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Fw: bando corpo civile di pace "OPERAZIONE COLOMBA"
- Subject: Fw: bando corpo civile di pace "OPERAZIONE COLOMBA"
- From: "G.A.V.C.I. BOLOGNA" <gavci at iperbole.bologna.it>
- Date: Tue, 25 Oct 2005 20:22:44 +0200
Inoltriamo e invitiamo a diffondere il testo del bando per due anni di volontariato con l'Operazione Colomba. Le iscrizioni scadono a fine Ottobre. Sono previste 5 settimane di formazione di base. ----- Original Message ----- From: <mailto:pieri.luca at alice.it>Luca Pieri To: <mailto:gavci at iperbole.bologna.it>GAVCI ; <mailto:kulturtrager at tiscalinet.it>Nicola R. Sent: Friday, October 21, 2005 9:16 PM Subject: bando corpo civile di pace "OPERAZIONE COLOMBA" invio , con la preghiera della massima diffusione, il testo del bando per volontari in oggetto. grazie per la cortese attenzione Luce Pieri DUE ANNI DI VOLONTARIATO DI PACE (Novembre 2005 -Novembre 2007) IN ZONE DI GUERRA CON LA NONVIOLENZA A PARTIRE DAI POVERI E' aperto il bando per due anni di volontariato con l'Operazione Colomba. Le iscrizioni scadono a fine Ottobre. Sono previste 5 settimane di formazione di base APPELLO A COSTRUIRE PONTI ED A LENIRE FERITE Kossovo: Serbi ed Albanesi si combattono. La pace non è impossibile. Ci vuole chi con intelligenza e amore li “costringa” a fare passi in avanti. Palestina: tra settlers, i coloni, ed i pastori arabi incomprensioni e violenza . Ci vuole chi protegga dagli attacchi dei coloni i bambini arabi quando vanno a scuola ed i pastori arabi quando portano le greggi al pascolo nelle loro terre. Ci vuole chi provi ad aprire spazi di dialogo tra i coloni israeliani ed i pastori palestinesi. Uganda del Nord: il mondo sta a vedere : 1.500.000 sfollati in condizioni disumane, 30.000 bambini rapiti e trasformati in soldati dai ribelli. Questi bambini se fuggono devono essere uccisi e quelli che rimangono devono uccidere coloro che hanno tentato la fuga.. Ci vuole chi “ abiti” questo conflitto per immettervi semi di riconciliazione. In Italia la mafia uccide. Ci vuole chi provi ad abbassare il livello di virulenza di questo fenomeno. Avevo chiesto una volta a Monsignor Romero se aveva paura e lui mi ha risposto:” si, tanta, ma non fino ad abbandonare i miei campesinos”. Il coraggio non sta nel non aver paura ma nel vincere la paura per un amore più grande!! Dai : ci stai anche tu?!?! Unisciti allora ai giovani dell’Operazione Colomba per “ lenire le ferite e gettare ponti “e costruire così una nuova umanità in Gesù’. Don Oreste Benzi OPERAZIONE COLOMBA L’operazione Colomba nasce nel 1992 con la guerra jugoslava dal desiderio di provare a vivere la nonviolenza in zone di guerra e di condividere la vita di chi è costretto a subire la violenza dei conflitti. I volontari che ne fanno parte hanno vissuto sui diversi fronti, riunendo le famiglie, proteggendo con la nostra presenza le minoranze etniche, provando a guarire le ferite e gettando ponti. Dopo la guerra nei Balcani, questa modalità di “abitare” il conflitto, è stato esportata anche in Chiapas, in Kossovo, in Cecenia, in Congo, in Sierra Leone, in Albania, con la convinzione che dal vivere con le vittime delle guerre nascano delle strade per la pace inaspettate. Attualmente i volontari dell’operazione Colomba sono presenti in Kossovo , in Israele/Palestina e in Nord Uganda L'Operazione Colomba nasce dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e accoglie al suo interno credenti e non credenti , nel rispetto reciproco, nella comunanza di valori condivisi , uniti nella ricerca concrete di cammini nonviolenti di pace , di dialogo e di perdono. IL PAPA AI GIOVANI In un messaggio al congresso “Uomini e religioni” svoltosi in questo periodo a Lione il Papa Benedetto XVI chiede “agli uomini del nostro tempo, e in particolare ai giovani, di avere il coraggio di impegnarsi sempre più attivamente a favore della pace e del dialogo, gli unici che possono permettere di guardare con speranza al futuro del pianeta”. NOTE TECNICHE SUL TRAINING Il training cinque settimane di intensa formazione che hanno come obiettivo di presentare, far conoscere e far sperimentare ai candidati volontari le modalità dell'intervento nonviolento in zona di guerra, l'esperienza diretta di un progetto in zona di guerra, l'incontro con culture differenti, la costruzione e la gestione di un gruppo e la quotidianità della vita in zona di guerra. Il training prevede: – 2 settimane di partecipazione concreta ai nostri progetti all'estero ( subito prima o subito dopo la formazione teorica) – 3 settimane di lavoro su: linee guida e stile di Operazione Colomba e Comunità Papa Giovanni XXIII, dinamiche di gruppo, vivere in zone di conflitto, spiritualità e fondamenti della nonviolenza, metodi decisionali e nozioni generali. Periodo:. – 2 settimane di esperienza : possibilmente prima del training se no subito dopo – 3 settimane teoriche : dal 14 Novembre al 3 Dicembre 2005 Per saperne di più clicca su www. operazionecolomba.org <mailto:operazione.colomba at apg23.org>operazione.colomba at apg23.org tel. 0541/751498 fax 0541/751624 cell 348 2488102 DI SEGUITO, SE INTERESSA, IL RESOCONTO AGGIORNATO DELLA PRESENZA DELL'OPERAZIONE COLOMBA IN NORD UGANDA VOLONTARI DI PACE IN NORD UGANDA Don Benzi si e’ recato In Uganda nei giorni 24 25 26 Agosto 2005 per incontrare i volontari dell’Operazione Colomba , il corpo civile di pace promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, presenti in loco. La situazione che ha trovato e’ stata molto pesante. La guerra che vede contrapposti il governo centrale e i ribelli dell’LRA ( Lord Resistent Army) va avanti da 19 anni e vede come protagonisti più di 30 mila bambini rapiti, costretti con le peggiori atrocità, a combattere nelle file dell’esercito dei ribelli. Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Jan Egeland, in visita nella regione, l’ha già definita la più grande tragedia umanitaria dimenticata.. Tutto il territorio vive nell’insicurezza e nel terrore perche’ i ribelli possono colpire dove e quando vogliono, arrivando all’improvviso e seminando terrore e morte. La poplazione locale, circa 1.500.000 persone , e’ tutta costretta nei campi per sfollati in condizioni disumane e non ce la fa piu’. Il popolo Acholi, vittima di questa situazione, e’ un popolo fiero e lavoratore. Ha voglia di riprendere una vita normale, lavorare di nuovo la terra, poter sfamare i suoi figli ed invece e’ costretto nei campi vittima dell’ozio e dell’inedia. I giovani non possono anadare a scuola, bevono, non riconoscono piu il ruolo dei genitori.e cosi’ si vanno perdendo i valori familiari e culturali. Un intero popolo e’ vittima della depressione, malattia fin’ora sconosciuta al popolo Acholi cosi’ come aumentano i suicidi ed il consumo di bevande alcooliche. Don Benzi ha visitato i volontari della Operazione Colomba presenti nell’area di Minakulu, su invito della parrocchia locale. In quest’area rurale, a circa 20 Km dalla citta’ di Gulu, ci sono circa 40.000 sfollati, di cui 35000 in due campi per sfollati , quello di Bobi e quello di Palenga, e gli altri che vivono in piccole capanne vicino alla parrocchia ed a una postazione militare. Nerll’area in questi ultimi mesi vi sono stati diversi attacchi dei ribelli e cosi’ tra le 4000 e le 5.000 persone vengono a dormire tutte le notti nella chiesa, negli edifici attigui, e all’aperto nel territorio parrocchiale. I volontari si sono coinvolti nella vita della gente nei villaggi dell’area, nei campi per sfollati , e dividono la casa con quanti di notte vengono a dormire li’. In questa visita in Nord Uganda don Benzi con i volontari dell’Operazione Colomba ha incontrato anche la signra Betti Bigombe, un ex ministro del governo ugandese, attuale mediatrice ufficiale nel conflitto che vede coinvolti il governo centrale e i ribelli dell’LRA. La signora, molto cordiale e disponidbile, e’ stata colpita molto positivamente dallo stile dei volontari dell’ Operazione Colomba, una modalita’ di presenza di condivisione con la gente e in mezzo alla gente che e’ molto preziosa perche’ da’ coraggio, ricostruisce dignita’ , aiuta a reagire. Facendo inoltre un lavoro di riconciliazione, aiuta a ritessere i legami dentro le comunita’ divise al loro interno, in una situazione di totale divisione dove i bambini, figli delle comunita’, sono a volte vittime ma a volte carnefici. La signora ha quindi invitato i volontari a continuare la loro azione. La signora Bigombe ha messo in evidenza la necessità che anche il governo italiano entri nel gruppo delle nazioni che sostengono il suo lavoro, come già fanno la Gran Bretagna, l’Olanda, la Norvegia ed ha apprezzato anche l’offerta dello Stato della Repubblica di San Marino di sostenere attivamente questo negoziato.
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