da alcune associazioni, e
alla quale aderisce invece il Pdci, proprio perché ha una piattaforma
insufficiente su questo versante. Anche se riteniamo che la
partecipazione a titolo personale di alcuni esponenti del Prc sia un
diritto soggettivo
legittimo. Ma il nostro Partito non vi aderirà.
Le nostre parole sulla pace in Medio Oriente sono le stesse del nostro
candidato palestinese Alì Rashid che parla di dialogo, rispetto, non
violenza. Le nostre parole contro la guerra sono le stesse del movimento
pacifista mondiale che parla di ritiro immediato delle truppe".

Roma 13 febbraio 2006

Ufficio Stampa Prc