Appello per Giorgio e Luciana Alpi



  
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Riceviamo e inoltriamo volentieri, con preghiera di diffusione

A sostegno di Giorgio e Luciana Alpi contro la querela di Taormina

Ci appelliamo alla sensibilità e alla passione di quanti ancora credono che
si possa giungere alla verità sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin,
gionalisti del Tg3 uccisi a Mogadiscio - Somalia - il 20 marzo 1994.

E' di ieri la notizia, diffusa dalle agenzie stampa e da "Reporter
Associati International", della lettera scritta dall'on. Carlo Taormina al
presidente della Camera on. Pierferdinando Casini, contenente la minaccia
di una querela per diffamazione contro i genitori di Ilaria Alpi, Giorgio e
Luciana, colpevoli - a giudizio dell'on. Taormina - di aver "osato"
criticare il metodo e le procedure che il presidente Taormina applica ai
lavori della Commissione. Critiche che facciamo fin d'ora nostre
assumendocene la piena responsabilità.

La minaccia di querela contro i genitori di Ilaria Alpi, e del loro
difensore Domenico D'Amati, segna l'ultimo atto di una politica
spregiudicata portata avanti dall'on. Carlo Taormina all'interno della
Commissione parlamentare da lui presieduta, una politica che ha portato ad
oggi quale unico risultato dopo due anni di lavori quello di indicare nei
giornalisti allontanati dal compito di consulenti della Commissione
dei"depistatori", altri giornalisti che erano, a ragione, considerati
memorie storiche del "caso Alpi" additati come "occultatori", altri ancora,
i colleghi del Tg3 di Ilaria Alpi ridotti a "inquinatori". E da ieri
perfino i genitori di Ilaria bollati come "diffamatori".

Una politica spregiudicata che non ha trovato alcun contrasto all'interno
della Commissione parlamentare non solo da parte dei deputati della
maggioranza di governo ma neppure tra i deputati che avrebbero dovuto
rappresentare l'opposizione parlamentare, perennemente in bilico tra il
ritirare la loro presenza dall'Ufficio di Presidenza e il rimanere in
Commissione senza mai contraddire le scelte del presidente.

Una politica spregiudicata che ha posto nei fatti la Commissione
parlamentare sulla strada di un conflitto tra poteri dello stato con il
rifiuto di ottemperare ad alcuni disposizioni della magistratura in
occasione alcuni delicati passaggi operativi e procedurali. E per questo
motivo la Procura della Repubblica di Roma, con una iniziativa definita
"grottesca" dal presidente della Commissione Carlo Taormina nella lettera
inviata all'On. Pierferdinando Casini, ha aperto un'indagine intorno al
ritrovamento a Mogadiscio (a undici anni di distanza dal duplice
omicidio...) dell'auto indicata come quella dove persero la vita i due
giornalisti italiani. Un ritrovamento che, come altri passaggi dei lavori
della Commissione, lascia non pochi dubbi e perplessità...

Ci appelliamo all'opinione pubblica, ai movimenti, alle associazioni, a
tutti i cittadini che hanno a cuore la verità e il rispetto delle procedure
necessarie a raggiungerla. Ci appelliamo perchE' tutti ci possano stringere
solidarmente intorno alle figure di Giorgio e Luciana Alpi che hanno
dedicato questi undici anni alla ricera della verità sull'esecuzione alla
quale vennero sottoposti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Ci appelliamo a quanti ancora credono sia posibile arrivare a identificare
i mandanti del duplice omicidio e l'ambiente dal quale venne ordinato di
assassinare i due giornalisti.
Ci appelliamo ai parlamentari del centrosinistra perchE' adoperino ogni
mezzo e ogni strumento perchE' firmino questo appello e lo facciano
arrivare fin dentro la Camera dei Deputati e al presidente on.Casini.

Ci appelliamo a tutti i giornalisti, agli operatori dell'informazione
perchE' non abbassino la guardia sulla drammatica vicenda della morte di
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, perchE' non si accontentino di verità tanto
"semplici" come inusitatamente e pubblicamente enunciate dall'on. Carlo
Taormina, prima ancora delle conclusioni ufficiali dei lavori della
Commissione parlamentare, e che vedono indicare come causa della morte di
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin qualcosa di molto simile a un incidente: "un
tentativo di rapina, o rapimento, finito male...".

La minaccia di querela per diffamazione contro Giorgio e Luciana Alpi ci
indigna profondamente persino nella forma che E' stata consapevolmente
usata per diffonderla, ci indigna come cittadini che crediamo ancora nel
valore della politica e degli strumenti democratici della politica per
raggiungere la verità, ci indigna perchE' segna il tentativo di
delegittimare il lavoro e l'impegno di tutti coloro che per undici anni si
sono impegnati e si sono battuti, senza alcun interesse personale, per
cercare di arrivare a smascherare i mandanti dell'esecuzione di Ilaria e
Miran. Ovunque si trovino, dentro e fuori la Somalia.

Noi firmatari di questo appello non ci accontenteremo fin quando non sarà
raggiunta la verità, fino a quando non saranno chiarite tutte le dinamiche
che hanno portato al duplice omicidio. Fino a quando non leggeremo nero su
bianco i nomi dei mandanti.

Sentiamo di doverlo a Ilaria e Miran
Sappiamo di doverlo a Giorgio e Luciana
Noi siamo al loro fianco

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