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[paxchristi_news] PAX CHRISTI NEWS _ periodico telematico di informazione del movimento _ Numero_40
- Subject: [paxchristi_news] PAX CHRISTI NEWS _ periodico telematico di informazione del movimento _ Numero_40
- From: "Pax Christi Italia" <info at paxchristi.it>
- Date: Thu, 22 Sep 2005 13:51:56 +0200
PAX CHRISTI NEWS _ periodico telematico di informazione del movimento _ Numero_40 23 ottobre 2005 referendum popolare in Brasile: "Il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?" Se ne parla pochissimo in Europa, ma la partita che si consumerà in Brasile il prossimo 23 ottobre avrà un effetto concreto su tutta l'America Latina e il mondo intero. E' una partita che vale molto di più delle qualificazioni ai mondiali, perché il tema che fa da sfondo a quella partita politica, giuridica, sociale mette il dito sulla grande piaga brasiliana: la violenza. Il 23 ottobre i brasiliani saranno chiamati a pronunciarsi su un quesito referendario molto semplice eppure molto difficile: «Il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?». «Sim! (= Si)» dicono i movimenti di base, le organizzazioni non governative, le associazioni per la pace e per i diritti dell'uomo, le comunità di base... «No!» affermano invece le fabbriche di armi, i gruppi di potere, i ricchi proprietari terrieri, l'oligarchia politica, l'opposizione al presidente Lula. La posta in gioco è grande, perché gli interessi sono enormi. Chi si batte per il «Si» guarda la situazione con gli occhi delle vittime, fa il bilancio degli ammazzati nell'ultimo anno, controlla le cifre spaventose di una carneficina che si consuma nella quasi totale impunità. Muoiono giovani sindacalisti, muoiono preti che coraggiosamente denunciano i criminali, muoiono ragazzi, si consumano le vendette incrociate fra le bande, aumentano le rapine accompagnate da omicidi, crescono i regolamenti di conti, impazza la violenza armata che si diffonde come un gioco del video games. Chi affila la lama del «No» utilizza la spaventosa carneficina per dire che le armi servono per difendersi da tanta violenza, che il commercio delle armi serve al Pil, che senza la pistola sotto il cuscino tutti diventiamo ostaggio di chi quella pistola se la tiene incollata alla cintura dei pantaloni. E ancora - dicono i signori delle armi - che «mentre disarmiamo i buoni cittadini, armiamo la mano dei cattivi ai quali liberiamo il campo per agire indisturbati contro di noi, contro i buoni che sono buoni perché sanno come utilizzare le armi per difendersi dai cattivi che, invece, le usano per abusare degli altri, per ammazzarli, per annullare la società civilel brasiliana». Il «Sim» possiede pochi mezzi, poche risorse, poche possibilità di diffondere i motivi per cui il rifiuto del commercio armato diventa fondamentale per la società. Il «No» possiede grandi capitali, ha in mano i grandi mezzi di comunicazione, sa come arrivare direttamente nelle case dei cittadini e nei centri del potere finanziario. Il «Sim» ha dalla sua la maggioranza dei cittadini, ma una maggioranza difficile da raggiungere perché è una maggioranza di «esuberi», come vengono definiti i poveri più poveri secondo i parametri economici. Sono i favelados, gli abitanti delle tante favelas, sono gli analfabeti dell'interno, gli anziani senza nulla, i tanti sem (terra, lavoro, casa ecc). Sono le vite rifiutate, travolte dal destino, interrate dallo squilibrio nord-sud, ammalate di povertà, perseguitate dalla violenza armata. La campagna per il Sim deve penetrare dentro questi anfratti, deve lavorare sui molti livelli, deve contrastare la violenza dell'altra parte, deve esserci in televisione, nelle radio, sui giornali. Non può perdere colpi perché a fronte di un sistema organizzatissimo, la forza del «Sim» si diffonde nell'orizzontale della società civile, mettendo in moto i muscoli disarticolati delle varie componenti sociali. L'appoggio che può venire dall'Europa è enorme. I movimenti per la pace, per i diritti, le associazioni che si battono per una democrazia dal basso, singoli individui possono fare la loro parte per aiutare i gruppi di base brasiliani in questa importante partita referendaria. Servono appelli, lettere, contributi vari, adesioni alla campagna, finanziamenti per dar man forte al «Sim». <http://www.desarme.org/publique/cgi/cgilua.exe/sys/start.htm?infoid=1961&sid=13>Uno dei referenti più importanti della campagna nazionale per il Si al referendum è un missionario bolzanino da quasi quarant'anni in Brasile. Si chiama Ermanno Allegri. E' direttore di ADITAL (www.adital.com.br), un'agenzia di stampa che copre tutta l'America Latina. Allegri è stato incaricato di coordinare, attraverso la sua agenzia che tiene i collegamenti con le comunità di base in tutto il Brasile, le attività di sensibilizzazione della campagna per il Si. Ma serve un aiuto concreto da parte dell'Italia e dell'Europa. «I movimenti per la pace e i diritti umani in tutto il mondo - scrive Allegri - potrebbero fare delle campagne di appoggio al referendum e ai gruppi che lavorano in Brasile per il SIM. L'agenzia di stampa ADITAL può giocare un importante ruolo all'interno di questa campagna. Però serve un aiuto finanziario dall'Italia, dall'Europa per mettere in campo un'azione di sensibilizzazione forte delle comunità di base in tutto il Brasile. Aiutateci, la posta in gioco in grande. Se vincessero i Si al referendum potrebbe partire dal Brasile un vento virtuoso di disarmo per tutta l'America Latina e il mondo». di FRANCESCO COMINA Consultate siti speciali sul disarmo/referendum in Brasile: http://<http://www.adital.com.br/>www.adital.com.br http://<http://www.referendosim.org/>www.referendosim.org http://<http://www.desarme.org/>www.desarme.org Alcuni dati significativiŠ. Meno vittime per armi da fuoco Gli sforzi del governo brasiliano per disarmare la popolazione sembra diano i risultati che si sperava. I dati del Ministero della Sanità mostrano che, in relazione al 2003, l'indice nazionale di morti per armi da fuoco é diminuito dell'8,2% lo scorso anno, quando é iniziata la Campagna. É la prima volta negli ultimi 13 anni che questo numero diminuisce. Questa percentuale rappresenta 3.234 vittime a meno. Secondo l'analisi del Ministro della Sanità, Saraiva Felipe, é stato determinante nel miglioramento degli indici il fatto che la popolazione, attraverso chiese, associazioni, ONG, si é trasformata in parte attiva della campagna per il disarmo. "La coscientizzazione della società contribuisce con la riduzione significativa del numero di morti per armi da fuoco come anche per creare una cultura di pace in Brasile", ha sottolineato. Nel 2004 le morti per arma da fuoco furono 39.325 -108 persone al giorno, nove a ogni due ore. Nel 2004 sono state 36.091. Questa riduzione s'é verificata in 12 stati del paese. Lo stato che più ha contribuito alla riduzione di questo indice nel 2004 é São Paulo, con una diminuzione di 1.960 morti. Segue Rio de Janeiro, con 672 morti in meno. L'UNESCO offre una considerazione ancora più ottimista. Di fatto, se si mantenesse la linea ascendente del numero di morti per arma da fuoco, le previsioni per il 2004 erano di 41.682 morti. Perciò, conclude l'UNESCO, il gesto di consegnare le armi ha salvato, in realtà, 5.563 vite umane. Alcuni analisti sociali avanzano l'ipotesi che questo risultato positivo é dovuto ad altri due fattori che il governo Lula ha sviluppato simultaneamente: l'incentivo, timido ancora, delle politiche sociali e la repressione sistemática al crimine organizzato. Senz'altro la Campagna per il Disarmo é una marca storica per il Brasile. Da quando é iniziata, il 15 di luglio del 2004, fino ad agosto scorso (in poco più di un anno), la popolazione ha consegnato 443.719 armi da fuoco. All'inizio si pensava di raccogliere circa 80.000 armi fino alla fine del 2004. Poi si ampliò l'obbiettivo a 200.000 armi, ma anche questa previsione fu superata. Così il Governo Federale decise di estendere la Campagna fino al prossimo 23 di ottobre, giorno del referendum. Così, nonostante qualche errore reale e molte pugnalate alla schiena, il governo Lula ha risultati positivi da mostrare. Risultati che fanno sperare in cambiamenti profondi. Poesia di un bambino brasiliano che sogna il disarmo: Basta violenza Tutti i giorni Vediamo violenza alla TV. Vediamo gente che muore Senza motivo, senza un perché. Si insultano l'un l'altro Senza pensare In quello che può accadere. La violenza giorno dopo giorno... Ormai sono stanco di vederla. Violenza per strada, sul lavoro, a tutti i momenti. Fermi! Non ce la faccio piú. Fermiamoci Perché non succeda piú. Solo cosí La violenza sparirá. (João) Cosa posso fare io? Proposta per i Punti Pace, gli aderenti e gli amici di Pax Christi A sostegno del profetico referendum brasiliano per l'abolizione del commercio di armi (vedere in "La nonviolenza è in cammino" <mailto:nbawac at tin.it>nbawac at tin.it; numeri arretrati in <http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html>http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html) senza interferire dall'estero illegalmente nella campagna in corso, si consiglia di esprimere ai seguenti ministeri brasiliani il proprio compiacimento per la precedente campagna promossa dal governo di consegna volontaria delle armi private, che ha già contribuito alla diminuzione significativa degli omicidi. Basta fare: copia-incolla, in un messaggio di posta elettronica, del testo qui sotto compreso tra virgolette aggiungere la propria firma (eventualmente segnalare anche l'appartenenza a PaxChristi Italia) inviarlo agli indirizzi e-mail dei ministeri indicati: "Parabenizo este Ministerio pela Campanha pelo Desarmamento Voluntario, em ato no Brasil e pelos resultados alcancados em favor da vida e da paz". (Esprimo a questo Ministero le mie congratulazioni per la Campagna del disarmo volontario in corso in Brasile e per il risultato raggiunto in favore della vita e della pace) Firma: ŠŠŠŠŠŠŠŠ - Ministerio da Justica - Ministro Marcio Thomaz Bastos e-mail: <mailto:gabinete.mj at mj.gov.br>gabinete.mj at mj.gov.br - Casa Civil - Ministra Dilma Rousseff e-mail: <mailto:casacivil at planalto.gov.br>casacivil at planalto.gov.br - Ministerio da Saude - Ministro Jose' Saraiva Felipe e-mail:<mailto:gabimin at saude.gov.br>gabimin at saude.gov.br E' consigliato inoltre mandare copia per conoscenza a: - "Adital", e-mail: <mailto:pelapaz2 at adital.com.br>pelapaz2 at adital.com.br (l'agenzia di stampa del missionario bolzanino che sostiene in Brasile il referendum) - Instituto Sou da Paz, e-mail: <mailto:sp at referendosim.com.br>sp at referendosim.com.br Anche in Italia continua il lavoro per il disarmoŠ Š Raccolte 15.000 firme a sostegno della riconversione dell'industria bellica in Lombardia Lunedì 19 settembre sono state consegnate alla Regione Lombardia le 15.000 firme raccolte (10.000 in più di quelle richieste). Per 6 mesi, in 308 iniziative locali, centinaia di persone, gruppi e associazioni, si sono attivati per dare l'opportunità alla Lombardia di compiere un passo concreto verso la costruzione di un futuro di pace. Per informazioni: info at disarmolombardia.org <http://www.disarmolombardia.org/>http://www.disarmolombardia.org/ La Campagna ControlArms va avanti con la "Fotopetizione: mettici la faccia contro il commercio di armi" <http://www.disarmo.org/controlarms/>http://www.disarmo.org/controlarms/ -o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o- Se non desideri più ricevere la nostra newsletter puoi cancellarti dalla pagina <http://www.retelilliput.net/wws/info/paxchristi_news>http://www.retelilliput.net/wws/info/paxchristi_news
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