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Osservatorio Iraq: newsletter 17/05
- Subject: Osservatorio Iraq: newsletter 17/05
- From: "Un Ponte per...ufficio stampa" <stampa at unponteper.it>
- Date: Sun, 20 Nov 2005 22:52:41 +0100
Newsletter Osservatorio Iraq 17/2005 02 - 17 novembre 2005 Fosforo bianco su Fallujah. Con l’inchiesta di <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1661>Rainews24 torna l’attenzione dei media e dei politici sull’Iraq, anche se molte delle cose erano già state <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1667>denunciate. Ma l’inchiesta di un canale della Tv di Stato italiana, riportata dai molti dei quotidiani statunitensi e amplificata da un <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1653>confronto radiofonico tra gli autori, i testimoni e un portavoce militare, spinge il Pentagono prima ad una smentita, poi ad una <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1671>parziale ammissione. Il fosforo è stato utilizzato, e forse non solo per illuminare. Gli Usa non hanno mai firmato il terzo protocollo della Convenzione del 1980 sull’uso di bombe incendiarie, e questo basta all’Amministrazione Bush per giustificare il proprio operato. Fallujah è solo una delle città in cui le operazioni militari condotte sia dalle sole truppe Usa , sia congiuntamente alle forze irachene, hanno causato morti e feriti tra la popolazione. L’ultima operazione in ordine di tempo, “Steel Curtain”, ha provocato gli stessi scenari di distruzione, come già successo ad <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/cerca.php?stringa=alqaim>Al Qaim poco prima, e prima <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/cerca.php?stringa=assedio>ancora a Tal Affar, Hadita….. La stessa missione Onu <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1669>denuncia l’uso della forza sulla popolazione, le morti civili, le <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1658>detenzioni arbitrarie <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1658> . Nulla dell’intervento delle nazioni straniere sta avvantaggiando la popolazione: come scrive nel suo <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1627>rapporto Stuart Bowen, ispettore generale per la ricostruzione dell’Iraq, “L’Amministrazione aveva promesso di “riportare le reti di elettricità, di distribuzione dell’acqua, di oleodotti e le strutture sanitarie ai loro livelli di prima della guerra e anche oltre, ma la dura realtà è differente”. La <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/cerca.php?stringa=corruzione>corruzione è vastissima, e coinvolge governo e aziende appaltatrici: la ricostruzione diventa un obiettivo impossibile da conquistare, e l’economia irachena crolla anche nei suoi aspetti quotidiani. Racconta <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1673>Alberto Negri , giornalista de Il Sole 24 Ore che “oggi, questo è un Paese dove non solo non arrivano gli stranieri, i capitali o i tecnici , ma se ne vanno pure gli iracheni e non ci vogliono neanche più tornare. Quello che ti chiedono, oggi in Iraq, è come uscirne fuori, non come restarci.” A restare sono invece le truppe straniere: l’otto novembre il Consiglio di Sicurezza ha <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1657 >prorogato di un anno il mandato delle forze straniere nel paese, anche se le reazioni a questo sono state diverse e contrastanti. Le massime cariche istituzionali hanno chiesto la permanenza delle truppe, anche se, come ammette il presidente <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1624>Talabani parlando dell’eventuale utilizzo del territorio iracheno per attaccare la Siria, “le mie possibilità nell’affrontare le forze USA rimangono limitate. Non posso imporre loro alcuna opinione”. Quello dell’occupazione sarà un tema che entrerà nell’agenda della prossima campagna elettorale in vista delle <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1623>elezioni , e che probabilmente verrà discusso anche all’incontro preparatorio per una Conferenza di Riconciliazione Nazionale sponsorizzata dalla Lega Araba che si terrà al Cairo il prossimo 19 novembre. Lo preannuncia <http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1662>Al Khalisi segretario generale dell’Iraqi National Foundation Congress. E non sarà l’unico. OsservatorioIraq.it è un progetto di'informazione della associazione Un ponte per... totalmente autofinanziato. Se vuoi che continui a vivere SOSTIENILO. PUOI SOTTOSCRIVERE ORA CLICCANDO QUI <>http://www.unponteper.it/chisiamo/form_e_payment.html?UP0128 Conto corrente postale 59927004 Conto Bancario 100790 ABI 05018 CAB 12100 CIN: P Banca Popolare Etica intestati ad "Associazione Un ponte per..." causale : osservatorio iraq Contatti: <>www.osservatorioiraq.it - <>info at osservatorioiraq.it - telefono 0644702906
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