messaggio da Lidia Menapace





Vi inoltro subito il messaggio arrivato da Lidia Menapace. Io lo sto facendo con passione convinta e rammarico che non possa essere candidata nel Lazio.A notizia di emendamento passato per le quote di donne, confido nelle nostre capacità e volontà che altri fiori possano sbocciare. Con l'occasione saluto tutte le donne che saranno a Napoli l'11 febbraio, io sarò a Roma nella stessa data per impegni presi di adesione e partecipazione dall'inizio con Facciamo Breccia.
Un abbraccio a tutt*
Doriana Goracci


Carissime carissimi, come saprete ho accettato la candidatura al Senato in Friuli Venezia Giulia nelle liste di Rifondazione. Ho ricevuto adesioni e approvazioni e auguri da molte e molti, e anche qualche interrogativo: perciò vorrei motivare le ragioni del mio sì.

Ho desiderato essere parlamentare, ma non è stato mai possibile per ragioni varie che attribuisco alla mia difficoltà di stare alle regole di un partito o di costruirmi uno strumento di pressione, che sono le due forme lecite di azione ad hoc, ma non si adattano a me.

Tuttavia in varie circostanze altre donne hanno cercato di ottenere una mia candidatura ed elezione. Ricordo le due che ritengo più significative. Rosangela Pesenti anni fa raccolse numerose firme per proporre il mio nome al Pds, e la cosa arrivò fino alla sera in cui si chiudeva la presentazioine delle liste, quando ci fu comunicato che non si era trovato posto per me: sono molto grata a Rosangela e ad "Avvenimenti" che allora ospitò e sostenne la campagna. Più tardi, l'anno passato, il Comitato 8 marzo di Perugia e la sua presidente Marcella Bravetti lanciò una raccolta di firme per proporre al presidente Ciampi che fossi nominata senatrice a vita, anche per ottenere un certo riequilibrio della rappresentanza tra i generi. Anche questa volta le firme raccolte furono davvero tante, sia di singole e singoli, sia di organizzazioni (ricordo in particolare il Forum delle Donne di Rifondazione, l'Udi , le Donne in nero ecc.) La sottoscrizione fu consegnata al Quirinale, ma il presidente Ciampi non prese in considerazione il riequilibrio e nominò senatori a vita Napolitano e Pininfarina. Adesso il mio nome è stato proposto nelle liste di Rifondazione al Senato con un gruppo di candidati e candidate non iscritte al partito, ma impegnate nella costruzione della Sinistra Europea e per altri motivi che sono gli stessi indicati anche nelle due precedenti iniziative, cioè l'essere femminista e pacifista. In effetti da tempo rifletto sull'azione nonviolenta, su una politica di pace, sul rinnovamento delle forme della poltica (sistema pattizio tra forme politiche) e sull'avvio di una cultura politica di sinistra che rilegga il mondo, fondata sul lavoro nell'epoca di grandi trasformazioni e contro la globalizzazione neoliberista, sul movimento delle donne, dei diritti civili, su uno stato sociale posto sui beni comuni, della cultura ambientalista e degli intellettuali come esperti della comunicazione. Sono molto legata a queste mie riflessioni, come a quelle precedenti contro il servizio militare alle donne (anche agli uomini ) e per la formazione di un progetto di difesa popolare nonviolenta e servizio civile obbligatorio, una proposta di riforma delle Nazioni Unite e un progetto di neutralità. Ho anche svolto riflessioni sul lavoro della riproduzione (biologica, domestica e sociale). Insisto sul tema della ricerca, perchè tengo ad avere un qualche riconoscimento di aver prodotto qualche briciola di pensiero teorico, dato che alle donne generalmente si riconosce dedizione generosità sollecitudine e altre molte belle e utili virtù, non capacità teoriche.

Considero le due precedenti raccolte di firme come specie di primarie, e forse indicazione anche di una possibile procedura da seguire in futuro se si vorrà rendere stabile un rapporto tra espressioni di movimenti e partiti, una questione cui non si può sfuggire quando si comincia a proporre in misura significativa la presenza di persone non iscritte e non con la formula pur benemerita dell'"indipendente", ma in rappresentanza autonoma e molteplice di soggettività problematiche critiche ecc..

Per queste ragioni a un dipresso ho accettato la candidatura e ve ne rendo conto. Se dovessi essere eletta darò conto con regolarità delle attività cui mi dedicherò, per mantenere un rapporto preciso col movimento nella prospettiva di una democrazia partecipata.

La mia candidatura è in Friuli-Venezia Giulia, un collegio non sicuro, e quindi, se siete interessati/e a che questa prospettiva si possa realizzare, e se volete fare qualcosa che mi darà gioia, e non potrà ripetersi, sostenete la mia candidatura segnalandola a chi conoscete in Friuli-Venezia Giulia. Vi ringrazio di cuore Lidia Menapace.