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24/10 Roma: convegno sulla Pace
- Subject: 24/10 Roma: convegno sulla Pace
- From: "forum delle donne" <forumdonne.prc at rifondazione.it>
- Date: Fri, 7 Oct 2005 00:42:34 +0200
La pace: una sfida per l'Unione il nemico a geometria variabile lunedì 24 ottobre ore 15,00 Roma Palazzo Marini Sala delle Colonne, via Poli 19 Promuovono: On. Elettra Deiana (Prc) . On. Silvana Pisa (Ds) deputate del Forum dei parlamentari pacifisti ¨ sarà presente Sahar Saba dell'associazione Rawa per i diritti delle donne afghane. Relazioni: ¨ Lucio Caracciolo ¨ Mario Buscemi ¨ Fabrizio Battistelli ¨ Khaled Fouad Allam ¨ Lisa Clark ¨ Marcello Flores Intervengono: ¨ On. Laura Cima, On. Pietro Folena ¨ On. Ugo Intini, On. Ramon Mantovani ¨ Sen. Francesco Martone, Sen. Giorgio Mele ¨ On. Marco Minniti, On. Fabio Mussi ¨ On. Lapo Pistelli. ¨ Coordina: Aldo Garzia ¨ sarà presente Sahar Saba dell'associazione Rawa per i diritti delle donne afghane. Gli attacchi terroristici di Londra hanno riaperto anche a sinistra la riflessione su quale possa essere la risposta a una minaccia - reale o percepita - indifferenziata, complessa, multiforme e hanno con più forza posto la necessità di capire a fondo e portare alla luce l'intreccio tra guerra e terrorismo. Intreccio che, nelle ragioni politico-militari e nelle strategie di dominio degli Stati Uniti, rimane sempre occultato. Al di là delle cause immediate, non c'è dubbio che la percezione sociale del fenomeno terrorismo assuma una dimensione individuale e immanente del tutto assente fino a qualche tempo fa, tale che il termine "difesa" viene ravvisato oggi come un bisogno primario di ciascun individuo e sradicato dalla dimensione politico-strategica che le era tradizionalmente proprio. Ma se negli Stati Uniti gli echi di questo mutamento della "difesa" si sono in parte riversati nel dibattito pubblico in Europa e specialmente in Italia nulla di tutto ciò è avvenuto, pur se il nostro "pensiero" militare ha subito un' evoluzione analoga. Basta una lettura veloce al documento dello scorso maggio intitolato "Concetto strategico del Capo di stato maggiore della difesa" per rendersene conto. Da quel documento e dagli atti compiuti negli ultimi anni dalla nostra amministrazione della Difesa, emerge una linea di continuità subalterna alle scelte statunitensi. Una filosofia strategico-militare su cui si sono confrontati punti di vista differenti, come dimostra la recente disputa intercorsa tra l'ex capo di stato maggiore dell'Esercito, Fraticelli e il capo di stato maggiore della Difesa, Di Paola, riportato sulle pagine dei giornali. A tutto ciò si aggiunga, almeno per quanto riguarda l'Europa, che molti passaggi decisionali nel campo della sicurezza e in parte della difesa si stanno spostando dai singoli stati alle istituzioni sovranazionali europee con un processo di sostanziale opacizzazione di scelte anche fondamentali come dimostra il recente documento (marzo 2005) "Conceptual Framework on the ESPD dimension to the fight against terrorism" elaborato durante le presidenza lussemburghese dell'Unione. Tutto ciò rende più difficile, ma non per questo meno necessario, riportare al primato della politica e al privilegio della discussione pubblica il confronto su questi temi, con la consapevolezza che oggi più che mai per sottrarsi al paradigma della guerra e per rispondere alla sfida della pace servono atti coraggiosi di rottura con il pensiero dominante, se non unico, che vuole la guerra permanente come unica alternativa possibile alla minaccia immanente del terrorismo e il terrorismo come unica causa della guerra.
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