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La finestra
- Subject: La finestra
- From: doriana at inventati.org
- Date: Mon, 12 Dec 2005 20:02:58 +0100
Qualunque finestra apri , smentiscimi se vuoi, ti aggrediscono notizie dalla stampa,televisioni,radio, pubblicità odori rumori, allora cerchi di selezionare ma ti affatichi,sei addolorato sconcertato divertito distratto preoccupato desideroso annoiato aggredito disturbato invaso e allora chiudi la finestra dici basta. Magari dormi magari ami magari ti risvegli e riapri la finestra e capisci che puoi fare poco molto poco per evitare questa guerra di parole tu che avevi sperato di stare quieto al tepore delle tue incrollabili certezze e allora ti capita che qualcuno butta lì un pezzetto di vita, una pagina scritta 89 anni fà, per dirti qualcosa per darti un segno che non ha fine. Dalla finestra del mio pc è caduta una foglia, ve la rimando, è delicata, trattatela bene.
Doriana Goracci******************************************************************************** " odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può essere cittadino e partigiano. L' indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L' indifferenza è il peso morto della storia. L' indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l' intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l' assenteismo e l' indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcuno controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perchè non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un' eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch' io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perchè mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le lacrime.Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l' attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti."
Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917
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