DONNE NUDE




DONNE  NUDE

E' la prima notizia che mi balza agli occhi stamattina. "Dormi nuda a letto?" Non è un'inchiesta, né un amante che ti chiede come vai a dormire. Sono le confessioni tormentate di una suora. La vicenda giudiziaria, perché di violenza si tratta, farà scrivere fiumi d'inchiostro a penne più o meno eccellenti, immagino i giornali della provincia pugliese.Torna, non se ne è mai andato il tema del sesso, della relazione uomo donna, della donna come merce di scambio, del potere maschile e della Chiesa, della donna che procrea e quella che sceglie di non farlo, del ricatto: non sai chi sono io!In questa vicenda emblematica, che avrà il suo iter giudiziario, rimane il corpo della donna , che per il fatto di essere è peccato, è oggetto di desiderio se non traslato nell'essere madre, anello di congiunzione della famiglia. Non c'è aura politica, sociale, ideologica che libera il corpo della donna, io stessa che di anni ne ho, mi sento bloccata. Ogni atto, parola, manifestazione corporea mette a rischio la nostra integrità di genere: spesso ci sentiamo "riparate" nella complicità tra donne e poi scopriamo che i conflitti sono senza fine, anche tra noi. Ma rimane la paura dell'esporsi con il nostro corpo che è da secoli anatomizzato, dissacrato ed eletto ad icona. Sante, martiri, puttane, madri, lesbiche, giovani e vecchie, belle e brutte, sterili e sole,Marie e Maddalene, tutte a cercare una via d'uscita. Anche nelle desolanti storie di questi giorni che anticipano le elezioni, ci ritroviamo a decidere che fare, senza che nessuno voglia sentirci. Un palco a Milano, uno a Roma, uno a Napoli, continueremo così, come Cassandre che chiedono diritti, come serve mal pagate, come puttane disperate? Sono stata a Roma alla Casa internazionale delle Donne lunedì scorso, ci siamo ritrovate per ragionare sul 14 gennaio e le prossime scadenze:Edda Billi ricordava che l'acqua siamo noi,nel deserto, che mai il personale diventa politico, che tutti i re decidono per noi, che dobbiamo sottrarci tutte, ma come , in che modo e siamo tante.Poi una compagna Patrizia ha lanciato l'idea di prenderci tutti gli spazi, non candidandoci, ma nominandoci , un rotolo di centinaia di nomi, di migliaia di donne sapienti, non famose, operaie, casalinghe, note, sconosciute che si nominano, si riconoscono nei corpi. Faremo breccia l'11 febbraio a Roma, nell'anniversario dei Patti Lateranensi, saremo a Napoli nella stessa data, i corpi continuano a camminare nelle città, nel mondo, nelle campagne e nei marciapiedi, sono corpi di donne con le teste fracassate dalla violenza del potere,sono donne contro la guerra, sono donne che cercano il piacere della vita, che qualcuno vuole determinare sempre. Siamo più della metà, siamo maggioranza silenziosa uscita da poco dal silenzio. Non vogliamo portare più acqua al mulino del potere.
Donne disarmate e nude.

Doriana Goracci