Tenda del Lavoro - comunicato stampa del 24.01.2006










COMUNICATO STAMPA

L'Accademia Apuana della Pace esprime la propria totale solidarietà ai
lavoratori del territorio provinciale che da anni sono in lotta contro la
continua perdita di posti di lavoro e l'assenza di una risposta adeguata da
parte delle forze economiche e politiche, tanto che li ha spinti, sostenuti
da tutti i sindacati (compresa l'UGL di destra) ad alzare nella piazza
antistante la Prefettura e l'Amministrazione Provinciale un tenda, che
ricordi la loro condizione e denunci l'immobilismo delle istituzioni.

L'Accademia Apuana della Pace denuncia la gravità della provocazione
lanciata dal Consigliere di A.N. al Comune di Massa Benedetti, che ha
espresso la volontà, auto-eleggendosi per un istante sindaco della città, a
smantellare la tenda, accompagnato da qualche "bravo" (di manzoniana
memoria).

Ci domandiamo se qualche parcheggio sottratto ai cittadini sia più
importante di un segnale che denunci l'impoverimento, non solo del
territorio, ma di centinaia di famiglie? O forse è più illegale occupare
qualche metro quadrato di piazza rispetto a chi, spesso colpevolmente, sta
lasciando intere famiglie senza un reddito?

Ci viene spontaneo domandarci se questa provocazione, come molte altre che
sono state esternate ultimamente all'interno delle istituzioni dal sig.
Benedetti, che non svolge certo un ruolo secondario a livello
istituzionale, abbia una sua radice in una cultura lontana squadrista, che
speravamo essere stata abbandonata dopo lo sdoganamento della destra? Il
timore è che quel terribile gene appartenga ancora a molta della classe
politica di questa parte e che solo apparentemente sia mascherato con un
leggera patina di vernice.

Ci preoccupa perché questa provocazione nasce in un contesto cittadino
spesso indifferente ai drammi di quanti concretamente stanno perdendo il
posto di lavoro, e sembra più un gesto legato ad interessi di bottega che
ad una visione di governo del territorio.
Una scelta legata più ad un perbenismo ipocrita, che si maschera dietro le
convenzioni, dimenticando il vero dramma che sta dietro alla perdita del
proprio lavoro.

Chiediamo alle forze politiche, sociali, culturali, economiche e
commerciali, ma anche alle diverse comunità religiose, di isolare la
provocazione del Consigliere Benedetti, esprimendo con forza la solidarietà
ai lavoratori, ma ancor di più chiediamo alla città di fare propria la
lotta per la difesa dei posti di lavoro, assumendola come scelta di
civiltà, perché solo riuscendo a sentire proprio questo dramma e a
condividerne la lotta, è possibile mettere in campo un'idea alta di città e
della politica.


IL PORTVAOCE AAdP
(Gino Buratti)




Massa, 23 gennaio 2006

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