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Borghezio
- Subject: Borghezio
- From: "Disobbedienti " <disobbedientimolise at libero.it>
- Date: Mon, 19 Dec 2005 12:58:07 +0100
Muhlbauer: "La provocazione di Borghezio" 19 dicembre 2005 L' europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio ha detto di essere stato aggredito sul treno Torino-Milano, sabato 17, ''da un gruppo di no global di ritorno dalla manifestazione No Tav''. L' episodio denunciato da Borghezio è avvenuto poco dopo la partenza del treno dalla stazione di Torino Porta Susa. "Sul convoglio" scrivevano le agenzie di sabato "sono salite decine di giovani dei centri sociali, al rientro a Milano e in altre città del nord dopo la partecipazione al corteo contro la Torino-Lione. Sullo stesso convoglio è salito anche l' europarlamentare, a dispetto del consiglio che gli avevano dato i carabinieri". Ecco la testimonianza di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale del Prc in Lombardia, che era sullo stesso treno di Borghezio: "Evidentemente a qualcuno non è andato giù che la grande manifestazione no-Tav abbia smentito sonoramente tutti gli interessati allarmismi. E allora bisognava inventarsi qualcosa per riaccreditare il teorema delle infiltrazioni dei violenti, autonomi e anarcoinsurrezionalisti. Ci ha pensato l'immancabile Borghezio, esponente dell'ala più estremista e xenofoba della Lega Nord. Circa 500 manifestanti di Milano e di diverse città del nord-est hanno preso il treno delle 19 a Torino, stazione di Porta Susa, diretti a Milano. Ai manifestanti erano riservate cinque carrozze, che infatti erano vuote, salvo l'incredibile presenza di Borghezio e due suoi accompagnatori, una donna e un uomo. Qualcuno lo ha riconosciuto, si è sparsa rapidamente la voce e dalle carrozze adiacenti sono accorse decine di persone. Si è creata immediatamente una grande calca nei corridoi. Dopo pochi minuti sono giunto sul posto e insieme ad altri manifestanti milanesi di Rifondazione e dei centri sociali abbiamo creato un cordone attorno Borghezio e ai suoi due accompagnatori. Borghezio aveva qualche traccia di sangue sul viso, mentre i suoi due accompagnatori apparivano illesi. Ho consigliato loro di scendere dal treno a Chivasso e l'accompagnatrice si è dichiarata d'accordo. Quindi, giunti a Chivasso, attorno alle 19.20, abbiamo fatto scendere lui e i due accompagnatori. Ad attenderli vi erano degli agenti dell'arma dei Carabinieri che lo hanno preso in consegna. Arrivati a Milano, uno schieramento di polizia in tenuta antisommossa ha preteso di identificare tutto il treno, su ordine diretto del ministro Pisanu. Non qualcuno e nemmeno i soli manifestanti, ma semplicemente tutto il treno! Ovviamente questo non era possibile e dopo una breve trattativa - presenti oltre il sottoscritto, anche il consigliere comunale Farina, il segretario provinciale di Rifondazione, Rocchi, e l'onorevole Pisapia - i manifestanti e i passeggeri hanno potuto lasciare la stazione oppure salire sui treni che li portavano a casa. Questa la cronaca. Oggi abbiamo saputo che i due accompagnatori di Borghezio erano agenti di polizia e che dei manifestanti sono stati identificati a Padova, come responsabili dell'accaduto. A questo punto si impongono però due osservazioni: primo, è inquietante che le forze dell'ordine abbiano deciso di assecondare la palese provocazione di Borghezio, mettendogli persino a disposizione due agenti. Chi ha preso quella decisione? Secondo, i manifestanti padovani non c'entrano proprio nulla, visto che si trovavano due o tre carrozze più avanti rispetto al luogo dei fatti". L'autoritarismo ha bisogno di obbedienza, la democrazia di DISOBBEDIENZA
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