CPT Bari



Ricevo e inoltro. Spero di non disturbare. Leo

----- Original Message ----- 
From: "cetrusco" <cetrusco at tiscali.it>

 Inoltro il comunicato che la Rete no Cpt di Bari ha diffuso a giornalisti e
stampa in merito alla notizia della RINUNCIA della Croce Rossa di Bari alla
 gestione del CPT.


 COMUNICATO STAMPA

  Apprendiamo la decisione della Croce Rossa Italiana di Bari di
 rinunciare alla gestione del Centro di Permanenza Temporanea di Bari
(S. Paolo).

 La Rete no CPT di Bari apprezza la decisione del presidente provinciale
 dell'ente, Michele Bozzi, che ha comunicato alla prefettura di rinunciare
 all'affidamento della gestione Cpt.

 Sebbene al momento non sia stata ancora motivata, questa decisione
 s'inserisce nel solco di altre posizioni ufficiali delle nostre istituzioni
 locali: Regione, Comune e Provincia, infatti, già da tempo hanno espresso 
la
 propria contrarietà alla nascita, nella nostra città, di un "carcere
 amministrativo per immigrati".

 Ci piace pensare, quindi, che anche la decisione del presidente Bozzi 
prenda
 le mosse da una più attenta analisi della ricaduta sociale, non solo sugli
 immigrati, ma sull'intera popolazione, di un simile mostro giuridico e di
 una politica autoritaria e discriminante.

 Ci piace pensare che la manifestazione nazionale del 22 ottobre, che a Bari
 e a Gradisca di Isonzo ha visto partecipare migliaia di persone contrarie 
al
 Cpt, abbia sortito qualche effetto.

 Ci piace pensare, che le azioni intraprese dai movimenti abbiano 
contribuito
 ad aumentare la sensibilità e la coscienza politica di questa città, non
 ultima, l'interlocuzione tra San Nicola e lo stesso presidente Bozzi, che,
 nella sede della Croce rossa di piazza Mercantile, il 21 ottobre, ebbero
 modo di dialogare a lungo sulla disumanità dei luoghi che comunemente
 chiamiamo Cpt.

 Sarebbe molto bello, infatti, se il presidente Bozzi avesse rinunciato
 all'affidamento del carcere amministrativo per gli immigrati perché 
motivato
 dalla assenza di legalità che lo contraddistingue nelle fondamenta sociali 
e
 giuridiche. Sarebbe bello, perché questo restituirebbe alla stessa Croce
 rossa la dignità di un'associazione umanitaria che, con il solo accettare 
di
 gestire un Cpt, viene invece radicalmente meno.

 Qualunque sia la motivazione che ha spinto  questa decisione, ne siamo
 comunque soddisfatti. E per diversi motivi.

 Innanzitutto, perché consente un rallentamento della macchina burocratica
 che spinge verso l'apertura del Cpt. In secondo luogo, perché dimostra che 
è
 possibile "disobbedire" e intralciare le scelte politiche fondate sulla
 esclusione e sulla discriminazione: altrettanto dovrebbero fare gli enti
 locali, in sintonia con le decisioni già prese, per ostacolare, boicottare 
e
 infine impedire la apertura del Cpt. Chiediamo di porre un ostacolo per 
ogni
 "servizio" necessario al  suo funzionamento: che si rallentino gli
 allacciamenti del gas, dell'elettricità, dell'acqua. Che i servizi di
 ristorazione rifiutino gli appalti per portare cibo nelle mense dei Cpt.

 Il gesto del presidente Bozzi deve parlare anche ai prossimi candidati alla
 gestione del Cpt di Bari, e non solo di Bari: a loro chiediamo di seguire
 l'esempio della Croce Rossa, di rinunciare al business della reclusione e
 della espulsione degli immigrati.

 Infine, sappiamo che il presidente Bozzi ha dichiarato che si tratta di una
 "scelta del tutto personale ed univoca". Una scelta di coscienza, quindi, 
di
 cui lo ringraziamo.

 Invitiamo l'intera cittadinanza a condividere e proseguire questa lotta .

 LA RETE NO CPT DI BARI




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